Gli investigatori hanno scoperto che i maschi dei moscerini della frutta (Drosophila melanogaster) - in cui l'attività di una proteina del morbo di Alzheimer è ridotta del 50 per cento - mostrano disturbi nell'apprendimento e nella memoria con l'età.
Di più, i ricercatori sono stati in grado di prevenire i deficit di memoria legati all'età trattando le mosche con farmaci come il litio, o da manipolazioni genetiche per ridurre la capacità di segnalazione di una proteina (PI3 kinase)…
Si dice che: "Abbiamo dimostrato che, con questi trattamenti anche se iniziati dopo l'inizio della compromissione cognitiva, si può invertire il deficit della memoria"…
"Questo indica che vi è una finestra di tempo in cui è alterata la memoria, ma la funzione cellulare può ancora essere salvata con il trattamento adeguato, permettendo ancora all’individuo una corretta funzione della memoria. Questo è un risultato fondamentale poiché l’Alzheimer umano è diagnosticato solo clinicamente dopo la comparsa di deficit cognitivo. Quindi, questo risultato potrebbe indicare che anche nel momento iniziale di compromissione della memoria, la malattia può essere reversibile".
ScienceDaily, 3 marzo & 16 luglio 2010