Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meditazione e musica alterano i marcatori di invecchiamento cellulare e Alzheimer

Un gruppo di ricerca guidato dalla Dott.ssa Kim Innes, professoressa della West Virginia University, ha scoperto che un semplice programma di meditazione o ascolto musicale può alterare alcuni biomarcatori dell'invecchiamento cellulare e del morbo di Alzheimer (MA) negli anziani che stanno sperimentando una perdita di memoria.


I risultati dello studio, riferiti nel Journal of Alzheimer's Disease, suggeriscono anche che questi cambiamenti possono essere correlati direttamente ai miglioramenti della memoria e della cognizione, del sonno, dell'umore e della qualità di vita.


Sessanta anziani con 'declino cognitivo soggettivo', una condizione che può rappresentare uno stadio preclinico del MA, hanno partecipato allo studio clinico randomizzato. Poiché il declino cognitivo soggettivo è stato collegato ad un aumento del rischio di demenza, e associato a certi cambiamenti neuropatologici implicati nello sviluppo del MA (compresi livelli cerebrali elevati di amiloide-beta), questo periodo preclinico può fornire anche una finestra critica per un intervento terapeutico.


In questo esperimento, ogni partecipante è stato assegnato in modo casuale a un tipo di meditazione per principianti (Kirtan Kriya) o a un programma di ascolto musicale e si è esercitato per 12 minuti al giorno per 12 settimane.


Sono stati raccolti al basale e a 3 mesi campioni di sangue per misurare due marcatori di invecchiamento cellulare: lunghezza dei telomeri (i cappucci protettivi sui due terminali dei cromosomi) e attività della telomerasi (enzima responsabile della durata dei telomeri).


Sono stati valutati anche i livelli ematici di specifici peptidi di amiloide-beta comunemente associati al MA. Inoltre, sono stati misurati la memoria e la funzione cognitiva, lo stress, il sonno, l'umore e la qualità di vita. Tutti i partecipanti sono stati seguiti per un totale di 6 mesi.


Dopo il completamento del periodo di intervento di 3 mesi, il gruppo di meditazione ha mostrato aumenti significativamente maggiori in un peptide amiloide-beta chiave (Aβ40) rispetto al gruppo musicale. L'aumento dei livelli di beta amiloide era correlato al miglioramento della memoria e delle funzioni cognitive, così come a quello nell'umore, del sonno e della qualità di vita a 3 e 6 mesi; queste associazioni positive erano sostanzialmente più pronunciate nel gruppo di meditazione.


L'attività della telomerasi è aumentata sia nei gruppi di meditazione che in quelli di musica, sebbene gli aumenti fossero significativi solo tra i partecipanti che avevano valori più bassi al basale (≤50° percentile) e che facevano più pratica nel corso dell'intervento.


Allo stesso modo, gli aumenti della lunghezza dei telomeri erano significativamente maggiori tra i partecipanti con valori più bassi all'inizio dello studio. Aumenti nella lunghezza dei telomeri e nell'attività della telomerasi si sono correlati anche con miglioramenti in alcuni esiti cognitivi e psicosociali.


Inoltre, entrambi i gruppi hanno migliorato significativamente la memoria e la funzione cognitiva, oltre che il sonno e lo stato psicologico, sebbene i miglioramenti nello stress, nell'umore e nella qualità di vita fossero sostanzialmente maggiori nel gruppo di meditazione.


Questi miglioramenti erano mantenuti o ulteriormente rafforzati a 6 mesi, 3 mesi dopo la conclusione dell'intervento.

 

 

 


Fonte: West Virginia University via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kim E. Innes, Terry Kit Selfe, Kathy Brundage, Sijin Wen, Sahiti Kandati, Caitlin Montgomery, Hannah Bowles, Dharma Singh Khalsa, Zenzi Huysmans. Effects of Meditation and Music-Listening on Blood Biomarkers of Cellular Aging and Alzheimer’s Disease in Adults with Subjective Cognitive Decline: An Exploratory Randomized Clinical Trial. Journal of Alzheimer's Disease, 11 Oct 2018, DOI: 10.3233/JAD-180164

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.