Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Obiettivo di farmaco potenziale potrebbe diventare cura per l'Alzheimer

E' stato scoperto un obiettivo per un farmaco potenziale che può aiutare gli scienziati a sviluppare dei trattamenti radicalmente nuovi per l'Alzheimer.


Bloccando l'attività della proteina GPR3, si induce l'eliminazione dal cervello dei depositi tossici che si ritiene abbiano un ruolo chiave nella malattia.


I topi di laboratorio affetti da sintomi simili all'Alzheimer, hanno mostrato miglioramenti nell'apprendimento, nella memoria e nelle abilità sociali quando è mancata la GPR3, secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine.


Ulteriori test su tessuto cerebrale di pazienti umani morti hanno indicato che, quando la proteina è più attiva, la malattia progredisce più velocemente.


Il lavoro preliminare mostra che la GPR3 ha un ruolo importante nella generazione di placche di amiloide-beta, i ciuffi di frammenti di proteine che si accumulano nel cervello e sconvolgono la funzione delle cellule nervose.


La rimozione della proteina ha impedito la formazione di nuove placche nel cervello dei topi e ha spazzato via i depositi esistenti.


Il ricercatore senior Dott.ssa Amantha Thathiah, del Flanders Institute for Biotechnology in Belgio, ha dichiarato:

"La nostra ricerca indica che l'assenza di GPR3 allevia il declino cognitivo e riduce la patologia amiloide in diversi modelli rilevanti per la malattia. Questi studi identificano la GPR3 come un obiettivo terapeutico per l'Alzheimer (AD) e forniscono un livello significativo di convalida necessario per il futuro della ricerca farmacologica di AD".


La Dott.ssa Clare Walton, direttrice della ricerca dell'Alzheimer's Society, ha dichiarato:

"Con l'invecchiamento della popolazione, i casi di Alzheimer continueranno ad aumentare, quindi è sempre più urgente trovare nuovi trattamenti che possono rallentare o fermare la malattia. I trattamenti attuali possono solo aiutare a gestire alcuni dei sintomi dell'Alzheimer e nessun nuovo farmaco è stato scoperto da più di dieci anni.

"E' necessario ulteriore lavoro per scoprire un farmaco che può essere somministrato con sicurezza per puntare questa proteina. L'Alzheimer's Society spenderà 100 milioni di sterline per la ricerca nei prossimi dieci anni, e gli studi preliminari come questo sono fondamentali per scoprire nuovi bersagli farmacologici e portare avanti la ricerca di trattamenti migliori per la demenza".


La ricerca ha solo alterato geneticamente dei topi di laboratorio in modo che non potessero più produrre la proteina. Lo sviluppo di un trattamento farmacologico efficace comporterà invece trovare una molecola che interferisca con il percorso di segnalazione della GPR3, una proteina che fa parte di una grande famiglia con un ruolo attivo in numerose funzioni biologiche e che è anche collegata a molte malattie.


Tra i farmaci esistenti che puntano i 'recettori accoppiati a proteine G' ci sono quelli per il trattamento di psicosi, allergie e bruciore di stomaco. Tuttavia trovare un trattamento che punta la GPR3 ​​per l'Alzheimer non potrà limitarsi a dare un diverso scopo a una di queste altre terapie.


La GPR3 appartiene a un sottogruppo di proteine '​orfane', il cui meccanismo di funzionamento non è ancora chiaro del tutto. Dobbiamo ancora trovare la 'chiave' che si adatta alla 'serratura' del recettore.

 

 

 


Fonte: Irish Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yunhong Huang, Aneta Skwarek-Maruszewska, Katrien Horré, Elke Vandewyer, Leen Wolfs, An Snellinx, Takashi Saito, Enrico Radaelli, Nikky Corthout, Julien Colombelli, Adrian C. Lo, Leen Van Aerschot, Zsuzsanna Callaerts-Vegh, Daniah Trabzuni, Koen Bossers, Joost Verhaagen, Mina Ryten, Sebastian Munck, Rudi D’Hooge, Dick F. Swaab, John Hardy, Takaomi C. Saido, Bart De Strooper, and Amantha Thathiah. Loss of GPR3 reduces the amyloid plaque burden and improves memory in Alzheimer’s disease mouse models. Science Translational Medicine, 14 Oct 2015: Vol. 7, Issue 309, pp. 309. DOI: 10.1126/scitranslmed.aab3492

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.