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La maggior parte degli anziani con declino cognitivo continua a guidare

I ricercatori evidenziano l'importanza che i caregiver parlino della guida con i loro assistiti e con i professionisti sanitari.

Uno studio eseguito alla Michigan Medicine in una comunità del Sud Texas, e pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society, ha scoperto che la maggior parte degli anziani con compromissione cognitiva continua a guidare, nonostante le preoccupazioni sollevate dai caregiver e da altri.


I ricercatori hanno valutato più di 600 over-65 della contea di Nueces, in Texas, con punteggi di valutazione che indicavano un probabile deterioramento cognitivo. Di questi, il 61,4% era conducente corrente e circa un terzo di tutti i caregiver aveva preoccupazioni sulla guida dell'assistito.


"È probabile che sia corretto che alcuni individui con lieve compromissione cognitiva continuino a guidare, ma per alcuni potrebbe non esserlo"
, ha affermato l'autore senior Lewis B. Morgenstern MD, professore di neurologia, neurochirurgia e medicina d'urgenza alla facoltà di medicina e professore di epidemiologia alla facoltà di sanità pubblica dell'Università del Michigan. "I pazienti e i caregiver dovrebbero discutere questi problemi con i loro medici e considerare di valutare la guida sulla strada per garantire la sicurezza".


Si stima che circa 1 americano over-60 su 9 (6,7 milioni di persone), abbiano il morbo di Alzheimer e altri milioni abbiano una demenza correlata. Queste condizioni possono influenzare le capacità neuropsicologiche e visive che riducono la capacità di guidare in modo sicuro.


Una revisione del 2017 sul rischio di incidenti d'auto ha rilevato che la demenza ha effetti medio-grandi sul deterioramento della guida e che le persone con demenza hanno una maggiore probabilità di fallire un test su strada rispetto a quelli senza.


Gli investigatori della ricerca attuale hanno deciso all'inizio di studiare la prevalenza di guida di anziani bianchi di origine latina e non latina, non trovando differenze significative tra le due popolazioni. Tuttavia, più era il danno cognitivo che aveva un individuo, meno era probabile che stesse guidando. Poco più del 35% dei caregiver aveva preoccupazioni per la capacità dell'assistito di guidare in sicurezza, anche se molti partecipanti allo studio limitavano il tempo totale di guida ed evitavano la guida di notte o sotto la pioggia.


Le discussioni tra caregiver e persone con compromissione cognitiva sulla guida sono difficili, per le preoccupazioni sulla perdita di autonomia e il potenziale imbarazzo. Quando una persona con compromissione cognitiva smette di guidare, ciò può anche aumentare il carico di lavoro di un caregiver. I ricercatori affermano che è meglio anticipare le conversazioni in materia di guida, quando il destinatario delle cure è in grado di comprendere e partecipare attivamente alla discussione.


"I familiari stretti possono discutere con i propri cari anziani le Advance Driving Directives (direttive di guida anticipate)", ha detto Morgenstern. "Questi sono accordi tra un individuo che sta invecchiando e una persona cara su quando parlare di smettere di guidare".

 

 

 


Fonte: Noah Fromson in University of Michigan (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Malvitz, [+9], LB Morgenstern. Driving predictors in a cohort of cognitively impaired Mexican American and non-Hispanic White individuals. J of Am Geriat Soc., 29 June 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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