Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio rivela che l'Alzheimer è ereditato di più in linea materna

Una storia familiare di Alzheimer aumenta significativamente il rischio di sviluppare questo disturbo, ma un nuovo studio in Biological Psychiatry suggerisce che è molto importante quale dei vostri genitori ha avuto la malattia. Per sviluppare trattamenti preventivi, è necessario identificare quegli individui che sono a più alto rischio di sviluppare il morbo.

Nonostante gli individui con una storia familiare di Alzheimer abbiano un rischio maggiore di sviluppare la malattia, i meccanismi biologici specifici e genetici che portano all'aumento del rischio non sono noti.

Un fattore importante potrebbe essere un fenomeno chiamato "imprinting genomico", in cui il modello della malattia ereditata si differenzia in base al fatto che i geni di rischio sono ereditati dalla madre o dal padre. L'imprinting è un tipo di regolazione epigenetica, nel senso che i cambiamenti di lunga durata nel funzionamenot del gene sono prodotti con meccanismi di regolazione, piuttosto che alterare la sequenza del DNA.

In questo nuovo studio, i ricercatori hanno cercato di valutare il rischio di Alzheimer in soggetti sani e cognitivamente normali, misurando le loro proteine del liquido cerebrospinale, che sono notoriamente alterate nella malattia di Alzheimer. Hanno confrontato individui con una storia materna o paterna dell'Alzheimer con individui senza familiarità.

Solo le persone le cui madri avevano l'Alzheimer hanno mostrato livelli alterati di una proteina chiamata amiloide, una caratteristica importante della patologia di Alzheimer, così come le proteine coinvolte con lo stress ossidativo (per esempio, i radicali liberi, che sono dannosi per il cervello così come il resto del corpo ). Al contrario, individui i cui padri avevano il morbo di Alzheimer e quelli senza storia di famiglia avevano livelli di proteine nella norma.

"I nostri dati indicano che i figli adulti di mamme con Alzheimer possono essere a  rischio maggiore di sviluppare la malattia", ha spiegato la dottoressa Lisa Mosconi, autrice principale dello studio."È quindi estremamente importante comprendere i meccanismi genetici coinvolti nella trasmissione materna della malattia di Alzheimer, che sono attualmente sconosciuti. Identificare un predittore genetico della malattia potrebbe portare a trattamenti preventivi anni prima della comparsa dei sintomi clinici."

Il Dr. John Krystal, direttore di Biological Psychiatry ha aggiunto: "Questo studio è molto importante perché stiamo appena cominciando a capire il controllo epigenetico di geni specifici. In teoria, un giorno, si potrebbe sviluppare un farmaco che riduce i rischi associati con la storia materna di malattia di Alzheimer. "

Gli autori hanno messo in guardia che maggiori ricerche sono necessarie per testare l'utilità della misurazione di tali proteine a fini predittivi e per indagare potenziali geni di suscettibilità per la malattia di Alzheimer.

Fonte:  Questo articolo è stampato partendo da materiale fornito da Elsevier, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

ScienceDaily, 15 Novembre 2010

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)