Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattare apnea del sonno e Alzheimer

Un recente studio condotto dall'Associazione Psichiatrica Americana dei Servizi Psichiatrici conclude che esiste una connessione diretta tra l'apnea del sonno e alcune patologie psichiatriche.

Precisa inoltre che le soluzioni per i pazienti psichiatrici sono altrettanto semplici come quelle di tutti gli individui che soffrono di apnea del sonno.

Aziende come la Rematee forniscono una soluzione che è allo stesso tempo non evasiva e assicura sonno di fianco. L'apnea notturna è un disturbo del sonno relativamente comune che provoca nei pazienti l'interruzione del respiro da 20 a 40 secondi, poichè una via aerea è rilassata e quindi parzialmente collassata. Anche se non tiene completamente sveglie le sue vittime, le porta ad una fase di sonno leggero, interrompendo il riposo e il relax necessario per il cervello, così come per altre parti del corpo.

Perché il cervello è così colpito da questo disturbo del sonno, si sta facendo molta ricerca su come lo stesso si collega a una qualche condizione psichiatrica. Gli studi mostrano che gli effetti dell'apnea del sonno, in certe condizioni mentali (compresa quella dell'Alzheimer), sono in realtà molto importanti.

Alcune delle ricerche più conclusive sono state fatte alla University of California di San Diego, dove Sonia Ancoli-Israel, Ph.D., uno dei maggiori esperti nazionali sui disturbi del sonno, lavora come professore di psichiatria. La sua ricerca è specifica per la popolazione di anziani, ed è stata pubblicata nel Journal of the American Society of Geriatric. Dopo aver esaminato 52 uomini diversi e donne che soffrono di Alzheimer e OSA (apnea ostruttiva del sonno), la Ancoli-Israel, insieme ad altri ricercatori, ha scoperto che i livelli di ossigeno disponibile, abbassati durante il sonno, possono peggiorare la funzione cognitiva durante la veglia.

Soggetti sottoposti al test che sono stati trattati con CPAP (pressione continua positiva delle vie aeree), una macchina per la respirazione comunemente usata da chi soffre di apnea del sonno, hanno mostrato un miglioramento delle funzioni cognitive dopo poche settimane. Questo suggerisce che l'uso continuato potrebbero portare a continui miglioramenti, anche se non ci sono studi che suggeriscono che i trattamenti con CPAP possono curare l'Alzheimer nei pazienti con apnea del sonno. Per ulteriori informazioni su questo studio, leggere questo recente articolo di Family Practice News.

Tuttavia, la macchina CPAP è una soluzione costosa, che potrebbe non essere necessaria se il problema fosse risolto in modo meno costoso, ma ancora efficace. Con la terapia posizionale, la Rematee ha progettato un "Anti Snore Shirt" (camice anti russare) e un "Bumper Belt" (cintura paraurti), i quali forniscono entrambi abbastanza pressione per evitare che il dormiente si ribalti e ostacoli le vie aeree, pur restando abbastanza delicati così che chi li indossa non si sveglia. I prodotti Rematee essenzialmente rieducano l'individuo a dormire sul fianco, il che contrasta la gravità e evita alle vie aeree di collassare, bloccando una delle principali cause dell'apnea del sonno.

La ricerca qui sopra chiarisce la necessità di una diagnosi veloce ed efficiente dell'apnea del sonno, oltre che un trattamento immediato e responsabile. Prima di investire un surplus di denaro sulle terapie costose, prova a dormire su un fianco. Se si nota un miglioramento, ma si lotta per rimanere sul fianco durante la notte, è lì che Rematee può aiutare.

Per la versione originale vai qui: PRWeb

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in San Francisco Chronicle il 17 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)