Diversi agenti di contrasto sono in fase di sviluppo per visualizzare le placche di beta-amiloide nei pazienti con Alzheimer incipiente, ma cosa c'è per riguarda l'altra importante patologia del disturbo, i grovigli neurofibrillari? Nulla di adeguato è ancora disponibile per misurare queste anomalie nei pazienti viventi.
Questo potrebbe ora cambiare, grazie agli sforzi di Masahiro Ono, PhD, e colleghi della Kyoto University in Giappone.
In ACS Medicinal Chemistry Letters, dicono di aver identificato un nuovo agente che si lega sia alle placche di beta-amiloide che ai grovigli neurofibrillari dannosi di proteine tau.
Studi nei topi hanno mostrato che il composto, basato sul fluoro-18, è abbastanza stabile in vivo per fungere da mezzo di contrasto utile. E, se applicato a sezioni cerebrali di pazienti deceduti con malattia di Alzheimer, illumina brillantemente sia i grovigli che le placche nelle scansioni PET e SPECT.
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Pubblicato in MedPage Today il 13 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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