Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rischio di demenza più elevato se una camera superiore del cuore è anormale

Il rischio di demenza è più alto anche quando non ci sono stati fibrillazione atriale e ictus, due fattori di rischio noti per la demenza.

heart chambersIl cuore ha 4 camere: due superiori (atrio sx e dx) e due inferiori (ventricolo sx e dx).

Le anomalie strutturali o funzionali all'interno dell'atrio sinistro del cuore, con o senza sintomi, possono aumentare del 35% il rischio di una persona di sviluppare la demenza più tardi nella vita, secondo a nuova ricerca pubblicata sul Journal of American Heart Association. Il rischio di demenza era maggiore anche tra coloro che non avevano avuto fibrillazione atriale o ictus, due condizioni note per essere associate alla demenza.


L'atrio sinistro è una delle quattro camere del cuore, riceve il sangue dai polmoni e lo pompa nel ventricolo sinistro, che poi lo invia al resto del corpo. Un'anomalia nella struttura o nel funzionamento dell'atrio sinistro, nota come cardiopatia atriale, può spesso fungere da biomarcatore, o predittore, del rischio cardiaco di una persona. La cardiopatia atriale è associata ad un aumento del rischio di ictus e fibrillazione atriale, che sono entrambi legati a un rischio maggiore di demenza.


Nello studio guidato da Michelle C. Johansen MD/PhD, assistente prof.ssa di neurologia alla Johns Hopkins University di Baltimora, il team di ricerca mirava a determinare la relazione tra cardiopatia atriale e demenza, e se c'era, se è indipendente dalla fibrillazione atriale e dall'ictus.


I risultati dello studio evidenziano la necessità di comprendere meglio la relazione e i meccanismi tra lo stato di disfunzione atriale, che possono essere subclinici (senza sintomi) e l'associazione appena scoperta con la demenza, hanno osservato i ricercatori.


I soggetti dell'attuale analisi facevano parte di un gruppo di studio più ampio di oltre 15.000 persone originariamente reclutate per lo studio continuo Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC), che è iniziato nel 1987 per esaminare la salute del cuore dei residenti di 4 diverse comunità negli Stati Uniti: 2 in aree rurali (Contea di Forsyth/Carolina del Nord e Contea di Washington/Maryland) e 2 in aree urbane (Minneapolis e Jackson/Mississippi).


I partecipanti allo studio ARIC avevano da 45 a 65 anni all'inizio dello studio e hanno avuto visite cliniche ogni tre anni. I dati e le ricerche risultanti (compresi l'estratto delle cartelle cliniche, i tracciati ECG e i questionari di medici, anche legali, nonché i dati del certificato di morte) hanno portato nel tempo a scoperte e alle linee guida su aterosclerosi, malattie cardiache, malattia renale, diabete, ictus e declino cognitivo.


Questa analisi ha usato i dati e le valutazioni raccolte durante la 5a visita clinica dei partecipanti ARIC, tra il 2011 e il 2013 come dati di base, e ha seguito i partecipanti fino alla 6a visita, tra il 2016 e il 2017 e la 7a, tra il 2018 e il 2019. L'analisi attuale includeva 5.078 dei 5.952 partecipanti che sono tornati alla 5a visita clinica; l'età media era di 75 anni, il 59% erano femmine e  il 21% si è identificato come adulti neri.


Durante la 5a, 6a e 7a visita clinica, i partecipanti ARIC sono stati valutati per il declino cognitivo indicativo della demenza con una batteria completa di test neuropsicologici del programma Uniform Data Set of the Alzheimer’s Disease Centers del National Institute on Aging, nonché un'intervista informativa in un sottoinsieme di partecipanti. Le interviste informative sono eseguite al coniuge, a un figlio adulto o a un amico intimo della persona valutata per il declino cognitivo.


La batteria del test neuropsicologico consiste in brevi misurazioni di velocità di elaborazione, memoria episodica, linguaggio, attenzione e funzione esecutiva. La diagnosi di demenza è stata generata sulla base dei risultati dei test da un algoritmo diagnostico per computer e quindi decisa da un esperto in base al Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders e ai criteri dettati dai National Institutes of Health. Per l'analisi sono stati consultati anche i dati ospedalieri sulla salute cardiaca, comprese l'ecocardiografia, l'elettrocardiografia e le analisi del sangue per valutare le dimensioni e la funzione dell'atrio sinistro del cuore e controllare i segni di cardiopatia atriale.


L'analisi dei dati sulla salute collettiva ha scoperto che durante gli oltre 30 anni di studio, 763 persone hanno sviluppato la demenza e 1.709 avevano la cardiopatia atriale. I partecipanti con cardiopatia atriale sembravano avere il 35% in più di probabilità di sviluppare la demenza. Quando i ricercatori hanno adattato i dati dei partecipanti che hanno subito fibrillazione atriale e ictus, anche dopo aver tenuto conto di altri rischi vascolari, hanno comunque osservato un aumento rispettivo del 31% e del 28% del rischio di demenza nei pazienti con cardiopatia atriale.


I ricercatori avvertono che uno stato di cardiopatia atriale, che porta alla demenza, non è il risultato solo della fibrillazione atriale o dell'ictus. Mentre i ricercatori notano che i risultati non implicano causalità, sottolineano l'importanza di abbassare i rischi vascolari e per le malattie cardiache.


Tra le limitazioni dello studio c'è la possibilità che alcuni partecipanti possano avere avuto fibrillazione atriale asintomatica o ictus silenti. Inoltre, la demenza si sviluppa lentamente, quindi, alcuni partecipanti con sintomi più lievi potrebbero essere stati persi e alcuni pazienti nello studio potrebbero essere morti prima che la demenza fosse osservata e documentata. Lo studio potrebbe anche non essere generalizzabile alle popolazioni con dati demografici diversi rispetto alle 4 comunità di residenza dei partecipanti ARIC.

 

 

 


Fonte: American Heart Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MC Johansen, ...[+9], Lin Yee Chen. Risk of Dementia Associated With Atrial Cardiopathy: The ARIC Study. Journal of the American Heart Association, 10 Aug 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.