Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quantità maggiore di muscoli magri potrebbero proteggere dall'Alzheimer

Alti livelli di muscolo magro potrebbero proteggere dal morbo di Alzheimer (MA), secondo uno studio ampio pubblicato su BMJ Medicine. Ma sono necessarie ulteriori ricerche per districare i percorsi biologici sottostanti, insieme alle implicazioni cliniche e di salute pubblica, affermano gli autori dello studio.


L'obesità è associata a un aumento del rischio di MA in numerosi studi, associazione probabilmente basata sul conseguente aumento dell'infiammazione, della resistenza all'insulina e da livelli più elevati nel tessuto adiposo della proteina amiloide-β, che danneggia la salute cerebrale,.


Livelli più bassi di muscolo magro sono stati associati anche a un aumento del rischio della malattia, ma non è chiaro se ciò precede o è conseguenza di una diagnosi. Per cercare di scoprirlo, i ricercatori hanno usato la randomizzazione mendeliana, una tecnica che usa varianti genetiche come rappresentanti di un particolare fattore di rischio - in questo caso il muscolo magro - per ottenere prove genetiche a sostegno di un esito particolare, che in questo studio è il rischio di MA.


Hanno studiato i dati di 450.243 partecipanti alla UK Biobank, un campione indipendente di 21.982 persone con MA e 41.944 persone senza; un ulteriore campione di 7.329 persone con MA e 252.879 persone senza, per convalidare i risultati, e 269.867 persone iscritte a uno studio di geni e intelligenza.


E' stata usata la bioimpedenza - una corrente elettrica che scorre a velocità diverse nel corpo a seconda della sua composizione - per stimare il muscolo magro e il tessuto adiposo nelle braccia e nelle gambe, e i suoi risultati sono stati adattati per età, sesso e ascendenza genetica.


Circa 584 varianti genetiche si sono associate alla massa muscolare magra, ma nessuna situata nella regione del gene ApoE legato alla vulnerabilità al MA. Queste varianti genetiche combinate hanno spiegato il 10% della differenza nella massa muscolare magra nelle braccia e nelle gambe dei partecipanti allo studio.


In media, la massa muscolare magra più alta (rappresentata geneticamente) era associata a una riduzione modesta, ma statisticamente robusta, del rischio di MA. Questa scoperta è stata replicata nell'ulteriore campione di 7.329 persone con MA e 252.879 senza, usando diverse misure di massa muscolare magra: il tronco e tutto il corpo.


La massa magra si è anche associata a migliori prestazioni sui compiti cognitivi, ma questa associazione non ha spiegato l'effetto protettivo della massa magra sul rischio di MA. Neppure il grasso corporeo, adattato per la massa magra, era associato al rischio di MA, ma era associato a prestazioni più scarse nei compiti cognitivi.


"Queste analisi forniscono nuove prove a supporto di una relazione causa-effetto tra massa magra e rischio di MA"
, affermano i ricercatori. "I risultati confutano anche un grande effetto della massa grassa sul rischio di MA ed evidenziano l'importanza di distinguere tra massa magra e massa grassa quando si studia l'effetto delle misure di adiposità sugli esiti della salute.


Ma avvertono:

“I nostri risultati devono essere replicati con linee indipendenti di prove complementari prima di informare la salute pubblica o la pratica clinica. Inoltre, è necessario più lavoro per determinare i valori di soglia per l'età e il grado di patologia del MA, oltre i quali le modifiche della massa magra potrebbero non ridurre più il rischio".


Non è nemmeno chiaro se l'aumento della massa magra può invertire la patologia del MA nei pazienti con malattia preclinica o lieve compromissione cognitiva, aggiungono. Ma concludono che, se studi futuri confermeranno i loro risultati,

"... gli sforzi di sanità pubblica per spostare la distribuzione della massa magra nella popolazione, con campagne che promuovono l'esercizio e l'attività fisica, potrebbero ridurre l'onere del MA".

 

 

 


Fonte: BMJ via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: I Daghlas, M Nassan, D Gill. Genetically proxied lean mass and risk of Alzheimer’s disease: mendelian randomisation study. BMJ Medicine, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.