Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova metodologia studia la complessità delle placche amiloidi dell'Alzheimer

Ricercatori dell'Universitat Autònoma de Barcelona, del Karolinska Institute (KI) e della società biotecnologica BioArctic, entrambi in Svezia, hanno combinato la microscopia STED, una tecnologia che consente di visualizzare a super risoluzione, e un nuovo anticorpo creato da poco, per osservare gli aggregati amiloidogenici caratteristici dell'Alzheimer. Il lavoro, che supera le possibilità della microscopia confocale convenzionale, consentirà ulteriori studi sulla struttura e sulla morfologia dei depositi di amiloidi e sui meccanismi coinvolti nella loro formazione.

Amyloid plaques with STEDImmagini di placche amiloidi aggregate nel tessuto cerebrale di un topo modello di Alzheimer incubato con l'anticorpo usato nello studio. A sinistra, immagine da microscopio confocale, a destra, quella della microscopia STED.

Nel cervello dei pazienti con morbo di Alzheimer (MA) ci sono accumuli di placche composte di aggregati di proteine amiloide-beta (Aβ), che sono collegati al deterioramento dei tessuti e al malfunzionamento cerebrale.


Il componente principale di queste placche è costituito da catene di circa 40-42 aminoacidi, che con la microscopia confocale convenzionale possono essere descritti solo nell'insieme come placche amorfe, dense o diffuse.


Questa visione classica è lontana dalle fibre singole osservate con la microscopia elettronica, dove appaiono simili a fili, tra 6 e 10 nanometri di diametro, non ramificati e spesso formati da filamenti avvolti l'uno attorno all'altro. Tuttavia, sebbene la microscopia elettronica offra una risoluzione maggiore, ha anche diversi inconvenienti, come un costo molto elevato e un processo di preparazione del campione che aumenta il rischio di artefatti.


In questo studio, per esaminare la struttura e la morfologia degli aggregati Aβ, il team di ricerca ha valutato l'uso di un terzo tipo di microscopia, la STED (stimulated emission depletion, deplezione di emissione stimolata). Con questa tecnologia, sviluppata dal premio Nobel SW Hell, gli scienziati hanno esaminato sezioni cerebrali dei topi modello di MA, insieme a un nuovo anticorpo umano ricombinante marcato a fluorescenza che reagisce selettivamente agli aggregati Aβ.


Lo studio, pubblicato su Cell & Bioscience, descrive i dettagli della struttura della placca che non erano stati risolti con la microscopia ottica convenzionale.


"Abbiamo raggiunto una risoluzione spaziale che supera di 5-10 volte le capacità della microscopia confocale convenzionale, sia in campioni in vitro che nelle sezioni del tessuto cerebrale, e siamo riusciti a distinguere le singole fibre all'interno delle placche, una pietra miliare che era possibile finora solo con la microscopia elettronica", spiega il dott. Björn Johansson, primo autore dello studio, ricercatore nel Dipartimento di Neuroscienze Cliniche del KI.


"Questo è un importante progresso sul campo, che ci consentirà di caratterizzare ulteriormente i meccanismi coinvolti nella deposizione di Aβ nelle placche e la sua successiva rimozione"
, aggiunge Vladana Vukojevic, coautrice e ricercatrice nello stesso dipartimento.


Per Lydia Giménez-Llort, coautrice dello studio e ricercatrice del Dipartimento di Psichiatria e Medicina legale e dell'Istituto di Neuroscienze dell'UAB,

"La capacità di ottenere queste immagini in animali che erano tenuti sotto osservazione comportamentale ci consentirà di capire meglio lo sviluppo e la progressione dei sintomi cognitivi e neuropsichiatrici, con l'obiettivo di trovare correlazioni biochimiche e neuropatologiche significative".


Gli autori concordano sul fatto che gli studi precedenti sul MA condotti con la microscopia ottica convenzionale mancano di informazioni, che ora possono essere trovate con questa nuova metodologia, sul ruolo degli aggregati Aβ nella patogenesi della malattia, e concludono:

"La microscopia STED sta emergendo come uno strumento indispensabile per guidare i progressi scientifici nella ricerca sul MA".

 

 

 


Fonte: Universitat Autònoma de Barcelona (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: B Johansson, [+9], V Vukojević. The interwoven fibril-like structure of amyloid-beta plaques in mouse brain tissue visualized using super-resolution STED microscopy. Cell & Bioscience, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)