Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il colpevole nascosto, eppure in piena vista, dell'Alzheimer

Secondo i ricercatori, il problema di avere nanoparticelle derivate dalla combustione nei cervelli dei bambini - sviluppando i cervelli - è molto grave. Queste particelle sono onnipresenti e presenti in concentrazioni elevate nei bambini fino a 3 anni. Le particelle contengono metalli neurotossici di transizione e sono certamente causando danni cerebrali estesi in organi chiave. Camera d'esposizione in Messico (fonte: Dr. Lilian Calderone)Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università del Montana, dell'Università Valle de México, dell'Istituto Nacional de Pediatria, della Boise State e dell'Universidad Nacional Autónoma de México, aumenta la preoccupazione per l'impatto negativo a breve e lungo termine delle nanoparticelle aeree ricche di ferro, molto magnetizzate, derivate dalla combustione, presenti nel cervello di giovani urbani.


Con la microscopia elettronica di trasmissione, i ricercatori hanno documentato la presenza abbondante di nanoparticelle da combustione nei neuroni, nelle cellule gliali, nel plesso coroide e nelle unità neurovascolari di bambini, adolescenti e giovani adulti di Città del Messico, esposti cronicamente a concentrazioni superiori agli standard US-EPA di particelle particolarmente fini. I residenti di Città del Messico sono esposti fin dal concepimento a inquinanti aerei pericolosi. Questi risultati sono pubblicati nel Journal of Alzheimer's Disease.


L'impatto dannoso di queste minuscole particelle, che entrano nel cervello attraverso l'epitelio nasale e olfattivo, i polmoni e il sistema gastrointestinale, viene rapidamente riconosciuto da ampie alterazioni in organelli neuronali critici, inclusi i mitocondri, gli assoni e i dendriti. Poiché queste nanoparticelle sono in stretto contatto con i neurofilamenti, le fibre gliali e la cromatina, i ricercatori sono molto preoccupati del loro potenziale di alterare la dinamica del microtubulo, dell'accumulo e dell'aggregazione delle proteine ​​mal ripiegate, della disfunzione mitocondriale, dell'alterazione dell'omeostasi del calcio e della segnalazione dell'insulina, e dei cambiamenti epigenetici.


I bambini, gli adolescenti e i giovani adulti di Città del Messico hanno mostrato marcatori chiave dell'Alzheimer (AD): tau iperfosforilata e placche amiloidi con neuroinflammazione cerebrale e intratecale significativa, risposte immunitarie disregolate, rottura delle barriere epiteliali e endoteliali, ampio danno all'unità neurovascolare, e accumulo cerebrale di metalli associati alla combustione.


Inoltre, questi giovani apparentemente sani hanno deficit olfattivo, disregolazione degli ormoni alimentari, carenze nell'attenzione e nella memoria a breve termine e punteggi sotto la media in termini verbali e di Full Scale IQ rispetto a coetanei dello stesso sesso e stato socioeconomico, residenti in aree poco inquinate.


Il problema cognitivo è particolarmente grave per le adolescenti in sovrappeso portatrici dell'allele ε4 dell'apolipoproteina E (APOE), il fattore di rischio genetico più diffuso per l'AD.


"Nel contesto di esposizioni gravi e continue a elevate concentrazioni di particelle particolarmente sottili (PM 2.5) e di ozono, le nostre scoperte di microscopia elettronica e l'ampia letteratura associata agli inquinanti atmosferici con danni al cervello, il problema di chi è a rischio di neurodegenerazione in giovane età dovrebbe essere una preoccupazione urgente di sanità pubblica", ha detto il primo autore, dott.ssa Lilian Calderon-Garcidueňas. "Anche gli effetti della povertà, della violenza e dello stress urbano sulle abilità cognitive compromesse sono molto importanti per il cervello in sviluppo e non possono essere ignorate. Sappiamo che il genere, il BMI (Indice  Massa Corporea) e l'APOE influenzano le risposte cognitive dei bambini all'inquinamento atmosferico".


Secondo i ricercatori, il problema di avere nanoparticelle derivate dalla combustione nel cervello dei bambini - in fase di sviluppo - è molto grave. Queste particelle sono onnipresenti e in concentrazioni elevate nei bambini fino a 3 anni. Le particelle contengono metalli neurotossici di transizione e stanno certamente causando danni cerebrali estesi in organelli chiave. "Le particelle di combustione predominanti nei cervelli giovani hanno proprietà che permettono loro di causare danni ossidativi perché queste nanoparticelle sono in grado di attraversare tutte le barriere. Nessuna barriera viene risparmiata", ha sottolineato la dott.ssa Calderón-Garcidueňas.


Angélica González-Maciel ha aggiunto: "Le persone che hanno bambini e ragazzi con difficoltà a scuola e che hanno di fronte un aumento significativo della violenza nelle scuole, nelle strade, nei parchi e nei trasporti pubblici, sono profondamente preoccupate per l'impatto che queste particelle hanno sui modelli comportamentali dei bambini e sui risultati scolastici e i genitori si chiedono che cosa possono fare per proteggere le loro famiglie".


Tutti i ricercatori coinvolti hanno convenuto che, nonostante le politiche di restrizione alla guida [che sono chiaramente inefficaci (Davis LW Sci Rep 7: 41652, 2017)], milioni di abitanti di Città del Messico continuano ad essere esposti a concentrazioni molto malsane di PM 2,5 e di ozono, entrambi fattori di rischio noti per l'AD.


"I nostri risultati", ha affermato la dott.ssa Calderón-Garcidueňas, "evidenziano la necessità urgente di ridurre significativamente le concentrazioni di particolato fine e di ozono a Città del Messico e negli stati contaminati adiacenti. Le strategie di intervento multidisciplinare potrebbero fornire percorsi per la prevenzione o la riduzione dei deficit cognitivi mirati all'inquinamento atmosferico e alla possibilità di una progressione verso l'AD a lungo termine".


Gli effetti combinati delle nanoparticelle derivate dalla combustione, la residenza in una città fortemente inquinata, la scarsa nutrizione, l'obesità, la sindrome metabolica, lo stress urbano, una minore riserva cerebrale e cognitiva e l'APOE ε4, potrebbero portare ad un'accelerazione dei cambiamenti neurodegenerativi nei giovani cervelli precari.


Gli autori hanno concluso che le nanoparticelle di combustione altamente ossidanti che entrano nel cervello giovane in fase di sviluppo - il colpevole nascosto in piena vista dell'Alzheimer - costituiscono un grave problema di sanità pubblica, con gravi conseguenze sociali ed economiche.


Gli sforzi dovrebbero essere finalizzati anche a identificare e neuroproteggere le popolazioni giovani ad alto rischio. Purtroppo, oggi non sta avvenendo.

 

 

 


Fonte: The Journal of Alzheimer's Disease (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Angélica González-Maciel, Rafael Reynoso-Robles, Ricardo Torres-Jardón, Partha S. Mukherjee, Lilian Calderón-Garcidueñas. Combustion-Derived Nanoparticles in Key Brain Target Cells and Organelles in Young Urbanites: Culprit Hidden in Plain Sight in Alzheimer’s Disease Development. Journal of Alzheimer's Disease, vol. Preprint, pp. 1-20, 2017 DOI: 10.3233/JAD-170012

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.