Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Necrostatin-1 contrasta effetti neurotossici dell'alluminio

Vari ricercatori hanno individuato l'accumulo di alluminio nel cervello come un possibile fattore che contribuisce a malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer (AD).


Un nuovo studio pubblicato su Restorative Neurology and Neuroscience mette in luce il meccanismo alla base della morte neuronale indotta dall'alluminio e identifica il necrostatin-1 come una sostanza che neutralizza molti degli effetti neurotossici dell'alluminio.


I ricercatori si sono concentrati da molto tempo sul motivo della morte dei neuroni nelle malattie degenerative. Uno dei processi è l'apoptosi, una forma di morte cellulare programmata, gestita dai geni, che elimina le cellule inutili, invecchiate o danneggiate. Quando i neuroni muoiono a seguito di ictus, trauma o altra lesione, il processo è noto come necrosi.


Di recente, nel processo di morte cellulare è stato implicato un nuovo tipo di necrosi, la necroptosi (necrosi programmata). In questo rapporto, i risultati di diversi esperimenti supportano l'ipotesi che la morte neuronale indotta da alluminio è, in larga misura, causata dalla necroptosi, secondo l'investigatore principale Qinli Zhang, PhD, del Department of Occupational Health, Ministry of Education Key Laboratory, School of Public Health della Shanxi Medical University di Taiyuan in Cina.


Per esempio, quando si aggiunge alluminio ai neuroni corticali di topo in coltura cellulare, le cellule cominciano a morire. Aggiungendo inibitori dell'apoptosi (zVAD-Fmk), dell'autofagia (3-methyladenin, 3-MA), o della necroptosi (necrostatin-1, Nec-1), i ricercatori dimostrano che tutti i trattamenti migliorano la vitalità cellulare, anche se il Nec-1 dimostra la protezione più forte. Usando la microscopia a fluorescenza, dove le cellule neurali sopravvissute risultano colorate di verde, le cellule apoptotiche di arancione, e le cellule necrotiche di rosso, i ricercatori dimostrano la morte delle cellule indotta dall'allumino, così come la riduzione dose-dipendente della necroptosi con Nec-1.


Quando l'alluminio è iniettato nei ventricoli cerebrali di topi viventi, l'analisi del tessuto cerebrale rivela neuroni rattrappiti e di aspetto anomalo. Quando si inietta Nec-1 contemporaneamente all'alluminio nei ventricoli, si notano più neuroni superstiti, in particolare con dosaggi più elevati di Nec-1. Quando i ricercatori misurano le proteine ​​legate alla morte delle cellule nel cervello, una proteina marcatore della necroptosi nota come RIP1 mostra i cambiamenti maggiori, rispetto alle proteine ​​marcatore di apoptosi o autofagia. Risultati simili si sono avuti per le proteine ​​collegate all'Alzheimer: l'esposizione all'alluminio aumenta l'espressione di mGluR2, mGluR5, Ap, e i livelli di Tau, mentre il trattamento con Nec-1 determina riduzioni dose-dipendenti di questi livelli di proteine.


Notando che "la perdita progressiva delle cellule in specifiche popolazioni neuronali, connesse con la disfunzione tipica dell'apprendimento e della memoria, è una caratteristica patologica delle malattie neurodegenerative, in particolare dell'AD", il ricercatore principale Qiao Niu, MD, PhD, Direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Direttore dell'Istituto di Medicina Preventiva della Shanxi Medical University, e il team, hanno valutato l'apprendimento e la memoria del topo, con il test del labirinto ad acqua di Morris.


I topi trattati con alluminio hanno ottenuto cattivi risultati nel test e le prestazioni sono notevolmente migliorate quando i topi sono stati trattati con Nec-1. È interessante notare che, quando il trattamento con Nec-1 viene ritardato di 2, 4 o 8 ore dopo l'iniezione di alluminio, il Nec-1 ha un effetto protettivo minore della somministrazione simultanea.


Il deterioramento delle prestazioni cognitive è correlato anche a una riduzione delle proteine mGluR2 e mGluR5 nella corteccia. "Il Nec-1, oltre all'uso come agente terapeutico per la morte delle cellule, potrebbe quindi essere utile nel rallentare la progressione dei deficit cognitivi associati alla degenerazione neuronale", dice il dottor Niu. Lo studio quindi dimostra che il Nec-1 può essere utile in futuro per la prevenzione e la terapia di malattie neurodegenerative.

 

 

 

 

 


Fonte: IOS Press BV, via AlphaGalileo.

Riferimento: Zhang Qinli, Li Meiqing, Jiao Xia, Xu Li, Guo Weili, Ji Xiuliang, Ji Junwei, Yang Hailan, Zhang Ce and Niu Qiao. Necrostatin-1 inhibits the degeneration of neural cells induced by aluminum exposure. Restorative Neurology and Neuroscience, 2013; DOI: 10.3233/RNN-120304

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)