Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'epicentro dell'Alzheimer nel cervello è anche la fonte della distraibilità degli anziani

L'epicentro dell'Alzheimer nel cervello è anche la fonte della distraibilità degli anzianiUna rete specifica nel cervello, il locus coeruleus, aiuta a focalizzare l'attività cerebrale durante i periodi di stress o eccitazione. (Fonte: Mather Lab)

Gli anziani sembrano distratti più facilmente da informazioni irrilevanti rispetto ai più giovani, quando sperimentano stress o emozioni potenti, e una rete specifica nel cervello recentemente identificata come epicentro dell'Alzheimer e della demenza può essere la causa.


Lo studio, condotto alla University of Southern California, rileva che la caduta di attenzione degli anziani è associata al locus coeruleus, una piccola regione del tronco cerebrale che si connette a molte altre parti del cervello. Il locus coeruleus aiuta a focalizzare l'attività cerebrale durante i periodi di stress o eccitazione.


Una distraibilità più pronunciata è un segno dell'invecchiamento cognitivo, ha detto l'autore senior Mara Mather, esperta di memoria e professoressa di gerontologia alla USC. Lo studio ha rilevato che gli anziani sono ancora più suscettibili alla distrazione sotto stress o eccitazione emotiva, un segno che la capacità del nucleo di intensificare la concentrazione si indebolisce nel tempo.


"Cercare di completare un compito aumenta l'eccitazione emotiva, quindi quando gli adulti più giovani si sforzano, questo dovrebbe aumentare la loro capacità di ignorare le informazioni che distraggono", ha detto la Mather, che ha insegna anche al Dornsife College of Letters, Arts and Sciences dell'USC. "Ma per gli anziani, provare duramente può richiedere di distinguere di più sia ciò su cui stanno cercando di concentrarsi, sia altre informazioni".


Ad esempio, se un anziano sta effettuando un test di memoria nell'ambulatorio del medico, potrebbe provare intensamente a mettere a fuoco, ma sarà distratto più facilmente da altri pensieri o rumori in sottofondo, rispetto a un adulto più giovane.


Lo studio è stato pubblicato il 7 maggio su Nature Human Behaviour.

 

Il ruolo del cervello nella cognizione e nella memoria

Una ricerca precedente condotta dalla Mather, direttrice del Laboratorio Emozione e Cognizione dell'USC, ha evidenziato il locus coeruleus e i suoi ruoli nella cognizione e nella memoria. Attualmente, la Mather sta studiando come cambia la funzione del locus coeruleus durante l'invecchiamento e il morbo di Alzheimer (MA).

Il locus coeruleus sembra essere uno dei primi siti della patologia tau, i grovigli che sono un segno distintivo del MA. "I segni iniziali di questa patologia sono evidenti nel locus coeruleus nella maggior parte delle persone a 30 anni", ha detto la Mather. "Pertanto, è fondamentale capire meglio come cambia la funzione del locus coeruleus quando invecchiamo".

 

Misurare il grande ruolo di una piccola regione cerebrale

Il locus coeruleus si collega a molte parti del cervello e controlla il rilascio dell'ormone norepinefrina, che influenza l'attenzione, la memoria e la vigilanza. Normalmente, la norepinefrina aumenta il "guadagno" sull'attività neurale: i neuroni altamente attivi diventano più eccitati, mentre i neuroni meno attivi vengono soppressi.


I ricercatori hanno registrato l'eccitazione fisiologica e l'attività del locus coeruleus in 28 giovani adulti e 24 anziani usando sia le scansioni del cervello che la misurazione della dilatazione della pupilla negli occhi dei partecipanti, un marcatore esteriore visibile dell'eccitazione emotiva e dell'attività del locus coeruleus.


Durante le scansioni, i partecipanti allo studio guardavano coppie di fotografie, una di un edificio e l'altra di un oggetto. Le immagini sono state manipolate in modo che a volte l'edificio fosse chiaramente visibile ed evidenziato mentre l'oggetto era debole, e altre volte il contrario. Per ogni coppia, i partecipanti dovevano indicare quale immagine era evidenziata.


Alcune prove sono iniziate con un tono che avvertiva i partecipanti che avrebbero potuto ricevere una scossa elettrica alla fine del test. Altre prove sono iniziate con un tono indicante che non ci sarebbe stato alcuna scossa. I partecipanti hanno mostrato più dilatazione della pupilla e sudore durante le prove quando potevano ricevere una scossa, indicando una maggiore eccitazione fisiologica.

 

Una connessione interrotta negli anziani

La "area del luogo" del para-ippocampo del cervello diventa attiva quando una persona guarda immagini di luoghi. Nei giovani adulti, la previsione della scossa amplificava l'attività nell'«area del luogo» quando vedevano l'immagine chiara e evidenziata dell'edificio. L'attività diminuiva quando vedevano un'immagine debole e non evidenziata.


I percorsi nel loro cervello che collegano il locus coeruleus, l'area del luogo e la rete frontoparietale (aree della corteccia cerebrale che aiutano a controllare su cosa prestare attenzione e cosa ignorare) erano ininterrotti. Ciò permetteva loro di ignorare in modo più efficace le informazioni non importanti.


Gli anziani, tuttavia, hanno mostrato una minore attività nella rete frontoparietale nell'anticipare una scossa. La loro rete sembrava non rispondere più così efficacemente ai segnali del locus coeruleus. Hanno anche mostrato una maggiore attività nell'«area del luogo» quando si aspettavano una scossa, indipendentemente dal fatto che l'immagine fosse evidenziata.


Pertanto, durante l'eccitazione emotiva, gli anziani mostravano più attività associate alle immagini, indipendentemente dal fatto che si distinguessero o meno, mentre gli adulti più giovani diventavano più selettivi sotto l'eccitazione, concentrandosi solo sulle immagini più salienti.


"Decifrare come avvengono esattamente questi cambiamenti nel cervello mentre invecchiamo potrebbe un giorno aiutarci a scoprire come proteggere il cervello dal declino cognitivo e dalla perdita di funzione", ha detto la Mather.

 

 

 


Fonte:  Beth Newcomb in University of Southern California (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Tae-Ho Lee, Steven G. Greening, Taiji Ueno, David Clewett, Allison Ponzio, Michiko Sakaki & Mara Mather. Arousal increases neural gain via the locus coeruleus–noradrenaline system in younger adults but not in older adults. Nature Human Behaviour, vol 2, pages 356–366 (2018) DOI: 10.1038/s41562-018-0344-1

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)