Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovati vermi che hanno sviluppato 'di recente' la capacità di rigenerare la testa

ribbonworm regrowing its headVerme a nastro (Tubulanus sexlineatus) che rigenera la testa (la sezione pigmentata più chiara a sinistra). Fonte: Terra C. Hiebert.

Un gruppo internazionale di ricercatori, che comprende biologi dell'Università del Maryland, ha scoperto che almeno quattro specie di vermi marini a nastro sviluppano indipendentemente la capacità di rigenerare la testa dopo l'amputazione.


La rigenerazione delle parti del corpo amputate è rara, ma esiste in tutto il mondo animale; dalle salamandre, i ragni e le stelle marine (che possono far ricrescere appendici), a una specie di verme a nastro che può rigenerare un intero individuo da un piccolo frammento di tessuto.


Ma le abilità rigenerative erano generalmente considerate un tratto antico che alcune specie riuscivano a mantenere, mentre la maggior parte delle altre le hanno perse durante l'evoluzione.


Questo nuovo studio, pubblicato nel numero del 6 marzo 2019 di Proceedings of the Royal Society B, rovescia questa ipotesi. In un'indagine su 35 specie di vermi marini, i ricercatori hanno scoperto che la capacità di rigenerare un'intera testa, incluso il cervello, si è evoluta relativamente di recente in 4 di queste specie.

[...]
Tutti gli animali hanno un certo grado di capacità rigenerativa. Anche gli esseri umani fanno ricrescere la pelle danneggiata da una ferita. Tuttavia, i lignaggi animali che divergevano molto presto nella storia evolutiva, come spugne, idroidi e ctenofori, sono spesso in grado di far ricrescere interi individui anche da piccole parti amputate. Man mano che gli animali si evolvevano in una maggiore complessità, le abilità rigenerative sono diventate meno drastiche e meno comuni.


Stimare dove e quando sono intervenuti i cambiamenti nelle abilità rigenerative sull'albero della vita è fondamentale per capire come si evolve la rigenerazione e quali fattori influenzano la capacità. Fino ad ora, la comprensione scientifica di come si è evoluta la rigenerazione si basava esclusivamente su studi su animali che hanno perso capacità rigenerative.


Questo perché tutti i precedenti guadagni nelle abilità rigenerative si sono verificati troppo indietro nel lontano passato per fare studi comparativi. Questa nuova ricerca presenta la documentazione più chiara degli animali che acquisiscono nuove capacità rigenerative e potrebbe far luce sulle caratteristiche necessarie affinché il tratto si evolva.


"Le specie che identifichiamo come dotate di rigenerazione della testa evolute di recente saranno modelli eccellenti per studiare l'emergere di nuove capacità di rigenerazione negli animali", ha detto Alexandra Bely, professoressa associata di biologia alla UMD e uno degli autori dello studio. "Ora possiamo farci domande, come quali cambiamenti nei processi molecolari hanno portato alle nuove capacità di rigenerazione della testa".


Per condurre lo studio, i ricercatori hanno raccolto vermi a nastro lungo le coste degli Stati Uniti, Argentina, Spagna e Nuova Zelanda dal 2012 al 2014. Hanno eseguito esperimenti di rigenerazione su 22 specie. Hanno anche ottenuto informazioni su 13 altre specie di vermi marini a nastro da studi precedenti.


Tutte le specie erano in grado di ripristinare se stesse per completare gli individui attraverso la ricrescita delle estremità. Solo otto specie riuscivano a rigenerare la loro testa e ripristinare un intero individuo solo dalla parte posteriore del corpo. Quattro di queste erano note da studi precedenti e quattro sono nuove.


Più sorprendente del numero di vermi a nastro che potevano far ricrescere le teste era che la maggior parte di loro non poteva farlo. Gli studi degli anni '30 sul verme a nastro (Lineaus sanguineus), hanno dimostrato che è un campione di rigenerazione animale con la capacità di far ricrescere con successo un corpo intero e una testa dall'equivalente di appena un duecentomillesimo di individuo (che è come far ricrescere una persona di 70kg da appena 0,34g di tessuto, circa 1/16 di cucchiaino). Quell'esempio ha dato all'intero ceppo di vermi marini (chiamati nemertea) la reputazione di 'super rigeneratori'.


L'ipotesi naturale era che fosse un tratto antico tramandato da un antenato comune che alcuni vermi a nastro hanno iniziato a perdere quando le specie si sono diversificate. Tuttavia, con la loro indagine su 35 specie, i ricercatori hanno ricostruito il modello evolutivo della rigenerazione in tutto il ceppo e hanno scoperto che si trattava di un'abilità più recente, anche tra super rigeneratori come i Lineaus sanguineus.


"Si è dedotto che l'antenato di questo gruppo di vermi non era in grado di rigenerare una testa, ma in seguito quattro gruppi separati hanno sviluppato la capacità di farlo", ha detto la Bely. "Si ritiene che uno di questi momenti sia stato solo da 10 a 15 milioni di anni fa". In termini evolutivi, questa è storia recente, dato che si ritiene che le abilità rigenerative si siano evolute per la prima volta prima del Periodo Cambriano, più di 500 milioni di anni fa.


Le opportunità di studiare i guadagni nelle abilità rigenerative possono migliorare notevolmente la comprensione da parte degli scienziati delle strategie di sviluppo che consentono e migliorano la rigenerazione.


Ad esempio, alcuni dei vermi incapaci di rigenerare la testa nello studio sono sopravvissuti per mesi senza testa. Ciò potrebbe indicare un possibile precursore all'evoluzione della capacità di rigenerare una testa, perché sopravvivere a un'amputazione abbastanza a lungo per la rigenerazione potrebbe essere il primo passo evolutivo.

 

 

 


Fonte: University of Maryland (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eduardo E. Zattara, Fernando A. Fernández-Álvarez, Terra C. Hiebert, Alexandra E. Bely and Jon L. Norenburg. A phylum-wide survey reveals multiple independent gains of head regeneration in Nemertea. Proceedings of the Royal Society B, 6 Mar 2019, DOI: 10.1098/rspb.2018.2524

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.