Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Area cerebrale ritenuta sede della coscienza agisce invece come un router Internet

Il claustrum del cervello, riceve, amplifica e trasmette come una 'rete Internet' necessaria per completare compiti cognitivi complessi.

position of claustrum

Nascosta sotto la corteccia esterna e rugosa del cervello c'è un'area profondamente misteriosa, chiamata claustro (dal latino claustrum), che è nota da tempo per scambiare segnali con gran parte della corteccia, che è responsabile del ragionamento superiore e del pensiero complesso.


A causa delle ampie connessioni del claustro, il leggendario scienziato Francis Crick PhD, famoso per la scoperta del DNA, ha postulato per la prima volta nel 2005 che il claustro è la sede della coscienza. In altre parole, la regione del cervello che ci dà la consapevolezza del mondo e di noi stessi.


I ricercatori della University of Maryland (UM), tuttavia, ora affermano che Crick potrebbe essere stato impreciso: hanno sviluppato una nuova teoria, basata su dati, che il claustro si comporta più come un router Internet ad alta velocità, accogliendo i comandi esecutivi delle aree 'capo' della corteccia del cervello che forma pensieri complessi, per generare 'reti' nella corteccia. Agendo come un router, il claustro coordina queste reti, lavora insieme a loro per svolgere i diversi compiti cognitivi che eseguiamo su base momento-per-momento nella vita di tutti i giorni.


È importante comprendere come il cervello forma e coordina queste reti nella corteccia attraverso il claustro, poiché le reti disorganizzate sono una caratteristica tipica in molti disturbi, come la dipendenza, l'Alzheimer e la schizofrenia. Questa intuizione può aiutare a definire terapie migliori per affrontare la disfunzione cognitiva in questi disturbi.


“Il cervello è il sistema più complesso nell'universo noto. Sono questi progressi teorici basati sui dati che spingono in avanti le nostre conoscenze verso lo sfruttamento di quella complessità per migliorare la vita umana", ha affermato Brian Mathur PhD, professore associato di farmacologia alla UM. "Come struttura più connessa nel cervello, il claustro è una finestra sull'enigma del cervello, la mente".


Le loro nuove scoperte e ipotesi sono pubblicate dal 30 settembre 2022 su Trends In Cognitive Sciences.


Nel tentativo di identificare il ruolo preciso del claustro, il dott. Mathur e i suoi colleghi hanno condotto una serie di esperimenti su animali e persone. Un esperimento ha usato gli approcci di neuroscienze moderne per spegnere il claustro nei topi coscienti. Questi topi non hanno perso conoscenza e continuavano a girare intorno come sempre. Un punto contro la teoria di Crick!


Successivamente, i ricercatori hanno dato ai topi un compito cognitivamente semplice o difficile e hanno confrontato il modo in cui hanno risposto quando il claustro è stato disattivato. Normalmente, un topo può eseguire sia compiti semplici che difficili. Tuttavia, quando i ricercatori hanno spento il claustro, i topi non riuscivano più a svolgere il compito difficile.


Chiedendosi se questa scoperta avesse qualche rilevanza per gli umani, il dott. Mathur ha collaborato con i suoi colleghi David Seminowicz PhD (professore di scienze neurali e dolore della UM) e Fred Barrett PhD (professore associato di psichiatria e scienze comportamentali alla Johns Johns Hopkins University), organizzando uno studio con scansioni cerebrali funzionali su volontari sani impegnati in compiti mentali semplici o complicati.


I ricercatori hanno osservato che il loro claustro 'si accendeva' solo quando eseguivano la versione difficile del compito. Questo evento coincideva con l'attivazione di una rete nella corteccia coinvolta in prestazioni cognitive ottimali. Secondo colpo contro la teoria della coscienza di Crick!


Il dott. Mathur ha affermato che il terzo colpo sarà quando ulteriori esperimenti supporteranno la loro teoria della funzione del claustro. In tal modo, il Dr. Mathur e i suoi colleghi ora cercano di capire come il claustro impara e si adatta a orchestrare le reti nella corteccia per aiutare a sostenere la cognizione.


Il dott. Mathur ha aggiunto: "La nostra ipotesi ci fornisce un quadro concettuale necessario per escogitare nuove strategie terapeutiche".

 

 

 


Fonte: University of Maryland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MB Madden, ...[+6], BN Mathur. A role for the claustrum in cognitive control. Trends in Cognitive Sciences, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)