Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La meditazione può aiutare i caregivers di demenza

Yoga Caregivers Lo Yoga ha dimostrato, nella ricerca, di aiutare le persone in una moltitudine di problemi di salute, tra cui alleviare il dolore alla schiena, abbassare lo stress e ridurre la pressione sanguigna.

Ma ora, si scopre che lo yoga, non solo aiuta la persona con la malattia, ma potrebbe anche aiutare la persona che si prende cura della persona con la malattia.


Ricercatori della University of California di Los Angeles hanno scoperto che la meditazione da yoga può aiutare a ridurre la depressione nei caregivers, e può anche migliorare il loro funzionamento cognitivo. Hanno anche scoperto che la meditazione è associata a una diminuzione dell'invecchiamento cellulare da stress.


"A gradi diversi, molti interventi psicosociali come questo hanno dimostrato di migliorare la salute mentale dei caregivers"
ha detto in una dichiarazione il ricercatore Dr. Helen Lavretsky, professore di psichiatria al Semel Institute for Neuroscience e Human Behavior dell'UCLA. "Eppure, data l'entità del carico del caregiver, è sorprendente che pochissimi interventi si traducano in pratica clinica. Il costo dell'istruzione e l'offerta di classi può essere un fattore. Il nostro studio suggerisce che un semplice programma di yoga a basso costo, può migliorare la capacità di farcela e la qualità di vita dei caregivers".


I ricercatori hanno riferito che è noto che i caregivers hanno un maggiore rischio di depressione e angoscia devozionale - e in più molti caregivers tendono ad essere più anziani, con conseguente minore difesa contro lo stress e le condizioni come le malattie cardiache. Secondo l'American Medical Association, il 16 per cento dei caregiver hanno un peggioramento della salute dopo aver cominciato a prendersi cura di qualcuno. E circa la metà dei caregivers di Alzheimer svilupperanno un disagio psicologico.


Per lo studio, pubblicato sull'International Journal of Geriatric Psychiatry, i ricercatori hanno reclutato 49 caregivers con età media di 60 anni che si stavano prendendo cura di un parente con demenza. Trentasei di loro erano figli adulti della persona con demenza, e 13 erano i coniugi della persona con demenza. I ricercatori hanno separato i partecipanti allo studio in due gruppi: uno è stato istruito con una routine di yoga di 12 minuti che comprendeva una cantilena meditativa (Kirtan Kriya), ogni giorno per otto settimane. L'altro gruppo si rilassava con gli occhi chiusi per 12 minuti al giorno con musica strumentale rilassante.


Alla fine del periodo di studio, i ricercatori hanno trovato che nel gruppo di yoga, il 65 per cento delle persone ha avuto un punteggio più alto del 50 per cento su una scala di depressione, e il 52 per cento ha avuto un punteggio del 50 per cento migliore nella salute mentale. Tra le persone del gruppo di relax, invece, il 31 per cento aveva un punteggio migliore nella scala della depressione e il 19 per cento aveva un punteggio migliore nella salute mentale. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che l'attività dell'enzima telomerasi nel gruppo yoga era migliorato del 43 per cento, mentre solo il 3,7 per cento dell'attività dell'enzima telomerasi nel gruppo di relax è migliorata. L'attività della telomerasi è importante perché rallenta il processo di invecchiamento cellulare.


Secondo un precedente appunto di indirizzo del Center for Health Research dell'UCLA, circa il 29,9 per cento dei caregiver dicono che le loro emozioni sono dettate dalla routine delle faccende domestiche e il 32,9 per cento dicono che le loro emozioni arrivano dal modo della vita sociale. E circa un terzo dei caregiver ha riferito di trascorrere 36 ore in media, a prendersi cura del loro paziente (e più della metà di loro hanno anche riferito di avere un lavoro a tempo pieno o part-time, oltre il lavoro di assistenza).

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato da Amanda L. Chan in The Huffington Post il 13 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.