Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La caffeina aiuta a "stimolare" la cognizione

La capacità di mantenere le rappresentazioni mentali di noi stessi e del mondo -il mattone fondamentale della cognizione umana- nasce dall'attivazione di circuiti neuronali altamente evoluti (un processo che è indebolito nella schizofrenia, per esempio).


In un nuovo studio, pubblicato il 1 Luglio in Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori della School of Medicine della Yale University definiscono le azioni molecolari cruciali delle proteine ​​che permettono di creare le rappresentazioni mentali necessarie per una maggiore cognizione, che sono geneticamente alterate nella schizofrenia.


La memoria di lavoro, il blocco da disegno della mente, dipende dal buon funzionamento di una rete di cellule del cervello a forma di piramide, residenti nella corteccia prefrontale, sede del pensiero di ordine superiore negli esseri umani. Per mantenere le informazioni nella mente cosciente, queste cellule piramidali devono stimolarsi l'una con l'altra tramite un gruppo speciale di recettori.


Il team della Yale ha scoperto che questa stimolazione richiede che il neurotrasmettitore acetilcolina attivi una specifica proteina della famiglia dei recettori nicotinici: il recettore nicotinico alpha7. L'acetilcolina è rilasciata quando siamo svegli e non nel sonno profondo. Il recettore induce i circuiti prefrontali a tornare "on-line" quando ci svegliamo, mettendoci in grado di eseguire operazioni mentali complesse.


Questo processo è potenziato dalla caffeina del caffè, che aumenta il rilascio di acetilcolina
. Come suggerisce il nome, i recettori nicotinici alfa-7 sono attivati anche ​​dalla nicotina, una possibile spiegazione del fatto che il fumo può focalizzare l'attenzione e calmare il comportamento, funzioni della corteccia prefrontale.


I risultati hanno incuriosito i ricercatori anche perché i recettori nicotinici alfa7 sono modificati geneticamente nella schizofrenia, una malattia caratterizzata da disturbi del pensiero. "Le reti prefrontali ci permettono di formare e tenere pensieri coerenti, un processo alterato nella schizofrenia", scrive Amy Arnsten, professoressa di neurobiologia, ricercatrice del Kavli Institute, e un autore senior dello studio. "La grande maggioranza degli schizofrenici fumano, fatto che ha un senso, perché la stimolazione dei recettori nicotinici alfa7 rafforza le rappresentazioni mentali e riduce i disturbi del pensiero".


La Arnsten dice che nuovi farmaci che stimolano i recettori nicotinici alfa-7 potrebbero essere promettenti per il trattamento di disturbi cognitivi.


La pubblicazione del documento su PNAS arriva alla vigilia del 10° anniversario della morte di Patricia Goldman-Rakic, neurobiologo della Yale, investita da una macchina nella Contea di Hamden il 31 luglio 2003. La Goldman-Rakic ha per ​​prima identificato il ruolo centrale dei circuiti corticali prefrontali nella memoria di lavoro. "Il lavoro di Patricia ha fornito la base neurale per gli studi attuali delle influenze molecolari sulla cognizione e la loro distruzione nei disturbi cognitivi", conferma la Arnsten. "La nostra capacità di applicare un approccio scientifico ai disturbi intriganti come la schizofrenia è merito della sua ricerca innovativa".


Yang Yang e Wang Min, della Yale sono gli autori principali; hanno collaborato Constaninos D. Paspalas, Lu E Jin e Marina R. Picciotto, tutti della Yale.

 

 

 

 

 


Fonte: Yale University. Articolo originale scritto da Bill Hathaway.

Riferimento: Yang Yang, Constantinos D. Paspalas, Lu E. Jin, Marina R. Picciotto, Amy F. T. Arnsten, and Min Wang. Nicotinic α7 receptors enhance NMDA cognitive circuits in dorsolateral prefrontal cortex. PNAS, 2013 DOI: 10.1073/pnas.1307849110

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)