Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo esame del sangue per diagnosticare l'Alzheimer

Un nuovo esame del sangue per la diagnosi di Alzheimer potrebbe presto arrivare sul mercato, grazie ad un innovativo studio dell'Istituto di ricerca del McGill University Health Centre (MUHC).

La loro scoperta caratterizza una diagnosi biochimica unica, che identifica i pazienti con questa malattia devastante.

Questa ricerca, pubblicata nell'edizione di questo mese del Journal of Alzheimer's Disease, ha implicazioni per il mezzo milione di canadesi malati e molti altri milioni in tutto il mondo. "Attualmente non c'è uno strumento diagnostico definitivo per l'Alzheimer, oltre  all'analisi post-mortem del tessuto cerebrale", dice l'autore senior Dr. Vassilios Papadopoulos, direttore del Research Institute del MUHC. "Il nostro studio clinico dimostra che un esame del sangue non invasivo, basato su un processo biochimico, può essere utilizzato con successo per diagnosticare l'Alzheimer nella fase iniziale e distinguerla da altri tipi di demenza".

 La biochimica dietro il test
Papadopoulos e colleghi hanno basato le analisi del sangue per l'Alzheimer sulla produzione di un ormone cerebrale chiamato deidroepiandrosterone (DHEA). Questo ormone è presente ad alti livelli nel cervello, dove ha una vasta gamma di effetti biologici. I ricercatori sono stati in grado di promuovere la produzione di DHEA, utilizzando un processo chiamato ossidazione chimica, nel sangue prelevato da pazienti non-Alzheimer. Tuttavia, l'ossidazione del sangue dei pazienti affetti da Alzheimer non ha determinato un aumento di DHEA. "C'è una chiara correlazione fra la mancanza di capacità di produrre DHEA attraverso l'ossidazione nel sangue e il grado di compromissione cognitiva trovato nella malattia di Alzheimer", afferma Papadopoulos. "Abbiamo dimostrato di poter individuare l'Alzheimer accuratamente e ripetutamente con piccoli campioni di sangue. Questo test ha inoltre consentito la diagnosi differenziale delle fasi iniziali dell'Alzheimer, suggerendo che può essere usato come test per diagnosticare la malattia all'inizio."

 Implicazioni nel trattamento
"A livello di studi clinici, ci sono molte terapie candidate alla modifica della malattia che si pongono come obiettivo lo sviluppo sottostante l'Alzheimer", aggiunge Papadopoulos. "Tuttavia, l'attuazione di qualsiasi terapia dipende dalla affidabilità della diagnosi". Attualmente la diagnosi di Alzheimer segue la sequenza della storia di famiglia, l'informazione, la valutazione mentale e l'esame fisico, concentrandosi sui segni neurologici. "Un test biochimico accurato, semplice e specificamente non invasivo che si correla con la diagnosi clinica è di vitale importanza. Crediamo che i nostri risultati dimostrano che il test di ossidazione sangue DHEA può essere usato per diagnosticare l'Alzheimer in una fase molto precoce e monitorare l'effetto delle terapie e l'evoluzione della malattia. "

 A proposito di questo studio:
Lo studio (A lead study on oxidative stress-mediated dehydroepiandrosterone formation in serum: The biochemical basis for a diagnosis of Alzheimer's disease) è stato scritto da Georges Rammouz, Laurent Lecanu e Vassilios Papadopoulos del Research Institute della MUHC e della McGill University e da Paul Aisen dal Università della California a San Diego. E' stato sostenuto da fondi dei National Institutes of Health e dalla Samaritan Pharmaceuticals.

 


Fonti: Studio citato, Istituto di ricerca della MUHC, McGill University

Pubblicato su PRNewsWire il 4 maggio 2011 · Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)