Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il nostro cervello è un mosaico maschile e femminile

Secondo una nuova ricerca non esiste una cosa come un 'cervello maschile' o un 'cervello femminile'.

Al contrario, lo studio conclude che il cervello degli uomini e delle donne è un miscuglio di caratteristiche di tipo maschile e femminile. Anche nelle aree del cervello che in precedenza si credeva mostrassero differenze basate sul sesso, la variabilità è più comune della coerenza.


"Il nostro studio dimostra che, anche se ci sono differenze di sesso / genere nella struttura del cervello, nessun cervello rientra in una delle due classi, quella tipica dei maschi o delle femmine, né sono allineati lungo un continuum «cervello maschio - cervello femmina»", hanno scritto i ricercatori dello studio il 30 novembre sulla rivista PNAS. "Piuttosto, anche se si considera solo il piccolo gruppo di caratteristiche cerebrali che mostrano le maggiori differenze di sesso / genere, ogni cervello è un mosaico unico di caratteristiche, alcune delle quali possono essere più comuni nelle femmine rispetto ai maschi, altre possono essere più comuni nei maschi rispetto alle femmine, e altre ancora possono essere comuni in entrambi".

 

Cervelli rosa e blu?

La nuova ricerca è la prima a esaminare le differenze di sesso del cervello nel suo insieme. Se il cervello è veramente dimorfico sessualmente, esistendo in una forma maschile e una femminile, dovrebbe essere sempre diverso tra i due sessi, afferma Daphna Joel, psicobiologa della Tel Aviv University con i suoi colleghi. Si consideri il pavone, con la coda dimorfica sessualmente: la differenza di colore e dimensione è coerente tra i sessi, non c'è un sottoinsieme di pavonesse che brandiscono piume viola iridescenti.


E' chiaro che il cervello non si adatta a questo schema; ci sono molte più variazioni nel cervello all'interno dei sessi che tra di loro, un fatto che è risaputo da molto tempo, ha detto Rebecca Jordan-Young, professore di studi di genere e sessualità delle donne al Barnard College di New York e autrice di "Brain Storm: i difetti nella scienza delle differenze di sesso" (Harvard University Press, 2010). Molti neuroscienziati avevano già concluso che il cervello è una scacchiera con un mix di strutture di tipo maschile e femminile, ha detto la Jordan-Young, che non era coinvolta nel nuovo studio.


Ma nonostante questa variazione, ci potrebbe essere comunque un continuum di cervelli tipo-maschio e tipo-femmina, avevano ragionato la Joel e i suoi colleghi, a condizione che le differenze di genere tra le strutture siano coerenti tra uomini e donne. Hanno quindi deciso di fare un test sulla questione.


I ricercatori hanno setacciato più di 1.400 immagini di risonanza magnetica (MRI) da diversi studi su cervelli maschili e femminili, con particolare attenzione alle aree con le maggiori differenze di genere. Nella prima analisi sulle scansioni cerebrali di 169 uomini e 112 donne, i ricercatori hanno definito 'tipo maschile' e 'tipo femminile' il 33 per cento dei punteggi più estremi delle differenze di genere nella materia grigia, provenienti da 10 aree.


Anche con questa definizione generosa di punteggi 'maschili' e 'femminili', i ricercatori hanno trovato poche prove di coerenza a riprova del dimorfismo cerebrale. I ricercatori hanno trovato che solo il 6 per cento dei cervelli erano coerenti come maschio o femmina, con tutte le 10 regioni che erano tipo-femminile o tipo-maschile. Un'altra analisi di oltre 600 cervelli da 18 ai 26 anni di età ha rilevato che solo il 2,4 per cento erano coerenti come maschio o femmina, mentre una notevole variabilità era la regola per più della metà (52 per cento).


In altre parole, ci sono pochissimi individui di cui le aree del cervello sono tutte tipo-maschile o tipo-femminile. E non c'è un continuum chiaro tra i due punti finali. Al contrario, sia nella materia grigia che in quella bianca, e nei modelli di connettività, i cervelli sono così sovrapposti che chiamare una forma particolare maschile o femminile è privo di significato, hanno scritto la Joel e i suoi colleghi.


