Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Basso assorbimento di zucchero nel cervello sembra esacerbare l'Alzheimer

Una carenza della proteina responsabile del trasporto del glucosio attraverso la barriera emato-encefalica, che protegge il cervello, sembra intensificare gli effetti neurodegenerativi dell'Alzheimer, secondo un nuovo studio sui topi effettuato alla Keck School of Medicine della University of Southern California (USC).


La ricerca suggerisce che puntare la proteina chiamata GLUT1 potrebbe aiutare a prevenire o rallentare gli effetti del morbo, soprattutto per coloro che hanno un rischio genetico della malattia. Lo studio è apparso ieri nell'edizione online della rivista scientifica a revisione dei pari Nature Neuroscience.


"Le nostre scoperte suggeriscono che la carenza di GLUT1 nella barriera emato-encefalica non è solo un sintomo dell'Alzheimer ma, di fatto, porta a una serie di ferite vascolari che peggiorano gli effetti della malattia", ha detto Berislav Zlokovic V., MD, PhD, direttore del Zilkha Neurogenetic Institute nella Keck School of Medicine, cattedra di ricerca sull'Alzheimer e ricercatore principale dello studio. "Non sappiamo ancora se la medicina è in grado di ripristinare l'espressione della GLUT1, ma crediamo che puntare la proteina possa aiutare a impedire che l'Alzheimer peggiori negli individui predisposti a sviluppare la malattia".


Secondo l'Alzheimer's Association, circa 5,2 milioni di persone di ogni età negli Stati Uniti oggi hanno l'Alzheimer, una malattia progressiva e irreversibile del cervello che provoca problemi di memoria, di pensiero e di comportamento. E' il tipo più comune di demenza, un termine generale che indica perdita di memoria e altre abilità mentali, e che interesserà 16 milioni di americani over-65 entro il 2050.


Il glucosio è la fonte principale di energia del cervello, e la GLUT1 aiuta a spostarlo attraverso la barriera emato-encefalica, uno strato cellulare che impedisce l'ingresso di sangue e agenti patogeni nel cervello. Ricerche precedenti avevano dimostrato un minore assorbimento del glucosio nel cervello di individui con rischio genetico di Alzheimer, con una storia familiare positiva, e/o che sviluppano la malattia, ma mostrano un deterioramento cognitivo lieve o mencante.


In questo nuovo studio, il team di Zlokovic ha usato topi transgenici per dimostrare che la GLUT1 è necessaria per mantenere in ordine reti capillari cerebrali, flusso di sangue e integrità della barriera emato-encefalica. Essi hanno scoperto che la carenza di GLUT1 porta alla diminuzione di assorbimento del glucosio nel cervello fin da due settimane di età e, da sei mesi in poi, porta alla disfunzione neuronale, deficit comportamentali, elevati livelli di peptide amiloide-beta, cambiamenti comportamentali e cambiamenti neurodegenerativi.


Il team ha inoltre scoperto che la carenza di GLUT1 nell'endotelio (il rivestimento interno dei vasi sanguigni) avvia la rottura della barriera emato-encefalica. E' ampiamente condivso che la patogenesi di Alzheimer sia guidata dall'accumulo del peptide amiloide-beta nel cervello, facilitato dalla rottura della barriera emato-encefalica.


Le aree di ricerca futura potrebbero includere l'identificazione delle vie metaboliche attraverso le quali la carenza di GLUT1 nella barriera emato-encefalica influenza il metabolismo cerebrale, nonché una verifica della possibilità che una perdita embrionale precoce della GLUT1 colpisca il sistema nervoso centrale in modo diverso dalla carenza che insorge successivamente, durante lo sviluppo.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Southern California via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ethan A Winkler, Yoichiro Nishida, Abhay P Sagare, Sanket V Rege, Robert D Bell, David Perlmutter, Jesse D Sengillo, Sara Hillman, Pan Kong, Amy R Nelson, John S Sullivan, Zhen Zhao, Herbert J Meiselman, Rosalinda B Wenby, Jamie Soto, E Dale Abel, Jacob Makshanoff, Edward Zuniga, Darryl C De Vivo, Berislav V Zlokovic. GLUT1 reductions exacerbate Alzheimer's disease vasculo-neuronal dysfunction and degeneration. Nature Neuroscience, 2015; DOI: 10.1038/nn.3966

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)