Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nutriente essenziale può aiutare a combattere l'Alzheimer tra generazioni

Microglia activation with normal and additional cholineLa riduzione della microglia attivata quando la colina viene somministrata ai topi prenatali. Anche la seconda generazione allevata da questi topi, pur non ricevendo una integrazione diretta di colina, mostra una riduzione della microglia attiva, a causa di cambiamenti epigenetici nei geni.

In un nuovo studio, i ricercatori del Biodesign Institute all'Arizona State University hanno esplorato un trattamento semplice e sicuro per una delle patologie più devastanti e imbarazzanti: il morbo di Alzheimer (MA).


Gli autori principali Ramon Velazquez e Salvatore Oddo, insieme ai loro colleghi dell'ASU-Banner Neurodegenerative Disease Research Center (NDRC), hanno studiato gli effetti della colina, una sostanza nutritiva importante che potrebbe essere promettente nella guerra contro il disturbo che ruba la memoria.


Lo studio si è concentrato sui topi progettati per mostrare i sintomi di tipo MA. I risultati dimostrano che, quando a questi topi viene aggiunta molta colina nella dieta, i loro figli mostrano miglioramenti nella memoria spaziale, rispetto a quelli che ricevono un regime normale di colina nel grembo materno.


Gli effetti benefici dell'integrazione di colina sembrano essere sorprendentemente transgenerazionali, perché non solo proteggono i topi che ricevono l'integrazione di colina durante la gestazione e l'allattamento, ma anche la progenie successiva di questi topi. Anche se questa seconda generazione non ha ricevuto una integrazione diretta di colina, ha colto i benefici del trattamento, probabilmente a causa delle modifiche ereditate nei loro geni.


L'esplorazione di tali alterazioni epigenetiche può generare nuovi percorsi di ricerca e suggerire modi di trattare un'ampia gamma di affezioni transgenerazionali, come la sindrome alcolica fetale e l'obesità.

 

Integrazione nel cervello

La colina protegge il cervello dal MA in almeno due modi, entrambi esaminati nel nuovo studio.


Innanzitutto, la colina riduce i livelli di omocisteina, un amminoacido che può agire come una potente neurotossina che contribuisce ai segni distintivi del MA: neurodegenerazione e formazione di placche amiloidi. È noto che l'omocisteina raddoppia il rischio di sviluppare il MA e si trova in livelli elevati nei pazienti con MA. La colina compie una trasformazione chimica, convertendo l'omocisteina dannosa in metionina chimica utile.


In secondo luogo, l'integrazione di colina riduce l'attivazione delle microglia responsabili della rimozione dei detriti nel cervello. Anche se le loro funzioni di pulizia sono essenziali per la salute del cervello, le microglia attivate possono andare fuori controllo, come in genere succede nel MA. L'eccessiva attivazione della microglia causa infiammazione cerebrale e può portare alla morte neuronale. L'integrazione di colina riduce l'attivazione della microglia, offrendo ulteriore protezione dalle devastazioni del MA.


I risultati appaiono nell'attuale numero della rivista Nature Molecular Psychiatry. I ricercatori del NDRC hanno lavorato con i coautori del Translational Genomics Research Institute di Phoenix. (Oddo è anche ricercatore della School of Life Sciences dell'ASU). [...]

 

Effetti della colina

La colina è una sostanza nutriente essenziale simile alla vitamina, che è presente naturalmente in alcuni alimenti e disponibile anche come integratore alimentare. È una fonte di gruppi metilici necessari per molti passaggi nel metabolismo. Tutte le cellule vegetali e animali richiedono la colina per mantenere la loro integrità strutturale.


La colina viene usata dall'organismo per produrre acetilcolina, un importante neurotrasmettitore essenziale per le funzioni del cervello e del sistema nervoso, come la memoria, il controllo muscolare e l'umore. La colina ha anche un ruolo vitale nella regolazione dell'espressione genica.


Sappiamo da tempo che la colina è particolarmente importante nello sviluppo precoce del cervello. Si consiglia alle donne incinte di mantenere livelli di colina di 550 mg al giorno per la salute del feto in sviluppo. "C'è un duplice problema con questo", afferma l'autore principale Velazquez. "Gli studi hanno dimostrato che circa il 90% delle donne non soddisfa nemmeno questo requisito. I deficit di colina sono associati a carenze nello sviluppo del feto, che non soddisfa pienamente le tappe previste come camminare e parlare. Ma dimostriamo che, anche se si dispone della quantità raccomandata, l'aggiunta in un modello di topo fornisce un beneficio ancora maggiore".


Infatti, quando i topi di MA dello studio hanno ricevuto colina supplementare nella loro dieta, la loro prole ha mostrato miglioramenti significativi nella memoria spaziale, che è stata testata in un labirinto di acqua. L'esame successivo del tessuto del topo estratto dall'ippocampo, una regione del cervello nota per il ruolo centrale nella formazione della memoria, ha confermato le alterazioni epigenetiche indotte dall'integrazione della colina. I geni modificati associati all'attivazione della microglia e all'infiammazione cerebrale e i livelli ridotti di omocisteina hanno portato ai miglioramenti delle prestazioni osservati nelle attività di memoria spaziale.


A causa delle modificazioni epigenetiche indotte dalla colina, i miglioramenti sono passati alla progenie dei topi che avevano ricevuto la colina supplementare nel grembo materno. "Abbiamo scoperto che l'integrazione precoce della colina diminuiva l'omocisteina mentre aumentava la metionina, suggerendo che alti livelli di colina convertono l'omocisteina in metionina", ha detto Velazquez. "Questa conversione avviene grazie ad un enzima chiamato betaina-omocisteina metiltransferasi (BMHT). Abbiamo scoperto che l'integrazione di colina aumenta la produzione di BMHT in 2 generazioni di topi".


Il significato dello studio è duplice, stabilendo effetti benefici dell'integrazione di nutrienti nelle generazioni successive e proponendo meccanismi epigenetici per spiegare la riduzione del deficit di memoria da MA nei topi. "Nessuno ha mai mostrato i benefici transgenerazionali dell'integrazione di colina", ha detto Velazquez. "Questa è la novità nel nostro lavoro".


La colina è un candidato attraente per il trattamento del MA poiché è considerato un'alternativa molto sicura rispetto a molti farmaci. Gli autori osservano che occorrono circa 9 volte la dose giornaliera raccomandata di colina per produrre effetti collaterali dannosi.


Il lavoro futuro esplorerà gli effetti sul MA di colina somministrata in adulti piuttosto che in topi fetali. Gli autori sottolineano tuttavia che, anche se i risultati nei topi sono promettenti, una sperimentazione clinica controllata negli esseri umani determinerà definitivamente l'efficacia della colina come una nuova arma nella lotta contro il morbo di Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Richard Harth in Arizona State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ramon Velazquez, Eric Ferreira, Wendy Winslow, Nikhil Dave, Ignazio S. Piras, Marcus Naymik, Matthew J. Huentelman, An Tran, Antonella Caccamo, Salvatore Oddo. Maternal choline supplementation ameliorates Alzheimer’s disease pathology by reducing brain homocysteine levels across multiple generations. Molecular Psychiatry, 2019; DOI: 10.1038/s41380-018-0322-z

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.