Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grasso della pancia negli anziani collegato al decadimento cognitivo

Una nuova analisi di dati dello studio di coorte Trinity Ulster Department of Agriculture (TUDA), che comprende oltre 5.000 individui, ha rilevato che la misura del grasso della pancia (rapporto vita / fianchi) è associata a una funzione cognitiva ridotta negli anziani irlandesi (> 60 anni). Questi risultati hanno implicazioni significative in quanto si prevede che la prevalenza globale della demenza aumenti dai 24,3 milioni del 2001 agli 81,1 milioni del 2040.


Studi precedenti avevano rilevato che le persone in sovrappeso vanno peggio di chi ha un peso normale nei test di memoria e capacità visuo-spaziali. Tuttavia, non è noto se questo è vero negli anziani. Ciò è fonte di preoccupazione in Irlanda, poiché oltre la metà della popolazione over 50 è classificata come centralmente obesa, e solo il 16% degli uomini e il 26% delle donne ha dichiarato di avere un IMC (indice di massa corporea) nella gamma di normalità.


I ricercatori hanno usato i dati dello studio TUDA, un progetto di ricerca collaborativa transnazionale che raccoglie dati da migliaia di anziani in Irlanda del Nord e in Irlanda. Hanno scoperto che un rapporto vita:anca più alto è associato a una funzione cognitiva più ridotta. Ciò potrebbe essere spiegato da un aumento della secrezione di marcatori infiammatori da parte del grasso della pancia, che è già stato associato ad un rischio più alto di alterazione della cognizione.


Al contrario, l'indice di massa corporea ha dimostrato di proteggere la funzione cognitiva. L'IMC è una misura approssimativa del grasso corporeo e non può differenziare tra massa grassa e massa senza grasso (muscolo), pertanto si propone che il componente di massa priva di grasso sia il fattore protettivo.


Per quanto a conoscenza degli autori, questo è uno degli studi più vasti sugli anziani a segnalare questi risultati. Data l'elevata prevalenza del sovrappeso e di obesità nella popolazione anziana e il carico economico e sociale della disfunzione cognitiva, i risultati suggeriscono che la riduzione dell'obesità e l'esposizione a fattori di rischio obeso-genici potrebbero offrire una strategia di sanità pubblica economicamente vantaggiosa per la prevenzione del declino cognitivo.


Conal Cunningham, professore associato clinico in Gerontologia medica al Trinity, autore senior dello studio, ha detto:

"Anche se da tempo sappiamo che l'obesità è associata a conseguenze negative per la salute, il nostro studio aggiunge nuove prove che suggeriscono che l'obesità, e dove depositiamo il nostro eccesso di peso, potrebbero influenzare la salute del cervello. Ciò ha implicazioni significative per la salute pubblica".

 

 

 


Fonte: Trinity College Dublin (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ontefetse Ntlholang, Kevin McCarroll, Eamon Laird, Anne M. Molloy, Mary Ward, Helene McNulty, Leane Hoey, Catherine F. Hughes, J. J. Strain, Miriam Casey, Conal Cunningham. The relationship between adiposity and cognitive function in a large community-dwelling population: data from the Trinity Ulster Department of Agriculture (TUDA) ageing cohort study. British Journal of Nutrition, 2018; 1 DOI: 10.1017/S0007114518001848

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.