Le persone affette da demenza possono tirare un sospiro di sollievo: neuroscienziati in Australia hanno scoperto un componente fondamentale del processo che regola la formazione della memoria.
Neuroscienziati del Queensland Brain Institute (QBI) dell'Università del Queensland hanno scoperto questo componente nell'ippocampo, una parte del cervello comunemente associata alle funzioni della memoria.
Il direttore del QBI, professor Perry Bartlett, ha detto che la scoperta spiega, per la prima volta, come le nuove cellule nervose si formano in questa zona del cervello (associata all'apprendimento e alla memoria) che si deteriorano nelle persone affette da ictus e demenza. "L'ippocampo è la regione del cervello coinvolta in funzioni importanti quali l'apprendimento e la memoria, e la perdita di produzione neuronale nell'ippocampo è associata a una serie di malattie neurodegenerative. Ciò è particolarmente evidente nella demenza da invecchiamento", ha detto Bartlett. "Sorprendentemente però, gli studi finora non sono riusciti a identificare una popolazione residente di cellule staminali nell'ippocampo in grado di fornire la fonte rinnovabile di queste cellule nervose essenziali".
La ricerca del professor Bartlett e dei suoi colleghi al QBI, dottor Tara Walker e dottor Dhanisha Jhaveri (destinataria del premio Indian National Science Academy per giovani scienziati del 2003), ha identificato tale popolazione residente di cellule staminali nell'ippocampo. Ancora più importante, questa ricerca ha scoperto come può essere attivata la produzione di nuovi neuroni.
Bartlett ha detto che la scoperta della presenza di precursori nel cervello adulto, che hanno il potenziale di produrre i neuroni attraverso un processo chiamato neurogenesi, aiuterà immensamente nel caso di pazienti affetti da demenza. "Per la prima volta, siamo stati in grado di identificare un meccanismo in grado di regolare la produzione di cellule nervose, un passo cruciale per la nostra comprensione della memoria e dell'apprendimento", ha detto il professor Bartlett. "Lo stesso meccanismo aiuta a regolare la crescita del tessuto cerebrale sano, così che identificare questo processo è essenziale per lo sviluppo di terapie per il trattamento di patologie come la demenza e la depressione".
La comprensione nel dettaglio del processo di attivazione dovrebbe permettere lo sviluppo di terapie in grado di stimolare la produzione di nuovi neuroni e invertire o prevenire il declino cognitivo che si verifica durante la demenza da invecchiamento, ha detto. "Questi progressi significativi nel determinare la regolazione molecolare della produzione nervosa avrà anche un grande impatto sulla nostra comprensione delle aree più complesse come il comportamento, la cognizione, le malattie neurologiche e le malattie mentali", ha aggiunto.
Ha detto che quest'ultima ricerca fornisce un'ulteriore prova che il sistema nervoso centrale dei mammiferi ha potenzialmente la capacità di rispondere al suo ambiente esterno mediante la generazione di nuove cellule nervose. La ricerca del QBI aumenta gli sforzi in corso per identificare i meccanismi cellulari e molecolari che possono riparare il tessuto cerebrale compromesso, e rappresenta un'altra pietra miliare nella comprensione dei meccanismi fondamentali del cervello.
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Pubblicato in msn news.com il 30 settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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