Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rigenerazione dei tessuti dei vertebrati è un fenomeno elettrico

Gli scienziati sono da sempre incuriositi dal motivo per cui alcuni animali possono rigenerare i tessuti dopo una perdita grave, o amputazione, di organi, mentre altri, come gli esseri umani, non possono che rinnovare alcune strutture.


In uno studio appena pubblicato su PLoS ONE, un gruppo di ricerca dell'Instituto Gulbenkian de Ciência (IGC) in Portogallo, guidato da Joaquín Rodríguez León, ha fornito nuovi indizi per risolvere questa questione centrale, indagando sulla rigenerazione in un modello vertebrato adulto: il pesce-zebra.


Si sapeva che lo pesce-zebra è in grado di rigenerare gli organi, e che la corrente elettrica può avere un ruolo in questo processo, ma i meccanismi esatti erano ancora poco chiari. Usando sia la biofisica che gli approcci molecolari, i ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che il pesce-zebra rigenera la pinna caudale con un processo che coinvolge un canale specifico nella membrana cellulare, chiamato V-ATPasi, che pompa ioni idrogeno (H+) fuori delle cellule, generando una corrente elettrica.


Capire questi meccanismi che sono alla base della rigenerazione dei tessuti adulti può essere determinante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, sia in medicina rigenerativa che in quella dello sviluppo. La rigenerazione cellulare è una caratteristica biologica di tutti gli organismi viventi, con un ruolo importante nella crescita, nelle guarigioni delle ferite, nella riparazione dei tessuti e in simili funzioni biologiche. Gli scienziati stanno studiando gli aspetti molecolari che sottostanno alla rigenerazione per capire perché alcuni animali hanno la capacità di far ricrescere intere strutture dei tessuti dopo un'amputazione o un infortunio, mentre gli esseri umani possono solo rigenerare alcuni organi, come il fegato o la pelle.


L'approccio è stato finora di esaminare i geni e le proteine, e solo più recentemente si è iniziato ad indagare sulla rilevanza dei segnali bioelettrici. I ricercatori del laboratorio di Joaquín Rodríguez León si erano prefissati di analizzare il contributo dei diversi flussi di ioni nella membrana cellulare, sia verso l'interno che verso l'esterno, durante la rigenerazione della pinna caudale del pesce-zebra. Essi hanno scoperto che nel processo rigenerativo agisce solo il trasporto di atomi caricati di idrogeno (H+).

Può essere rilevante perché:

L'Alzheimer comporta la morte di un numero molto rilevante di cellule cerebrali. 

Nel momento in cui, si spera, verrà trovato un modo per fermare la malattia, si porrà il problema di rigenerare le cellule già morte.

Capire la rigenerazione cellulare è quindi fondamentale per completare il processo di guarigione dall'Alzheimer, se e quando sarà iniziato.


Il gruppo di ricerca ha osservato che questo trasporto avviene tramite il V-ATPasi, che forma un canale nella membrana cellulare e pompa l'H+ fuori dalla cellula. I ricercatori hanno scoperto che l'attività di questo segnale elettrico è necessario in diversi aspetti della normale rigenerazione, ossia per l'espressione di geni cruciali, per la formazione di una massa di cellule capaci di crescere e rigenerarsi, e per la corretta innervazione del tessuto. I ricercatori hanno scoperto che questa corrente elettrica è importante anche per coordinare altre proteine che possono determinare una memoria posizionale, per assicurare la corretta rigenerazione del tessuto danneggiato.


Joaquín Rodríguez-León dice: "Gli scienziati usano diverse strategie per svelare i meccanismi alla base della rigenerazione e applicare questa conoscenza alla futura pratica clinica. Alcune squadre stanno studiando il potenziale delle cellule staminali e altri cercano di capire perché alcuni animali possono rigenerarsi. Il nostro team contribuisce a capire come il macchinario cellulare, che è simile in tutti i vertebrati, può rigenerare una struttura in un animale. Deve essere «acceso» un macchinario cellulare particolare e questo è quello che cerchiamo di capire. Usando il pesce-zebra come modello, abbiamo trovato che una caratteristica essenziale delle cellule (dinamica degli ioni), contribuisce alla rigenerazione degli arti. In particolare, abbiamo scoperto che gli ioni H+ (protoni) contribuiscono attivamente per creare una corrente elettrica che è necessaria per la rigenerazione corretta".


Questa ricerca è stata sviluppata in collaborazione con i ricercatori dell'Instituto de Medicina Molecolare, Centro de Estudos de doenças Crónicas e Champalimaud Foundation. Joaquín Rodríguez-León è ricercatore del CIG e della Faculdade de Medicina alla Universidad de Extremadura (Spagna). Questa ricerca è stata finanziata dalla Fundação para a Ciência e a Tecnologia (FCT, Portogallo) e dall'Unione Europea.

 

 

 

 

 


FonteInstituto Gulbenkian de Ciência (IGC)  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Joana Monteiro, Rita Aires, Jörg D. Becker, António Jacinto, Ana C. Certal, Joaquín Rodríguez-León. V-ATPase Proton Pumping Activity Is Required for Adult pesce-zebra Appendage Regeneration. PLoS ONE, 2014; 9 (3): e92594 DOI: 10.1371/journal.pone.0092594

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)