Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovata correlazione significativa tra biomarcatori vitrei umani e Alzheimer

diagram of the eye

Nuove ricerche svolte al Boston Medical Center hanno trovato una significativa correlazione tra biomarcatori nell'umore vitreo dell'occhio e casi patologicamente confermati di morbo di Alzheimer (MA) e di encefalopatia traumatica cronica (CTE) nel cervello post mortem e nel tessuto oculare. Questo studio esplorativo, pubblicato in iOS Press, indica che i biomarcatori nell'umore vitreo possono essere indicatori delle malattie neuropatologiche.


L'incidenza delle demenze come il MA continua a salire. A partire dal 2021, 6,2 milioni di nordamericani over-65 soffrono di MA e si prevede che questo numero raggiunga i 13,2 milioni nel 2060. La diagnosi di MA e CTE si basa su sintomi, su esami clinici e test cognitivi, ma le diagnosi non sono confermate fino all'esame post mortem del cervello.


Nel MA i cambiamenti neuropatologici si verificano decenni prima dell'insorgenza dei sintomi, quindi quando viene diagnosticato a un paziente, l'effetto terapeutico è spesso limitato. Studiare biomarcatori che possono prevedere la malattia e possono essere misurati prima che si sviluppino i sintomi è una priorità significativa nella ricerca sul MA.


I pazienti con malattia degli occhi hanno un aumento del rischio di sviluppare malattie neurodegenerative e diversi studi hanno stabilito un legame tra malattie neurodegenerative e condizioni oftalmiche come glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare legata all'età e cataratta. Sappiamo che i pazienti con queste condizioni oculari hanno un rischio più alto di sviluppare il MA, quindi studiare i biomarcatori in questa popolazione a rischio è importante per studiare il loro ruolo nella diagnosi precoce.


“Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio a studiare il ruolo dei biomarcatori fluidi vitrei e collegarlo a un esame patologico del tessuto cerebrale post mortem confermato del MA. Inoltre, questo è il primo studio a trovare un legame tra biomarcatori fluidi vitrei e CTE confermato. I nostri risultati forniscono ulteriori prove a sostegno del potenziale ruolo dei biomarcatori vitrei nella diagnosi precoce e nella prognosi di malattie come MA e CTE"
, ha affermato Manju Subramanian MD, oftalmologa del Boston Medical Center e prof.ssa associata di oftalmologia alla Facoltà di Medicina della Boston University.


I ricercatori di questo studio hanno trovato un legame di vari biomarcatori, che includono tau totale e neurofilamento a catena leggera (NfL), con il MA e la CTE patologicamente confermati. Le alterazioni di queste proteine neurodegenerative nel fluido vitreo confermano che l'occhio riflette i cambiamenti neuropatologici nel cervello e supportano ulteriori indagini sul potenziale ruolo dell'occhio nella diagnosi di queste malattie.


I risultati di questo studio si basano sul precedente lavoro degli autori secondo cui i biomarcatori nel fluido vitreo sono collegati alla funzione cognitiva nei pazienti vivi con cognizione normale e con lieve compromissione cognitiva. Queste scoperte sono fondamentali anche per gli studi futuri sul ruolo dei biomarcatori e di altri fluidi oculari nella diagnosi, prognostica e gestione di malattie come MA e CTE.

 

 

 


Fonte: Boston Medical Center (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: V Vig, [+8], ML Subramanian. Vitreous Humor Biomarkers Reflect Pathological Changes in the Brain for Alzheimer’s Disease and Chronic Traumatic Encephalopathy. J of Alz Dis, 30 May 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.