Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Scoperto un secondo significato nel DNA

Degli scienziati hanno scoperto un secondo codice nascosto all'interno del DNA. Questo secondo codice contiene informazioni che cambiano il modo in cui gli scienziati leggono le istruzioni contenute nel DNA e interpretano le mutazioni per dare un senso alla salute e alle malattie.


La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca guidato dal Dr. John Stamatoyannopoulos, professore associato di scienze del genoma e di medicina dell'Università di Washington. I risultati sono riportati dal 13 dicembre in Science.

Il lavoro fa parte del progetto Encyclopedia of DNA Elements, noto anche come ENCODE, collaborazione internazionale pluriennale finanziata dal National Human Genome Research Institute. ENCODE mira a scoprire dove e come sono memorizzati nel genoma umano le indicazioni per le funzioni biologiche.


Dal momento in cui è stato decifrato il codice genetico, nel 1960, gli scienziati hanno ipotizzato che esso fosse usato esclusivamente per scrivere le informazioni relative alle proteine. Gli scienziati della UW si sono sbalorditi scoprendo che i genomi usano il codice genetico per scrivere due lingue distinte. Una descrive come sono fatte le proteine, e l'altra istruisce la cellula sul modo di controllare i geni. Una lingua è scritta sopra l'altra, il motivo per cui la seconda lingua è rimasta nascosta per tanto tempo.


"Per oltre 40 anni abbiamo ipotizzato che i cambiamenti del DNA che interessano il codice genetico impattino solo il modo di produrre le proteine", ha detto Stamatoyannopoulos. "Ora sappiamo che questo assunto di base sulla lettura del genoma umano si era perso la metà del quadro. Questi nuovi risultati evidenziano che il DNA è un dispositivo incredibilmente potente di immagazzinamento di informazioni, che la natura ha pienamente sfruttato in modi inaspettati".


Il codice genetico usa un alfabeto di 64 lettere chiamato codone. Il gruppo dell'UW ha scoperto che alcuni codoni, che hanno chiamato duoni (Inglese=duons), possono avere due significati, quello relativo alla sequenza proteica, e quello relativo al controllo del gene. Questi due significati sembrano essersi evoluti di concerto tra loro. Le istruzioni di controllo del gene sembrano contribuire a stabilizzare alcune funzioni benefiche delle proteine ​​e come sono fatte.


La scoperta dei duoni ha importanti implicazioni per il modo in cui gli scienziati e i medici interpretano il genoma di un paziente e aprirà nuove porte alla diagnosi e al trattamento delle malattie. "Il fatto che il codice genetico possa scrivere simultaneamente due tipi di informazioni significa che numerose varianti del DNA, che sembrano alterare le sequenze proteiche, possono effettivamente causare le malattie, interrompendo i programmi di controllo del gene o anche simultaneamente entrambi i meccanismi", spiega Stamatoyannopoulos.


Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health e dall'Istituto Nazionale del Diabete e Malattie Digestive e Renali. Oltre a Stamatoyannopoulos, il team di ricerca comprendeva Andrew B. Stergachis, Eric Haugen, Anthony Shafer, Wenqing Fu, Benjamin Vernot, Alex Reynolds, e Joshua M. Akey, tutti del Dipartimento di Scienze del Genoma dell'UW; Anthony Raubitschek del Dipartimento di Immunologia dell'UW e del Benaroya Research Institute; Steven Ziegler del Benaroya Research Institute; ed Emily M. Leproust, ex di Agilent Tecnologists e ora alla Twist Bioscience.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Washington.

Riferimenti: A. B. Stergachis, E. Haugen, A. Shafer, W. Fu, B. Vernot, A. Reynolds, A. Raubitschek, S. Ziegler, E. M. LeProust, J. M. Akey, J. A. Stamatoyannopoulos. Exonic Transcription Factor Binding Directs Codon Choice and Affects Protein Evolution. Science, 2013; 342 (6164): 1367 DOI: 10.1126/science.1243490

Pubblicato in washington.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)