Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Semplici discussioni strutturate e giochi di parole sono utili alle persone con demenza

Attività semplici come gruppi di discussione strutturati e giochi di parole possono dare benefici alla memoria e al pensiero delle persone con Alzheimer o demenza.

La ricerca, guidata dal professor Bob Woods, del Centro di Sviluppo Servizi per la Demenza del Galles alla Bangor University, afferma anche che un'altro risultato è un migliore benessere.


In genere si pensa che le attività che stimolano la mente, definite stimolazione cognitiva, aiutano a rallentarne il declino nelle persone affette da demenza. La stimolazione cognitiva significa far eseguire alle persone affette da demenza attività volte a stimolare il pensiero, la memoria e l'interazione sociale, al fine di ritardare il peggioramento dei sintomi della demenza. Nel 2011, il Rapporto Mondiale sull'Alzheimer ha raccomandato che la stimolazione cognitiva sia offerta di routine alle persone affette da demenza precoce. Tuttavia, l'interesse aumentato per il suo uso nella demenza negli ultimi anni ha provocato preoccupazione circa la sua efficacia e i possibili effetti negativi sul benessere.


La ricerca pubblicata su The Cochrane Library, ha analizzato i risultati di 15 studi randomizzati e controllati da tutto il mondo che coinvolgono 718 persone affette da demenza da lieve a moderata, soprattutto nella forma di Alzheimer o demenza vascolare. I partecipanti sono stati trattati in piccoli gruppi e coinvolti in diverse attività, dalle discussioni e i giochi di parole alla musica e alla cottura. Tutte le attività sono state progettate per stimolare il pensiero e la memoria.


I miglioramenti sono stati confrontati con quelli osservati in assenza di trattamento, e quelli con "trattamenti standard", che potrebbero includere la medicina, l'assistenza diurna o le visite di operatori di salute mentale, o in alcuni casi, attività alternative, quali guardare la TV e la terapia fisica. "I risultati più sorprendenti in questa ricerca sono quelli relative agli effetti positivi della stimolazione cognitiva sui risultati dei test cognitivi", ha detto l'autore Bob Woods. "Questi risultati sono forse i più consistenti visti finora per interventi psicologici nelle persone affette da demenza".


Coloro che hanno ricevuto interventi di stimolazione cognitiva hanno ottenuto punteggi significativamente più alti nei test di funzionalità cognitiva, che misurano il miglioramento della memoria e del pensiero. Questi benefici sono rimasti da uno a tre mesi dopo il trattamento. Inoltre, in un numero minore dei processi, sono stati osservati effetti positivi sulla interazione sociale, la comunicazione e la qualità della vita o il benessere, sulla base di misurazioni auto-riferite o segnalate dal carer.


In uno studio, i famigliari sono stati formati per offrire la stimolazione cognitiva su base personale, senza i carers abbiano segnalato alcun sforzo supplementare di cura. "Il coinvolgimento dei caregiver familiari nella stimolazione cognitiva è uno sviluppo interessante e meritevole di ulteriore attenzione", ha detto Woods. "Stiamo iniziando un processo importante con questo approccio, in collaborazione con l'University College di Londra, nei prossimi mesi, reclutando persone affette da demenza e carers in tutto il Nord del Galles".


La ricerca è stata pubblicata in Cochrane Systematic Reviews e finanziata dal National Institute for Health Research.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Bangor University

Pubblicato in Alzheimer's Reading Room il 15 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.