Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato il sito di legame sul peptide amiloide-beta, si può modificarne la struttura

Identificato il sito di legame sul peptide amiloide-beta, si può modificarne la strutturaUn complesso basato sul renio, sviluppato all'Università Rice, si lega alle fibrille del peptide amiloide-beta malformato, segnando il punto di una fenditura idrofobica che potrebbe diventare bersaglio di farmaci e ossida la fibrilla, cambiandone la chimica in modo da impedire l'ulteriore aggregazione. (Fonte: Marti Group)Una sonda inventata alla Rice University, che si accende quando si lega a un peptide amiloide-beta malformato (il tipo sospettato di causare l'Alzheimer), può identificare un sito specifico di legame sulla proteina, che potrebbe facilitare la progettazione di farmaci migliori per trattare la malattia.


Ancora meglio, con lo studio apparso sulla rivista Chem, il laboratorio ha scoperto che, quando la sonda metallica è illuminata, essa catalizza l'ossidazione della proteina in un modo che i ricercatori credono possa impedire alla proteina stessa di aggregarsi nel cervello dei pazienti.


Lo studio condotto su lunghe fibrille amiloidi conferma le simulazioni al computer dei colleghi dell'Università di Miami, che prevedevano che il complesso metallico fotoluminescente avrebbe potuto attaccarsi al peptide amiloide in prossimità di una fessura idrofoba (che evita l'acqua) che appare sulla superficie dell'aggregato fibrillare. Quella fessura può costituire un nuovo obiettivo per i farmaci.


Trovare il sito è stato relativamente semplice quando il laboratorio di Angel Martí, chimico della Rice, ha usato i suoi complessi a base di renio per puntare le fibrille. Il complesso di commutazione della luce si illumina quando è colpito con luce ultravioletta, ma quando si lega alle fibrille diventa 100 volte più luminoso e provoca l'ossidazione del peptide amiloide.


Martí dice:

"È come camminare sulla spiaggia. Puoi vedere che qualcuno è passato prima di te dalle impronte nella sabbia. Anche se non possiamo vedere il complesso del renio, possiamo trovare l'ossidazione (l'impronta) che produce sul peptide amiloide. Quella ossidazione accade solo accanto al punto in cui si lega. La vera importanza di questa ricerca è che ci permette di vedere con un alto grado di certezza dove le molecole possono interagire con le fibrille di amiloide-beta".

"Crediamo che questa fenditura idrofobica sia un sito di legame generale (sull'amiloide-beta) per le molecole. Questo è importante perché l'aggregazione dell'amiloide-beta è stata associata all'insorgenza dell'Alzheimer. Sappiamo che l'amiloide-beta fibrillare insolubile è tossica per le colture cellulari. Anche gli oligomeri amiloidi solubili, che sono fatti di diverse unità malripiegate di amiloide-beta, sono tossici per le cellule, probabilmente anche più delle fibrille.

"C'è un interesse a trovare farmaci che smorzano gli effetti deleteri degli aggregati di amiloide-beta. Ma per creare farmaci idonei, dobbiamo prima sapere come le medicine, o le molecole in generale, si legano e interagiscono con questi fibrille, e questo non era ancora chiaro. Ora abbiamo un'idea migliore di ciò che la molecola richiede per interagire con queste fibrille".


Quando i peptidi amiloidi si ripiegano correttamente, nascondono i loro residui idrofobici esponendo i loro residui idrofili (che attirano acqua) all'acqua. Ciò rende ​​solubili le proteine, ha detto Martí. Ma quando l'amiloide-beta si piega male, lascia esposti due residui idrofobici, chiamati Valine 18 e fenilalanina 20, creando la spaccatura idrofobica. "È perfetto, perché allora le molecole con domini idrofobici sono guidate a legarsi lì", ha detto Martí. "[I residui idrofobici] sono compatibili con questa fessura idrofobica e associati alle fibrille, formando una forte interazione".


Se l'ossidazione risultante può impedire che le fibrille si aggreghino ulteriormente nella sostanza appiccicosa presente nel cervello dei pazienti di Alzheimer, può essere l'inizio di una strategia utile per fermare l'aggregazione prima che compaiano i sintomi della malattia.


"È un sistema molto attraente perché usa la luce, che è una risorsa economica", ha detto Martí. "Se potessimo modificare i complessi in modo da assorbire la luce rossa, che è trasparente al tessuto, potremmo essere in grado di eseguire queste modifiche fotochimiche negli animali vivi e forse un giorno nell'uomo".


Secondo lui l'attivazione della luce consente ai ricercatori di avere un "controllo fine" dell'ossidazione. "Immaginiamo che potrebbe essere possibile un giorno prevenire i sintomi di Alzheimer puntando l'amiloide-beta allo stesso modo in cui trattiamo il colesterolo nelle persone per prevenire le malattie cardiovascolari", ha detto Martí. "Sarebbe meraviglioso".

 

 


Fonte: Rice University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Amir Aliyan, Thomas J. Paul, Bo Jiang, Christopher Pennington, Gaurav Sharma, Rajeev Prabhakar, Angel A. Martí. Photochemical Identification of Molecular Binding Sites on the Surface of Amyloid-β Fibrillar Aggregates. Chem, 2017; DOI: 10.1016/j.chempr.2017.09.011

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.