Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Con i genomi frammentati, i neuroni di Alzheimer chiedono aiuto

Uno studio del MIT indica che i neuroni malati possono istigare una risposta infiammatoria dalle microglia, le cellule immunitarie del cervello.

double stranded breaks in teal and cytokine Cxcl10 in magentaLa sezione trasversale del cervello di topo mostra un marcatore di rotture nel doppio filamento (giada) e citochine del sistema immunitario CXCL10 (magenta).

Un nuovo studio condotto da ricercatori del Picower Institute for Learning and Memory del MIT di Boston fornisce le prove, sia da topi modello che dal tessuto umano post mortem, di un legame diretto tra due problemi che emergono nel morbo di Alzheimer (MA): un accumulo di rotture del doppio filamento (DSB, double-stranded breaks) nel DNA dei neuroni e il comportamento infiammatorio delle microglia, le cellule immunitarie del cervello.


Una nuova scoperta chiave è che i neuroni innescano attivamente una risposta infiammatoria al danno genomico. I neuroni non sono noti per segnalare al sistema immunitario del cervello nel MA, ha affermato la prima autrice dello studio Gwyneth Welch, ex dottorato del MIT nel laboratorio dell'autrice senior Li-Huei Tsai:

"Questo è un nuovo concetto nelle neuroscienze: l'idea che i neuroni possano iniziare l'attività infiammatoria in risposta al danno al DNA. L'idea generale era che i neuroni avessero una relazione più passiva con le microglia per quanto riguarda la neuroinfiammazione associata all'età".


Invece, ciò che la Welch, la Tsai e i coautori riferiscono su Science Advances è che i neuroni che devono convivere con sempre più DSB attraversano varie fasi: dal tentativo iniziale di riparare il loro DNA rotto a, quando la prima apparentemente fallisce, l'invio di segnali molecolari alle microglia, che rispondono assumendo uno stato più infiammatorio. Negli esperimenti in cui hanno interrotto la segnalazione immunitaria, gli scienziati hanno impedito alle microglia di entrare in quello stato e di degradare le connessioni del circuito neurale o le sinapsi.


I membri del laboratorio della Tsai stanno studiando da più di un decennio le DSB nel contesto del MA. La Tsai ha affermato che i nuovi risultati aumentano la comprensione emergente del ruolo delle microglia nel MA. La Tsai, prof.ssa di neuroscienze al Picower e fondatrice della Aging Brain Initiative del MIT, ha affermato:

"Abbiamo da molto tempo l'interesse di capire le rotture del DNA nei neuroni. In precedenza abbiamo dimostrato che le rotture del doppio filamento di DNA sono necessarie per indurre l'espressione genica regolata dall'attività nei neuroni, ma abbiamo anche osservato un profondo danno al DNA dei neuroni nelle prime fasi della neurodegenerazione.

"Ora sappiamo che i neuroni danneggiati dal DNA mostrano fenotipi senescenti e hanno un ruolo attivo nell'eliminare una risposta immunitaria dalle microglia e forse dagli astrociti. Ciò è mediato dall'attivazione del fattore di trascrizione NFkappaB.

"Inoltre, abbiamo identificato due citochine secrete dai neuroni danneggiati per reclutare le microglia e suscitare la loro risposta. Da sottolineare che mostriamo che l'inibizione dell'NFkappaB ha evitato la perdita sinaptica nella neurodegenerazione, chiarendo ulteriormente l'impatto della risposta neuroimmune sull'integrità sinaptica e sulla funzione cognitiva".


Nella sua tesi di ricerca, la Welch ha usato il topo modello di MA 'CK-p25' del laboratorio, in cui può essere indotta la patologia della malattia. Ha osservato una sequenza temporale in cui i neuroni con DSB sono apparsi in una settimana, hanno raggiungendo il numero dopo due settimane e poi sono diminuiti gradualmente, riducendosi notevolmente in sei settimane.


Nel frattempo, quei neuroni hanno anche perso la capacità di esprimere un marcatore standard di identità neuronale. La Welch si è resa conto che sembravano esserci degli stadi nel tentativo di far fronte alle DSB. All'inizio i neuroni hanno poche DSB e una forte identità (basale), quindi molte DSB senza perdita di identità (stadio 1), poi molte DSB e una perdita di identità neuronale (stadio 2).

[...]

 

 

 


Fonte: Picower Institute at MIT (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: GM Welch, ...[+12], Li-Huei Tsai. Neurons burdened by DNA double-strand breaks incite microglia activation through antiviral-like signaling in neurodegeneration. Science Advances, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.