Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio dimostra potenziale della musica nella demenza e chiede più supporto pubblico

I sintomi della demenza di centinaia di migliaia di persone vulnerabili potrebbero migliorare significativamente se ascoltano e suonano la musica, secondo un rapporto.


Lo studio, che ha raccolto prove esistenti e parlato con esperti, ha scoperto che la musica può aiutare le persone con demenza a richiamare informazioni e a ridurre sintomi come ansia, agitazione e aggressività.


Dimostra che non sono stati stanziati fondi sufficienti in questo settore e che è necessario lavorare di più per aumentare la consapevolezza e garantire che più persone possano accedere a questa forma di terapia. Una donna citata nella ricerca ha detto di suo marito di 62 anni, che ha la demenza: "La musica è ora l'unica cosa che sembra dargli piacere che posso condividere con lui".


[...] Il rapporto afferma che si possono conseguire notevoli risparmi se si potesse ritardare l'insorgenza del disturbo cronico: "Ci sono prove emergenti che suggeriscono che la musica può aiutare a ritardare l'insorgenza della demenza e migliorare la funzione cerebrale e il richiamo di informazioni".


Il lavoro, realizzato da una commissione istituita dal comitato di esperti dell'International Longevity Center e dalla Fondazione Utley (ente di beneficenza di una famiglia privata), è stato presentato ieri 18 gennaio 2018 ai parlamentari e loro colleghi della Camera dei Lord.


Esso avverte che solo il 5% delle case di cura usa efficacemente la musicoterapia. Lo stanno facendo attraverso gruppi musicali di comunità, musica dal vivo in case di cura, facendo suonare uno strumento o usando liste personalizzate di brani musicali (playlist).


La commissione ha chiesto che la musicoterapia sia promossa dal NHS [Servizio Sanitario Nazionale in GB] attraverso i budget sanitari personali e quelli personali integrati. Ha anche sollecitato l'introduzione di un ambasciatore per la demenza e la musica, così come di una campagna nazionale che riconosca il valore della musica in quest'area.


Il rapporto dice: "I benefici della musica per le persone affette da demenza sono chiari e tuttavia perché così tante persone con demenza non accedono ad interventi appropriati basati sulla musica? Al centro di questo dibattito c'è il diritto per le persone con demenza di avere non solo una vita, ma una buona vita e di essere confortati e vivificati dal potere della musica".


La dott.ssa Laura Phipps, di Alzheimer's Research UK, ha dichiarato: "Le linee guida del NHS suggeriscono la musicoterapia come modo possibile per aiutare le persone affette da demenza a gestire sintomi comportamentali complessi. Poiché sempre più studi iniziano a esplorare i benefici della musica nella demenza, questo rapporto sottolinea l'importanza di sviluppare approcci solidi e pratici per esplorare i benefici e l'efficacia in termini di costi degli interventi musicali, che vengono spesso forniti in modi molto diversi e su misura. È fondamentale esplorare tutte le strade per migliorare la vita delle persone affette da demenza, oltre a garantire che possano beneficiare di tali sviluppi e la ricerca ha un ruolo importante da svolgere qui".


Kathryn Smith, direttrice delle operazioni dell'Alzheimer's Society, ha dichiarato: "Storicamente, non c'è stata molta ricerca sul modo in cui la musica può aiutare le persone con demenza. È fantastico, quindi, vedere il potenziale delle arti creative sfruttate dai ricercatori. Questo potrebbe davvero aiutarci a comprendere i benefici della musica per le persone con demenza, e altri punti importanti, come ad esempio il modo migliore per accedere alla musica da parte delle persone".

 

 

 


Fonte: Sarah Marsh in The Guardian (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: International Longevity Centre

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)