Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pesticidi DDT legati a metabolismo lento, obesità e diabete

L'esposizione di topi in gravidanza al pesticida DDT è legata a un aumento nella prole femminile del rischio di obesità, diabete, colesterolo alto e condizioni relative più tardi nella vita, secondo uno studio condotto dalla University of California di Davis.


Lo studio, pubblicato online il 30 luglio sulla rivista PLoS ONE, è il primo a dimostrare che l'esposizione al DDT durante lo sviluppo aumenta il rischio successivo delle femmine di sviluppare la sindrome metabolica, un insieme di condizioni che comprendono l'aumento del grasso corporeo, la glicemia e il colesterolo.


Il DDT è stato vietato negli Stati Uniti nel 1970, ma continua ad essere usato per il controllo della malaria in vari paesi, tra cui l'India e il Sud Africa.


Gli scienziati hanno dato ai topi delle dosi di DDT paragonabili alle esposizioni delle persone che vivono in regioni infestate dalla malaria, in cui è regolarmente spruzzato, così come a quelle delle madri in gravidanza degli adulti statunitensi che ora hanno tra 50 e 60 anni. "Le donne e gli uomini ai quali questo studio è maggiormente applicabile negli Stati Uniti, sono attualmente nell'età in cui hanno più probabilità di sviluppare la sindrome metabolica, perché queste sono malattie di mezza e tarda età adulta", ha detto l'autore Michele La Merrill, assistente professore di tossicologia ambientale alla UC Davis.

Può essere rilevante perché:

I componenti della sindrome metabolica (obesità, diabete, colesterolo, glicemia) sono tutti importanti fattori di rischio per la demenza.


Il DDT stesso è stato collegato direttamente all'Alzheimer da uno studio.


Gli scienziati hanno scoperto che l'esposizione al DDT prima della nascita rallenta il metabolismo dei topi femmina e abbassa la loro tolleranza al freddo. Questo aumenta la loro probabilità di sviluppare la sindrome metabolica e le sue numerose patologie correlate. "Come mammiferi, dobbiamo regolare la nostra temperatura corporea per vivere", ha detto La Merrill. "Abbiamo scoperto che il DDT riduce la capacità dei topi di sesso femminile di generare calore. Se non si genera abbastanza calore, invece di bruciare calorie, si immagazzinano".


Lo studio ha riscontrato forti differenze di genere nella risposta dei topi al DDT. Le femmine avevano un rischio più alto di obesità, diabete di tipo 2 e colesterolo; ma nei maschi l'esposizione DDT non ha influenzato i livelli di obesità o di colesterolo e ha causato solo un lieve aumento dei livelli di glucosio. Una dieta ricca di grassi, nei topi di sesso femminile, causa più problemi con il glucosio, l'insulina e il colesterolo, ma non è un fattore di rischio per i maschi. Secondo gli autori, le differenze di sesso richiedono ulteriori ricerche.

 

**********
Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Environmental Health Sciences. Co-autori includono Emma Karey e Michael La Frano della UC Davis; John Newman della UC Davis e del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti; e Erin Moshier, Claudia Lindtner, e Christoph Buettner della Mount Sinai School of Medicine.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of California - Davis  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Michele La Merrill, Emma Karey, Erin Moshier, Claudia Lindtner, Michael R. La Frano, John W. Newman, Christoph Buettner. Perinatal Exposure of Mice to the Pesticide DDT Impairs Energy Expenditure and Metabolism in Adult Female Offspring. PLoS ONE, July 30, 2014 DOI: 10.1371/journal.pone.0103337

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.