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Il cervello umano reagisce alle espressioni facciali anche senza segnali vocali

 

Non tutti i sorrisi sono uguali. In realtà, gli scienziati hanno scoperto tre tipi di sorrisi: sorrisi gratificanti, che indicano incoraggiamento; sorrisi di affiliazione, che indicano collegamento; e sorrisi dominanti, che indicano superiorità.


La persona media può distinguerli facilmente, giudicando dalla forma e dalle dimensioni del sorriso e dalla forma degli occhi.


Curiosi di vedere come le persone reagiscono inconsciamente ai tre diversi sorrisi, dei ricercatori hanno chiesto a 90 uomini di pronunciare un breve discorso davanti a una videocamera.


Subito dopo, hanno guardato il video di un giudice maschile che "reagiva" al loro discorso, presumibilmente registrato mentre veniva pronunciato il discorso stesso. (In effetti, i video erano preregistrati).


I giudici hanno marcato uno dei tre tipi di sorrisi. I livelli del cortisolo, l'ormone dello stress, sono aumentati in tutti e tre i casi, ma sono aumentati di circa tre volte di più nei partecipanti che hanno visto i sorrisi dominanti, secondo quanto riferito dal team nel numero di questo mese di Scientific Reports.

Può essere rilevante perché:

Nelle relazioni con il malato di demenza, è importante mantenere un rispetto sostanziale, non solo formale, in quanto la persona malata (allo stesso modo di quella sana, come dimostra questo studio) percepisce il sentimento vero dell'interlocutore, al di là delle parole.


Ciò significa che il cervello umano è cablato per reagire alle espressioni facciali anche senza segnali vocali - un sorriso dominante suggerisce una potenziale minaccia, quindi aumenta il livello di stress.


Ma i partecipanti con variazioni più piccole nella loro frequenza cardiaca normale, associata a disturbi d'ansia sociale e a depressione (tra le altre condizioni), hanno risposto in modo meno drastico ai sorrisi dominanti.


Ciò potrebbe significare, scrivono gli scienziati, che le persone con queste condizioni rispondono con meno forza ai segnali sociali come i sorrisi, ma è necessario molto più lavoro prima che un tale collegamento possa essere dimostrato.

 

 

 


Fonte: Kimberly Hickok in Science (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jared D. Martin, Heather C. Abercrombie, Eva Gilboa-Schechtman & Paula M. Niedenthal. Functionally distinct smiles elicit different physiological responses in an evaluative context. Scientific Reports, volume 8, Article number: 3558 (2018), doi: 10.1038/s41598-018-21536-1

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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