Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ictus raddoppia il rischio di demenza, conclude uno studio su larga scala

L'ictus raddoppia il rischio di demenza, conclude uno studio su larga scala

Le persone che hanno avuto un ictus hanno circa il doppio delle probabilità di sviluppare demenza, secondo il più grande studio di questo genere mai condotto.


Lo studio, guidato dalla University of Exeter, ha analizzato i dati sul rischio di ictus e demenza di 3,2 milioni di persone in tutto il mondo. Il legame tra ictus e demenza è persistito anche dopo aver preso in considerazione altri fattori di rischio della demenza come la pressione sanguigna, il diabete e le malattie cardiovascolari.


Questi risultati costituiscono la prova più forte ottenuta fino ad oggi che un ictus aumenta significativamente il rischio di demenza. Lo studio si basa su ricerche precedenti che avevano stabilito il legame tra ictus e demenza, sebbene non avessero quantificato il grado in cui l'ictus aumentava il rischio di demenza.


Per comprendere meglio il legame tra i due problemi, i ricercatori hanno analizzato 36 studi in cui i partecipanti avevano una storia di ictus, con i dati di 1,9 milioni di persone in totale. Hanno poi analizzato altri 12 studi che avevano esaminato se i partecipanti avevano avuto un ictus recente nel periodo di studio, aggiungendo ulteriori 1,3 milioni di persone. La nuova ricerca, pubblicata su Alzheimer's & Dementia, è la prima meta-analisi nell'area.


La dott.ssa Ilianna Lourida, dell'Università di Exeter, ha dichiarato:

"Abbiamo riscontrato che una storia di ictus aumenta il rischio di demenza di circa il 70% e che gli ictus recenti più che raddoppiano il rischio. Considerato quanto comuni siano sia l'ictus che la demenza, questo forte legame è una scoperta importante. I miglioramenti nella prevenzione dell'ictus e nella cura post-ictus possono pertanto avere un ruolo chiave nella prevenzione della demenza".


Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno 15 milioni di persone hanno un ictus. Nel frattempo, circa 50 milioni di persone in tutto il mondo hanno la demenza - un numero che dovrebbe quasi raddoppiare in 20 anni, raggiungendo 131 milioni per il 2050.


Le caratteristiche dell'ictus, come la posizione e l'entità del danno cerebrale, possono aiutare a spiegare la variazione del rischio di demenza osservata tra gli studi, e c'era qualche cenno che il rischio di demenza potrebbe essere più alto per gli uomini dopo l'ictus.


Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire se i fattori come l'etnia e l'istruzione modificano il rischio di demenza dopo l'ictus. La maggior parte delle persone che hanno un ictus non sviluppano la demenza, quindi sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire se le differenze nella cura post-ictus e nello stile di vita possono ridurre ulteriormente il rischio di demenza.


Il dott. David Llewellyn, dell'Università di Exeter, ha concluso:

"Si ritiene che circa un terzo dei casi di demenza siano potenzialmente prevenibili, sebbene questa stima non tenga conto del rischio associato all'ictus. I nostri risultati indicano che questa cifra potrebbe essere ancora più elevata e rafforzano l'importanza di proteggere l'afflusso di sangue al cervello quando si tenta di ridurre l'onere globale della demenza".

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elżbieta Kuźma, Ilianna Lourida, Sarah F. Moore, Deborah A. Levine, Obioha C. Ukoumunne, and David J. Llewellyn. Stroke and dementia risk: A systematic review and meta-analysis. Alzheimer’s and Dementia. DOI: n/a

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.