Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aree cerebrali vulnerabili all'Alzheimer possono non avere afflusso di sangue adeguato

Le aree del cervello vulnerabili ai disturbi neurodegenerativi, come l'Alzheimer, tendono ad avere reti vascolari, che forniscono al cervello l'energia attraverso il sangue, meno dense di altre aree del cervello, secondo i ricercatori della Pennsylvania State University che hanno sviluppato nuove mappe che mostrano come le cellule e le strutture vascolari differiscono in varie regioni del cervello dei topi, uno strumento che potrebbe mostrare come l'apporto vascolare si collega alle malattie neurologiche.

vascular networks in mouse brain kim et alScansioni avanzate hanno visualizzato le reti vascolari all'interno del cervello di topi adulti.

La salute del cervello si basa su un approvvigionamento energetico efficiente e sulla rimozione dei rifiuti attraverso il sangue fornito dal sistema vascolare del corpo, che include vene e arterie. Nonostante sia solo il 2% del peso corporeo, il cervello consuma circa il 20% dell'energia corporea.


La disfunzione della vascolarizzazione è stata implicata in molti disturbi neurodegenerativi. Tuttavia, gli scienziati hanno una conoscenza limitata di come la rete vascolare, che include piccoli microvasi, è organizzata in diverse aree cerebrali e sulla relazione tra vascolarizzazione e tipi di cellule cerebrali chiave, come i neuroni.


Il team di ricerca, guidato in parte da Yongsoo Kim, professore associato di scienze neurali e comportamentali della Penn State, ha scoperto che le aree del cervello che elaborano le informazioni motorie e sensoriali hanno un grado elevato di vascolarizzazione. Hanno anche scoperto che le aree di associazione del cervello, in cui sono sintetizzate e elaborate diverse informazioni, tendono ad avere un grado inferiore di vascolarizzazione.


"La perdita o il blocco dei vasi cerebrali, che avviene con l'età delle persone, può ridurre ulteriormente l'approvvigionamento energetico nelle regioni che hanno una rete vascolare meno robusta al basale", ha affermato Kim. "Di conseguenza, i neuroni nelle aree di associazione sono soggetti a morte cellulare accelerata, che è stata legata al declino cognitivo".


Secondo i ricercatori, gli studi per mitigare il declino cognitivo si sono concentrati storicamente sui neuroni per prevenirne la perdita, mentre è stata data una minore attenzione alla comprensione di come l'ambiente cerebrale, vale a dire l'approvvigionamento energetico, contribuisce ai processi neurodegenerativi.


Essi ipotizzano che la perdita neuronale nell'invecchiamento può essere il risultato di una infrastruttura disfunzionale dell'energia nel cervello. Kim ha affermato che studiare la rete vascolare del cervello è impegnativo a causa delle piccole dimensioni dei vasi capillari e delle cellule che compongono la vascolarizzazione e le sue complesse connessioni: "È come capire ogni singolo filo della rete di ragno e le sue connessioni in tre dimensioni", ha detto Kim.


Per capire come è organizzata la rete vascolare e capire la sua relazione con diversi tipi di cellule neuronali nel cervello dei mammiferi, il team ha usato metodi di mappatura tridimensionale ad alta risoluzione per esaminare la struttura completa della vascolarizzazione, dei periciti (le cellule che controllano l'afflusso del sangue e la permeabilità vascolare) e di tipi cruciali di cellule neuronali nel cervello del topo adulto.


"Il nostro approccio è generare una mappa completa simile a una mappa Google per vedere strutture cellulari dettagliate nel contesto dell'intero cervello di topo".


Con algoritmi complessi e la tomografia seriale a due fotoni (una tecnica che visualizza la sezione trasversale di un organismo con risoluzione a cellula singola), Kim e colleghi hanno generato mappe della vascolarizzazione in un cervello intero di topo. Hanno anche marcato geneticamente diversi tipi di cellule cerebrali per confrontare la densità e la posizione spaziale della vascolarizzazione in varie regioni e hanno pubblicato da poco il loro studio su Cell Reports.


Data la loro scoperta, secondo cui le aree vulnerabili alle malattie neurodegenerative tendono ad avere reti vascolari meno dense, Kim e i suoi colleghi stanno confrontando i cambiamenti della rete vascolare cerebrale tra topi con invecchiamento normale e quelli portatori dei fattori di rischio di Alzheimer. Sperano di raccogliere prove a sostegno della loro ipotesi, che i cambiamenti nella vascolarizzazione cerebrale possono determinare la disfunzione neuronale legata al declino cognitivo. A lungo termine, la loro ricerca potrebbe fornire indizi e obiettivi terapeutici per prevenire il danno cerebrale legato all'età.


"Comprendere come l'equilibrio energetico e il suo malfunzionamento possono portare a disturbi cerebrali potrebbe aiutare a prevenire la neurodegenerazione legata all'età", ha affermato Kim. "Il nostro studio fornisce una base essenziale per esaminare la relazione tra reti vascolari e tipi di cellule neuronali e come i cambiamenti in questi sistemi possono contribuire a diversi disturbi cerebrali".

 

 

 


Fonte: Pennsylvania State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yuan-ting Wu, ...[+8], Yongsoo Kim. Quantitative relationship between cerebrovascular network and neuronal cell types in mice. Cell Reports, 21 Jun 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Notizie da non perdere

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.