Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La vedovanza può aumentare il rischio di demenza

Essere vedovo/a e non risposarsi può aumentare il rischio di demenza e Alzheimer, secondo un nuovo studio su dati genealogici.

La ricerca, presentata Sabato 19 marzo alla riunione annuale della American Association for Geriatric Psychiatry a San Antonio/Texas, ha scoperto che la vedovanza ha quasi raddoppiato il rischio di demenza nei cittadini dello stato Americano dello Utah nati tra il 1895 e il 1930.

Il rischio di Alzheimer, la forma più comune di demenza, è stato 2,17 volte maggiore nelle persone che erano rimaste vedove e non si sono più risposate. La ricercatrice Maria Norton, professore di famiglia, sviluppo di salute e consumatori della Utah State University, ha detto a LiveScience che "i risultati sono preliminari e molte domande rimangono sul ruolo nella demenza di altri fattori di stress di vita. Ma la ricerca sugli animali suggerisce che lo stress accumulato durante la vita può accelerare la morte delle cellule nell'ippocampo, uno dei centri della memoria del cervello. Questo potrebbe rendere il cervello più vulnerabile agli effetti dell'Alzheimer".

L'Alzheimer Association stima che 5,4 milioni di americani hanno attualmente l'Alzheimer, la sesta causa di morte negli Stati Uniti. La malattia è caratterizzata da perdita di memoria, disorientamento e modifiche di comportamento. Nessuno sa perché si sviluppa, ma depositi di proteine anomale chiamati placche e grovigli sembrano avere un ruolo nell'uccisione delle cellule cerebrali.

Norton e i suoi colleghi hanno ricevuto una borsa di studio di tre anni dal National Institutes of Health per trovare il ruolo delle esperienze di vita nello sviluppo dell'Alzheimer e delle altre demenze. Nell'ambito del progetto, i ricercatori hanno studiato l'archivio della popolazione dello Utah, un elenco genealogico dettagliato di nascite, matrimoni e morti in Utah.

Hanno preso i dati anagrafici di persone nate dalla fine del 1800 ai primi anni del 1900 e hanno diviso i soggetti in una serie di categorie che riflettono storie relazionali complicate: chi si sposò e rimase sposato, sposato e divorziato senza risposarsi, sposato e vedovo senza risposarsi. Hanno inoltre esaminato le persone con matrimoni multipli, dividendoli in base alla conclusione del matrimonio: vedovanza o divorzio.

Dopo l'aggiustamento per età, sesso, istruzione e presenza della variante e4 del gene APOE (noto per contribuire all'Alzheimer), i ricercatori hanno scoperto che cambiamenti coniugali multipli, in particolare la vedovanza, mettono le persone a elevato rischio di sviluppare la demenza nella vecchiaia.

Il rischio più alto di demenza era tra coloro che si erano sposati una volta, sono diventati vedovi e non si sono più risposati.

Le persone con minore probabilità di contrarre la demenza erano quelle che sono rimaste sposate e non erano diventate vedove, e quelle che si erano sposate, avevano divorziato e sono rimaste sole.

 


Pubblicato su South Asia Mail il 27 marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.