"Queste scoperte dimostrano che, anche quando le analisi sono limitate ad un numero ristretto di aree del cervello (o connessioni), che mostrano le maggiori differenze di sesso / genere, la coerenza interna è rara ed è molto meno comune della variabilità sostanziale (cioè, essere alla fine di un continuum 'mascolinità-femminilità' su alcuni elementi e all'altra estremità su altri elementi)", hanno scritto.

 

Un mosaico sessuale

"Chiunque sia a conoscenza dei dati attuali sulle differenze di sesso nel cervello si rende conto che non esiste una cosa come un 'cervello maschile' o uno 'femminile' monolitici, più o meno allo stesso modo in cui non c'è un cuore maschile e uno femminile", ha detto Lise Eliot, neuroscienziato della Rosalind Franklin University di Chicago e autrice di "Cervello rosa, cervello blu: come delle piccole differenze diventano lacune fastidiose - e che cosa possiamo fare al riguardo" (Mariner, 2010).


La Eliot, che non era coinvolta nel nuovo studio, ha detto che la ricerca ha avuto un "approccio innovativo" per passare al setaccio le differenze di genere del cervello. Sebbene esistano differenze statistiche tra i sessi, ha detto a Live Science, il nuovo studio mostra che la distribuzione di attributi di tipo maschile e femminile è irregolare, non è uniforme.


In effetti, studi precedenti avevano scoperto ampie aree di sovrapposizione nella conformazione delle strutture cerebrali maschili e femminili, anche quando si trovano differenze di genere a livello di popolazione. "Ogni individuo potrebbe avere in sé una parte di uomo e una di donna", ha detto la radiologa Ragini Verma a Live Science nel 2013, dopo aver trovato differenze di connettività tra il cervello maschile e quello femminile.


La Joel e i suoi colleghi hanno scritto che i risultati sono coerenti con una linea emergente della ricerca sul controllo ormonale dello sviluppo del cervello. In precedenza i neuroscienziati avevano visto gli ormoni sesso-specifici come la chiave delle differenze di sesso nel cervello, con il testosterone che 'mascolinizza' il cervello e gli estrogeni che lo 'femminilizzano'.


Anche se le influenze ormonali sono importanti, la vera storia è molto più complessa, secondo una recensione del 2011 su Nature Neuroscience. Un crescente corpo di evidenze suggerisce che lo sviluppo è un dare-avere tra fattori genetici, ambientali e epigenetici (sopra il genoma), che agiscono in parallelo e si influenzano l'un l'altro in modo complicato. Secondo la revisione, aree differenti del cervello reagiscono in modo diverso alle influenze sesso-specifiche, che non si limitano a estrogeni e testosterone. Nel frattempo, le influenze ambientali, come lo stress prenatale o delle prime fasi di vita può retroagire in questo processo, ancora una volta alterando il modo di svilupparsi del cervello.


Tutti questi processi paralleli potrebbero spiegare perché gli stereotipi semplici su interessi, capacità e intelligenza maschile e femminile falliscono così spesso a livello individuale, ha detto la Jordan-Young a Live Science. "Salta fuori che l'idea di una personalità 'maschile' o 'femminile' unitaria non può descrivere le persone vere", ha detto. "Descrive gli stereotipi con cui confrontiamo costantemente noi stessi e gli altri, ma sempre più persone sono più di 'genere non conforme' di quanto generalmente ci rendiamo conto".

 

 

 


Fonte: Stephanie Pappas in LiveScience (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Daphna Joel, Zohar Berman, Ido Tavor, Nadav Wexler, Olga Gaber, Yaniv Stein, Nisan Shefi, Jared Pool, Sebastian Urchs, Daniel S. Margulies, Franziskus Liem, Jürgen Hänggi, Lutz Jäncke and Yaniv Assaf. Sex beyond the genitalia: The human brain mosaic. PNAS, 30 November 2015, doi: 10.1073/pnas.1509654112

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.