Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microglia, le cellule immunitarie del cervello non sono tutte uguali

Un nuovo studio fa luce sull'importanza delle microglia, le cellule immunitarie del cervello, nella cognizione e nella memoria. Comprendere la biologia di queste cellule potrebbe fornire nuove direzioni per trattare molte malattie del cervello attualmente non trattabili.

Microglia red surround an ARG1 microglia yellow that expresses ARG1 Vassilis StratouliasMicroglia (rosso) circondano una microglia Arg1+ (giallo) che esprime l'enzima Arg1. Fonte: Vassilis Stratoulias

Uno studio pubblicato di recente su Nature Neuroscience indica che, contrariamente alla credenza comune, le cellule immunitarie del cervello, chiamate microglia, non sono tutte uguali. I ricercatori hanno scoperto che un sottoinsieme di loro, con caratteristiche e funzionalità uniche, è importante per stabilire funzioni cognitive adeguate nei topi.


Esistono anche prove dell'esistenza di sottoinsiemi simili di microglia nel cervello umano, il che apre nuove entusiasmanti possibilità di nuove terapie.


Una collaborazione internazionale guidata da ricercatori dell'Università di Helsinki, del Karolinska Institutet e dell'Università di Siviglia hanno caratterizzato le microglia ARG1+, un sottoinsieme di cellule microgliali, che produce l'enzima chiamato arginasi-1 (ARG1).


Con tecniche avanzate di scansione, il team ha scoperto che le microglia ARG1+ sono abbondanti durante lo sviluppo e meno prevalenti negli animali adulti. Sorprendentemente, queste microglia ARG1+ si trovano in aree cerebrali specifiche importanti per funzioni cognitive come l'apprendimento, il pensiero e la memoria.


“La cognizione e la memoria sono componenti cruciali di ciò che ci rende umani e le microglia sono necessarie per il corretto sviluppo e la funzione del cervello. Il declino cognitivo è una caratteristica comune delle condizioni neurodegenerative e psichiatriche come il morbo di Alzheimer (MA), la schizofrenia, la depressione e il Parkinson"
, afferma il dott. Vassilis Stratoulias, ricercatore senior dell'Università di Helsinki e primo autore dello studio.


“Le microglia sono coinvolte praticamente in tutte le patologie cerebrali, il che le rende candidati primari per nuovi obiettivi di farmaci e per approcci terapeutici innovativi. Comprendere la biologia fondamentale di queste cellule darà modo di individuare nuove direzioni per lo sviluppo di farmaci che curano malattie attualmente non trattabili del cervello”, ha aggiunto il coautore, dott. Mikko Airavaara dell'Università di Helsinki.

 

Il comportamento anormale rivela deficit cognitivi

I ricercatori hanno scoperto che i topi privi della proteina microgliale ARG1 erano meno disposti a esplorare nuovi ambienti. Questo comportamento anormale dei roditori è legato a deficit cognitivi e, più specificamente, a menomazioni nell'ippocampo, una parte del cervello importante per l'apprendimento e la memoria.


I ricercatori non sono stati in grado di identificare alcuna differenza nella forma delle microglia ARG1+ rispetto alle microglia vicine che non esprimono ARG1, suggerendo un motivo per cui queste microglia non sono state studiate prima. Con una tecnologia che consente il confronto dei profili RNA delle varie popolazioni cellulari, le microglia ARG1+ sono risultate significativamente diverse dalle cellule vicine senza ARG1 a livello molecolare.


Un'altra scoperta chiave dello studio è che le femmine hanno mostrato alterazioni comportamentali e ippocampali più pronunciate causate da carenza microgliale di ARG1. La distorsione di genere è presente in molte malattie, compreso il MA. In effetti, le donne hanno maggiori probabilità degli uomini di soffrire del MA, la malattia neurodegenerativa più comune in cui le capacità cognitive sono gravemente compromesse.


Le microglia sono emerse come attrici chiave nel MA negli ultimi anni, rendendo i risultati di questo studio rilevanti per questa malattia. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per dimostrare un legame tra il MA e uno specifico sottoinsieme di microglia, questo studio potrebbe fornire un nuovo prisma in base al quale vediamo il MA nello specifico, e le malattie cerebrali in generale, e aprire nuovi percorsi terapeutici.


Il dott. Bertrand Joseph, professore del Karolinska Institutet e autore senior dice:

"Oltre a farci capire meglio lo sviluppo del cervello e il contributo della diversità microgliale a quello sviluppo, lo studio potrebbe fornire nuovi indizi su come gestire i disturbi del neurosviluppo o i disturbi neurodegenerativi che presentano una componente cognitiva e, spesso, delle differenze tra maschi e femmine"

 

 

 


Fonte: University of Helsinki (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: V Stratoulias, ...[+30], B Joseph. ARG1-expressing microglia show a distinct molecular signature and modulate postnatal development and function of the mouse brain. Nat Neurosci, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)