Neena Singh (MD, PhD) e colleghi della School of Medicine della Case Western Reserve University hanno identificato il primo biomarcatore specifico per la forma sporadica della malattia di Creutzfeldt-Jakob (sCJD), una malattia degenerativa del cervello sempre letale, per la quale non esiste una cura.
La sCJD è una delle cause di demenza e porta normalmente alla morte entro un anno dall'insorgenza della malattia.
La scoperta, pubblicata nel numero del 9 marzo di PLoS ONE, una rivista scientifica prodotta dalla Public Library of Science, fornisce una base per lo sviluppo di un test per la diagnosi della sCJD, quando i pazienti sono ancora in vita. Attualmente, l'unico test diagnostico definitivo per la malattia richiede tessuto cerebrale ottenuto da biopsia dopo la morte.
Nello studio, il dottor Singh, professore associato di patologia alla Scuola di Medicina e il suo team, hanno scoperto che i livelli della proteina transferrina (Tf), trasportata dal ferro, sono significativamente diminuiti nel liquido cerebrospinale (CSF) dei pazienti con sCJD ben prima dello stadio finale della malattia, permettendone la diagnosi precoce, potenzialmente. "La diminuzione di Tf è abbastanza significativa per distinguere la sCJD dalla demenza di origine non-CJD con una precisione dell' 80 per cento", dice il Dott. Singh. "In combinazione con il biomarcatore T-tau attualmente in uso, anche se non specifico di questa malattia, l'accuratezza diagnostica aumenta all' 86 per cento. Ciò suggerisce che i due biomarcatori rappresentano processi patologici distinti, e si completano a vicenda come biomarcatori diagnostici."
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Una diminuzione dei livelli del Tf nel CSF riflette lo squilibrio del metabolismo del ferro cerebrale che è associato con la sCJD. Essendo una parte del processo della malattia sCJD, il Tf del CSF è probabilmente un indicatore più preciso della sCJD degli attuali test, spega il dottor Singh. "Il Tf del CSF è il primo biomarcatore che è correlato alla patologia di base nel cervello della sCJD".
Attualmente la sCJD viene diagnosticata mediante test sui livelli elevati di proteine 14-3-3 e T-tau nel liquido cerebrospinale dei casi sospetti della malattia. Dal momento che questi biomarcatori sono elevati in diverse altre malattie, oltre alla sCJD, l'incidenza di risultati falsi positivi è alto. Sostituire il 14-3-3 con Tf aumenta la specificità del test in modo significativo, fornendo una combinazione superiore di biomarcatori per la diagnosi di sCJD. La capacità di diagnosticare con precisione i pazienti mentre sono ancora in vita è fondamentale per prevenire la diffusione involontaria della sCJD a individui sani, per ridurre la diagnosi errata di cause potenzialmente curabili di demenza, e sviluppare eventualmente potenziali terapie per la sCJD, secondo il dottor Singh.
Nlel'ambito del loro studio, il dottor Singh e il suo team, ha stimato i livelli di Tf nel liquor raccolti fino a 24 mesi prima della morte di casi confermati di sCJD (n = 99) e la demenza di origine non-CJD (n = 74). Hanno trovato che i livelli di Tf sono diminuiti significativamente nei casi di sCJD rispetto alla demenza di origine non-CJD. Ulteriori test hanno rivelato che la misurazione solo del Tf del CSF, ha identificato la sCJD con una sensibilità del 85 per cento, una specificità del 72 per cento, e la precisione del 80 per cento. Se combinato con il biomarcatore surrogato T-tau, il Tf del CSF e la combinazione di T-tau, hanno identificato la sCJD con una specificità migliorata dell' 87 per cento e la precisione dell' 86 per cento secondo la ricerca.
Oltre a fornire una migliore accuratezza diagnostica, il dottor Singh osserva che il Tf del CSF ha diversi altri vantaggi. E' resistente alla degradazione da parte di enzimi, garantendo risultati costanti anche in cattivo stato di conservazione dei campioni CSF; Tf-β2, l'isoforma specifica del cervello del Tf è altrettanto efficiente nell'identificare sCJD ed può fornire risultati accurati anche da campioni che sono accidentalmente contaminati con sangue durante il processo di raccolta, e il Tf è abbondante nel CSF relativo ai biomarcatori attualmente utilizzati 14-3-3 e T-tau, consentendo una diagnosi accurata da una campione piccolo.
Andando avanti, i ricercatori lavoreranno per creare un test quantitativo per il Tf del CSF facile da usare, per fornire un metodo rapido e uniforme di diagnosi della sCJD. Essi continueranno anche a testare campioni di liquido cerebrospinale di sCJD e altre forme di patologie da prioni umani e animali per stabilire il punto in cui questo test diventa positivo, il più lontano nel tempo nel decorso della malattia.
Fonte: Materiale fornito da Case Western Reserve University, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.
Riferimento: Ajay Singh, ′Alim J. Beveridge, Neena Singh. Decreased CSF Transferrin in sCJD: A Potential Pre-Mortem Diagnostic Test for Prion Disorders. PLoS ONE, 2011; 6 (3): e16804 DOI: 10.1371/journal.pone.0016804
Pubblicato su ScienceDaily il 9 marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.
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