Uno studio di neuroscienziati dell'Università di Alberta (Canada) ha identificato diversi fattori per il mantenimento di una memoria sana e per evitare il suo declino nei soggetti di età superiore ai 55 anni. I risultati hanno implicazioni per la prevenzione dell'Alzheimer, attraverso interventi mirati e precoci.
Il declino della memoria è uno dei primi segni di una malattia cognitiva e neurodegenerativa, come il morbo di Alzheimer. Comprendere e progettare interventi per il declino della memoria è fondamentale nell'ambito degli sforzi per prevenire o ritardare queste malattie.
"Abbiamo trovato diversi fattori di rischio per una memoria stabile e per una memoria in declino rapido", ha detto Peggy McFall, prima autrice e ricercatrice associata al Dipartimento di Psicologia. "Potrebbe essere possibile usare questi fattori per migliorare gli esiti degli anziani".
La McFall, che ha condotto lo studio in collaborazione con il professor Roger Dixon, ha usato l'apprendimento automatico per analizzare i dati del Victoria Longitudinal Study gestito a Edmonton, nell'Alberta.
Lo studio ha rilevato che gli adulti con una memoria sana avevano più probabilità di essere donne, istruiti e di impegnarsi in più attività sociali (come ospitare una cena) e in nuove attività cognitive (come usare un computer o apprendere una seconda lingua).
Per gli adulti da 55 a 75 anni di età, la memoria sana era associata a frequenza cardiaca più bassa, indice di massa corporea più alto, più attività di auto-manutenzione e presenza di compagni di vita. Gli adulti sopra i 75 anni avevano un'andatura più veloce e un minor numero di sintomi depressivi.
Quelli con una memoria in declino tendevano a impegnarsi in un minor numero di nuove attività cognitive. Gli adulti più giovani, dai 55 ai 75 anni, avevano una frequenza cardiaca più elevata e si dedicavano a meno attività di auto-manutenzione, mentre gli over-75 avevano un'andatura più lenta e si dedicavano a un minor numero di attività sociali.
"Questi fattori modificabili di rischio e di protezione possono essere convertiti in potenziali obiettivi di intervento con il duplice scopo di promuovere un invecchiamento sano della memoria o prevenire o ritardare il declino accelerato, il deterioramento e forse la demenza", ha affermato la McFall.
Ad esempio, i medici possono puntare gruppi specifici con un intervento per aumentare le nuove attività cognitive tra gli uomini o migliorare la mobilità per le persone di età superiore ai 75 anni.
Fonte: University of Alberta (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: G. Peggy McFall, Kirstie L. McDermott, Roger A. Dixon. Modifiable Risk Factors Discriminate Memory Trajectories in Non-Demented Aging: Precision Factors and Targets for Promoting Healthier Brain Aging and Preventing Dementia? Journal of Alzheimer's Disease, 11 Feb 2019, DOI: 10.3233/JAD-180571
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