Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Passo in avanti per Alzheimer e demenza?


L'olio di cocco, una volta ritenuto nocivo a causa dell'innalzamento dei livelli di colesterolo, in realtà ha numerosi effetti positivi sulla salute umana.


Anche se l'olio di cocco puro non idrogenato aumenta in effetti i livelli di colesterolo, è quello buono (HDL) ad essere influenzato.


Pur non essendoci prove a sostegno in questo momento, alcuni ricercatori credono che Alzheimer, demenza e ALS possibile, ADHD e altre menomazioni del sistema nervoso centrale possono essere aiutate con l'uso di olio di cocco puro. Il glucosio è la principale fonte nutrizionale per le cellule cerebrali. Alcune condizioni compromettono la capacità del corpo di utilizzare il glucosio e, di conseguenza, alcune cellule cerebrali non funzionano in modo ottimale e alla fine moiono.


Recenti ricerche, insieme con le testimonianze dei rimedi, suggeriscono che la catena mediana dei trigliceridi può fornire una fonte di chetone alle cellule cerebrali che agisce come alternativa al glucosio. Alcuni pazienti con Alzheimer e demenza hanno visto miglioramenti nella funzione cognitiva, emozionale e fisica con l'uso di olio di cocco puro.


Visualizzare qui un video che spiega di più sull'olio di cocco (in inglese, con sottotitoli attivabili).


Nota: le mini-recensioni qui sotto sono da considerare aggiornamenti, e dirigono il lettore al testo integrale della ricerca. Gli estratti presentati qui non sostituiscono la lettura e la revisione critica del testo completo della ricerca originale. Ove consentito si fornisce il link al testo completo.

 

Formulazione, stabilità e somministrazione parenterale di nutrizione con nuove emulsioni lipidiche. [ leggi ], Nutr Clin Pract. 2009 Oct-Nov;24(5):616-25. Facoltà di Medicina e Scienze della Salute dell'Università di Auckland, Boyle Crescent, PB 92019 Auckland, Nuova Zelanda.

Le emulsioni lipidiche per via endovenosa (IVLE) sono una fonte importante di energia e di acidi grassi essenziali e la loro incorporazione nei regimi di nutrizione parenterale (PN) pediatrica ed adulta ha rivoluzionato la terapia nutrizionale. Tuttavia, il loro uso clinico non è stato privo di rischi, e continuerà a rimanere tale a causa della via di somministrazione endovenosa. Le preoccupazioni farmaceutiche e microbiologiche sono centrate sui metodi di mescolanza tutto-in-uno (AIO) degli additivi, ma questi possono essere ampiamente ridotti al minimo con le tecnologie attuali e la conoscenza avanzata dei principi asettici. I prodotti lipidici moderni, basati su oli di oliva, di cocco, e/o di pesce, hanno formulazioni dimostrabili e benefici clinici oltre a quelli della soia tradizionale e del cartamo IVLE e, se combinati nei nuovi sacchetti multi-camera, possono anche offrire miglioramenti nella stabilità e sicurezza. Questa recensione descrive la base per diverse formulazioni lipidiche negli additivi PN, e passa in rassegna i fattori che influenzano la stabilità e l'efficacia dei regimi AIO a base di lipidi e valuta alcune tecnologie per ridurre al minimo la perossidazione e massimizzare la stabilità della miscela AIO.

 

Effetti dell'olio di cocco alimentare sui profili biochimici e antropometrici delle donne che presentano obesità addominale. [ leggi ] Lipids. 2009 Jul;44(7):593-601.  Epub 2009 May 13. Assunção ML, Ferreira HS, dos Santos AF, Cabral CR Jr, Florêncio TM. Faculdade de Nutrição, Universidade Federal de Alagoas, Maceió, AL 57072-970, Brazil.

Sono stati studiati gli effetti dell'integrazione alimentare con olio di cocco sui profili biochimici e antropometrici delle donne che presentano circonferenze vita (WC)> 88 cm (obesità addominale). Lo studio clinico randomizzato, in doppio cieco, ha coinvolto 40 donne di età 20-40 anni. I gruppi hanno ricevuto integratori alimentari comprendenti tutti i giorni 30 ml di olio di soia (gruppo S: n = 20) o olio di cocco (gruppo C, n = 20) nel corso di un periodo di 12 settimane, durante il quale tutti i soggetti sono stati istruiti a seguire una dieta ipocalorica bilanciata e a camminare per 50 min al giorno.
I dati sono stati raccolti 1 settimana prima (T1) e 1 settimana dopo (T2) l'intervento dietetico.
L'apporto energetico e la quantità di carboidrati ingeriti da entrambi i gruppi sono diminuiti nel corso dello studio, mentre il consumo di proteine ​​e fibre è aumentato e l'ingestione di lipidi è rimasta invariata. Al punto T1 non c'erano differenze nelle caratteristiche biochimiche o antropometriche tra i due gruppi, mentre al T2 di gruppo C ha presentato un più alto livello di HDL (48,7 + / - 2.4 vs 45,00 + / - 5.6, p = 0,01) e un LDL inferiore: rapporto HDL (2,41 + / - 0,8 vs 3,1 + / - 0,8, P = 0,04). Sono state osservate riduzioni nel BMI in entrambi i gruppi al T2 (P <0,05), ma solo il gruppo C ha mostrato una riduzione nel WC (P = 0,005). Il gruppo S ha presentato un aumento (P <0,05) del colesterolo totale, sia LDL che rapporto LDL:HDL, mentre l'HDL è diminuito (P = 0,03). Tali alterazioni non sono state osservate nel gruppo C. Sembra che l'integrazione dietetica con olio di cocco non provochi dislipidemia e sembra promuovere una riduzione dell'obesità addominale.

