Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alcune forme di vertigini al risveglio possono indicare problemi più seri, che portano anche alla demenza

Le persone che soffrono di vertigini alcuni minuti dopo essersi alzate possono avere un rischio di condizioni più gravi e anche un rischio maggiore di morte, secondo una nuova ricerca pubblicata il 23 Settembre 2015 su Neurology®.


Sentire talvolta vertigini, debolezza o testa leggera (senso di quasi svenimento) dopo essersi alzati, a causa di un improvviso calo della pressione arteriosa, può essere un problema minore dovuto a farmaci o disidratazione.


Ma quando accade spesso, può essere il segno di una condizione più grave chiamata «ipotensione ortostatica», che è definita come un calo della pressione sanguigna entro tre minuti da quando ci si siede o ci si alza.


"Il nostro studio ha esaminato l'ipotensione ortostatica ritardata, quando il calo della pressione sanguigna avviene oltre i 3 minuti dopo essersi seduti o alzati", ha detto l'autore dello studio Christopher Gibbons MD, della Harvard Medical School di Boston e associato all'American Academy of Neurology. "I nostri risultati suggeriscono che più della metà delle persone con la forma ritardata di questa condizione svilupperà in seguito la forma più grave di questa malattia. Questo è anche il primo studio che suggerisce che la malattia è la forma più lieve di un disturbo più comune e più grave".


Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di 165 persone con un'età media di 59 anni, che hanno completato i test del sistema nervoso e sono stati seguiti per 10 anni. Di questi, 48 hanno avuto la diagnosi di ipotensione ortostatica ritardata, 42 di ipotensione ortostatica e 75 non avevano nessuna delle due condizioni.


Lo studio ha rilevato che sui 10 anni, il 54 per cento dei partecipanti con ipotensione ortostatica ritardata è progredito alla ipotensione ortostatica e il 31 per cento ha sviluppato una malattia degenerativa del cervello come il Parkinson o la demenza a Corpi di Lewy.


Il tasso di morte sui 10 anni è stato del 29 per cento per le persone con ipotensione ortostatica ritardata, del 64 per cento per quelle con ipotensione ortostatica (la forma più grave della malattia) e del 9 per cento nelle persone senza entrambe le malattie. Il tasso di mortalità sui 10 anni per quelli con la condizione ritardata, che hanno progredito alla ipotensione ortostatica, è stato del 50 per cento.


Le persone con ipotensione ortostatica ritardata, che avevano anche il diabete all'inizio dello studio, hanno avuto una probabilità maggiore di sviluppare la malattia completa rispetto a quelli senza diabete.


Molte delle persone con la condizione ritardata, che non hanno sviluppato la condizione piena, stavano prendendo farmaci che possono aver influito sulla loro pressione sanguigna, come diuretici, antidepressivi e farmaci per la pressione alta.


"I nostri risultati possono portare a riconoscere, diagnosticare e trattare prima questa condizione e, eventualmente, altre malattie sottostanti che possono contribuire alla morte prematura", ha detto Gibbons.


Egli ha aggiunto che tra le limitazioni dello studio c'è che si tratta di una revisione retrospettiva di dati raccolti in precedenza e che i partecipanti erano stati tutti inviati ad un centro specializzato per le prove del sistema nervoso autonomo e potrebbero non rappresentare la comunità nel complesso.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C. H. Gibbons, R. Freeman. Clinical implications of delayed orthostatic hypotension: A 10-year follow-up study. Neurology, 2015; DOI: 10.1212/WNL.0000000000002030

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.