Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Preoccupazioni per la salute di chi si occupa di malati di demenza

Quasi la metà delle persone che si occupano di un coniuge con demenza in Irlanda trascorrono tutto il loro tempo da svegli impegnati in questo compito, ha scoperto un nuovo studio.


La ricerca ha anche trovato che il 15% aveva lasciato il proprio lavoro per occuparsi del coniuge.


I risultati provengono dallo studio più grande mai svolto in Irlanda sulla salute e il benessere delle persone che si occupano del loro coniuge con demenza.


Ci sono attualmente 55.000 persone in Irlanda con la demenza, ma entro il 2036 questo numero dovrebbe più che raddoppiare, a 113.000.


Il lavoro dei ricercatori del Trinity College Dublin si era anche proposto di misurare il livello di stress che sperimentano i caregiver, la loro vita e la loro salute, gli aspetti positivi dell'assistenza e l'impatto che ha sulla loro vita quotidiana.


Quasi due terzi di coloro che hanno la demenza vivono a casa e ci sono 180.000 persone in Irlanda che sono attualmente o sono state caregiver di un familiare o partner con demenza. Lo studio De-Stress ha anche scoperto che quasi otto caregiver su dieci forniscono dall'81 al 100% della cura che il loro coniuge ha bisogno, e le donne danno questo aiuto più spesso degli uomini.


La ricerca ha scoperto che i caregiver hanno una serie di malattie mentali, le più comuni sono la depressione e l'ansia. De-Stress ha anche scoperto che la maggior parte dei caregiver interpellati hanno preso farmaci prescritti.


Per chi aveva condizioni croniche come l'artrite o l'alta pressione sanguigna, la qualità di vita era spesso più bassa e l'onere più pesante. Un rispondente su tre aveva problemi con un'attività principale dell'assistenza, come la gestione del denaro, lo shopping o la preparazione del cibo.


I caregiver hanno visto le loro funzioni cognitive crollare nel periodo di 12 mesi, e tuttavia questo non era legato ad una suscettibilità genetica allo sviluppo dell'Alzheimer o allo stress, dice lo studio. Nonostante le numerose sfide che affrontano, la maggioranza dei caregiver ha sottolineato aspetti positivi del ruolo: questi includono sentirsi utili, necessari e di apprezzare di più la vita.


La relazione raccomanda che le esigenze dei caregiver familiari in Irlanda siano valutate più in profondità e affrontate con urgenza. La prof.ssa Sabina Brennan, direttrice dell'unità di ricerca sulla memoria al Trinity College di Dublino ha detto:

"I caregiver sono una risorsa preziosa, ma purtroppo non sono supportati adeguatamente nel loro ruolo e di conseguenza la loro salute può essere compromessa. Se vogliamo aiutare seriamente le persone a vivere bene e a morire nel loro ambiente prescelto, allora dobbiamo investire in servizi di qualità che supportino sia i caregiver che quelli di cui si prendono cura".


I risultati dello studio sono stati rilasciati in occasione della 'Settimana dei Caregiver' che è iniziata questo Lunedì.

 

 

 


Fonte: Raidió Teilifís Éireann (radio pubblica in Irlanda) (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.