 

Nuovi effetti antibatterici ed emollienti degli olii di cocco e di oliva vergini sulla dermatite atopica dell'adulto. [ leggi ] Dermatitis. 2008 Nov-Dec;19(6):308-15. Skin and Cancer Foundation, Pasig, Philippines.

Premessa: La pelle con dermatite atopica (AD) è secca e facilmente colonizzata da Staphylococcus aureus (SA). Gli oli di cocco e oliva sono usati tradizionalmente per idratare e curare le infezioni della pelle.

Obiettivo: Confrontare gli oli vergine di cocco (VCO) e di oliva (VOO) nell'idratazione della secchezza e nel rimuovere la pelle colonizzata da SA in AD.

Metodo: Questo era uno studio in doppio cieco controllato in due ambulatori di dermatologia con pazienti adulti con AD diagnosticata da storia, modello, evoluzione e lesioni cutanee e che sono stati randomizzati ad applicare VCO o VOO due volte al giorno in due punti non infetti. Si sono presi i punteggi di colture di SA, fotografia, e indice di gravità Objective-SCORAD (O-SSI) al basale e dopo 4 settimane.

Risultati: Ciascuno dei ventisei soggetti hanno ricevuto VCO o VOO. Di quelli con ​​VCO, 20 sono risultati positivi alle colonie di SA al basale rispetto ai 12 con VOO. Dopo l'intervento, solo 1 (5%) soggetto con VCO è rimasto positivo rispetto ai 6 (50%) di quelli con VOO. Il rischio relativo per i VCO è stato di 0.10, significativamente superiore a quello previsto per i VOO (10:1, p = 0,0028, 95% CI, 0,01-0,73), quindi, il numero necessario da trattare era di 2,2. Per l'O-SSI, la differenza non era significativa al basale (p = 0,15), ma dopo il trattamento era significativamente diversa (p = 0,004), ridotta per entrambi gli oli (p <0,005), ma è stato maggiore con il VCO.

Conclusione: VCO e riduzione O-SSI della monolaurina e attività ad ampio spettro in vitro nei confronti di SA (data la validità clinica qui), funghi, e virus possono essere utili nel trattamento proattivo della colonizzazione in AD.

 

Effetti di una dieta di grassi saturi e colesterolo alto sulla memoria e la morfologia dell'ippocampo nel topo di mezza età. [ leggi ] Journal of Alzheimers Dis. 2008 Jun;14(2):133-45. Department of Neurosciences and the Center on Aging, Medical University of South Carolina, Charleston, SC 29425, USA.

Le diete ricche di colesterolo e / o grassi saturi hanno dimostrato di essere dannose per le prestazioni cognitive. Pertanto abbiamo nutrito con una dieta di colesterolo (2%) e grassi saturi (olio idrogenato di cocco, grassi saturi 10%) topi di 16 mesi per 8 settimane per esplorare gli effetti sulle prestazioni della loro memoria di lavoro. I profili lipidici hanno rivelato elevati trigliceridi  plasmatici, colesterolo totale, HDL, LDL e, per il  gruppo Grassi-Saturi, rispetto ad una dieta iso-calorica di controllo (olio di soia 12%). L'aumento di peso e il consumo di cibo sono stati simili nei due gruppi. I ratti trattati con Grassi-Saturi hanno commesso più errori di memoria di lavoro nel labirinto radiale in piscina, in particolare con carichi di memoria più elevati. Colesterolo, peptide amiloide-beta  dei residui 40 (Abeta40) o 42 (Abeta42) e il fattore di crescita dei nervi nelle regioni corticali non sono stati influenzati, ma la colorazione ippocampale Map-2 è ridotta nei ratti nutriti con una dieta Grassi-Saturi, indicando una perdita di integrità dendritica. La riduzione Map-2 è correlata con errori di memoria. Anche l'attivazione della microglia, che indica l'infiammazione e/o gliosi, è stata osservata nell'ippocampo di ratti nutriti con Grassi-Saturi. Questi dati suggeriscono che i grassi saturi, i grassi idrogenati e il colesterolo possono danneggiare profondamente la memoria e la morfologia dell'ippocampo.

 

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato in ChiroAccess il 3 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:


Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)