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Componente del rosmarino può essere utile contro Covid-19 e Alzheimer

rosemary

Un team alla cui guida erano anche scienziati di Scripps Research ha trovato prove che un composto contenuto nel rosmarino, erba medicinale e culinaria, potrebbe essere un'arma a due punte contro il Covid-19 e le neurodegenerazioni come il morbo di Alzheimer (MA).


Gli scienziati, in esperimenti descritti dal 6 gennaio 2022 sulla rivista Antioxidants, hanno scoperto che il composto, l'acido carnosico, può bloccare l'interazione tra la proteina esterna 'spike' (picco) del SARS-Cov-2 e la proteina recettore ACE2, che il virus usa per accedere alle cellule.


La squadra ha anche presentato evidenze, e ha rivisto quelle di studi precedenti, che l'acido carnosico ha un effetto separato nell'inibizione di un percorso infiammatorio potente, attivo nel Covid-19 grave e in altre malattie tra cui il MA.


"Pensiamo che sia utile investigare sull'acido carnosico, o qualche derivato ottimizzato, come trattamento potenzialmente economico, sicuro ed efficace per il Covid-19 e alcuni altri disturbi legati all'infiammazione"
, afferma l'autore senior Stuart Lipton MD/PhD, professore nel Dipartimento di Medicina Molecolare e condirettore fondatore del Neurodegeneration New Medicines Center di Scripps Research.


In uno studio del 2016, Lipton e colleghi avevano dimostrato che l'acido carnosico attiva una cascata di segnalazione antinfiammatoria e antiossidante, chiamata 'percorso Nrf2', e aveva trovato le prove che riduce i segni di tipo MA nei topi modello di quella malattia, nota per presentare infiammazione nel cervello.


Per il nuovo studio, Lipton, insieme a Chang-ki Oh PhD e Dorit Trudler PhD, rispettivamente scienziato dello staff e ricercatrice post-dottorato del laboratorio di Lipton, e il primo autore Takumi Satoh PhD della Tokyo University of Technology, hanno descritto i loro studi ulteriori su questo effetto antinfiammatorio sulle cellule immunitarie che guida l'infiammazione nel Covid-19 e nel MA.


I ricercatori hanno inoltre rivisto prove dagli studi di altri ricercatori che indicano che l'acido carnosico inibisce l'infiammazione in altri modelli di malattia. Hanno proposto che questo effetto potrebbe essere utile contro l'infiammazione osservata nel Covid-19 e in alcuni casi di sindrome post-Covid nota come 'long Covid', i cui sintomi riferiti includono difficoltà cognitive, spesso descritte come 'nebbia cerebrale'.


Inoltre, gli scienziati hanno descritto un esperimento per bloccare l'infezione da Covid-19 condotto da Oh. Usando un test di infettività standard, egli ha dimostrato che l'acido carnosico può bloccare direttamente la capacità del SARS-CoV-2 di infettare le cellule, con l'attività di blocco dell'infezione che aumenta progressivamente a dosi più elevate.


Anche se la ricerca è preliminare, i ricercatori propongono che l'acido carnosico ha questo effetto antivirale, nonostante sia un composto sicuro e relativamente non reattivo, perché viene convertito nella sua forma attiva dall'infiammazione e dall'ossidazione presente nei siti di infezione. In tale forma attiva, suggeriscono, il composto modifica il recettore ACE2 per il SARS-CoV-2, rendendo il recettore inespugnabile al virus e quindi bloccando l'infezione.


"L'acido carnosico rappresenta una 'terapia attivata patologicamente' nei modelli preclinici di malattia, inattiva e innocua nel suo stato normale, ma convertita in forma attiva dove deve essere attiva", afferma Lipton.


Lipton e i suoi colleghi stanno ora lavorando con chimici dello Scripps, tra cui Phil Baran e Ben Cravatt, professori nel Dipartimento di Chimica, per sintetizzare e testare derivati più potenti ​​dell'acido carnosico con caratteristiche farmacologiche migliori per un uso potenziale nei disturbi legati all'infiammazione.


Lipton e Satoh detengono brevetti per l'uso dei derivati dell'​​acido carnosico per le malattie degenerative.

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Takumi Satoh, Dorit Trudler, Chang-Ki Oh, Stuart Lipton. Potential Therapeutic Use of the Rosemary Diterpene Carnosic Acid for Alzheimer’s Disease, Parkinson’s Disease, and Long-COVID through NRF2 Activation to Counteract the NLRP3 Inflammasome. Antioxidants, 6 Jan 2022, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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