Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperti batteri intestinali che migliorano la memoria nelle api

Uno studio, guidato da scienziati dell'Università di Jiangnan in Cina, in collaborazione con ricercatori della Queen Mary University di Londra e dell'Università di Oulu in Finlandia, ha dimostrato che una specie di batteri intestinali, chiamata Lactobacillus apis, è collegata a una migliore memoria nelle api (o nei bombi, calabroni).


I ricercatori hanno dimostrato che i bombi che hanno più batteri di questo tipo nelle viscere hanno una memoria migliore rispetto agli individui con meno batteri. I bombi che mangiano cibo che contiene di più di questa specie di batteri intestinali hanno dimostrato anche di avere ricordi più duraturi rispetto agli individui con dieta normale.


Lo studio, pubblicato su Nature Communications, aumenta le prove crescenti che il microbioma intestinale - i trilioni di microbi che vivono nel nostro intestino - può influenzare il comportamento animale.

 

Test di memoria e apprendimento

Per testare la memoria delle api e le loro abilità di apprendimento, i ricercatori hanno creato diversi fiori artificiali colorati; 5 colori erano associati a una soluzione di saccarosio dolce e altri 5 con una soluzione di gusto amaro contenente il chinino, un repellente per le api.


I ricercatori hanno quindi osservato la rapidità con cui le api riuscivano a imparare quali colori erano associati a una ricompensa di zucchero, e se erano in grado di mantenere queste informazioni in un test successivo 3 giorni dopo. Sequenziando campioni di intestino delle api, sono quindi riusciti a confrontare le differenze individuali di apprendimento e di memoria delle api con i livelli di diversi batteri presenti nel loro intestino.


Per confermare che i numeri di Lactobacillus apis nell'intestino erano responsabili direttamente delle differenze osservate nella memoria, i ricercatori hanno aggiunto questi batteri alla dieta dei calabroni e hanno misurato le loro risposte allo stesso compito.


Le abilità cognitive delle api variano nei vari individui e hanno una comunità relativamente piccola di microrganismi intestinali rispetto ai mammiferi, rendendoli modelli ideali per esplorare il ruolo di specifici batteri intestinali sulle differenze nella cognizione tra gli individui.


I ricercatori suggeriscono che le variazioni osservate nel microbioma dei vari calabroni potrebbero derivare da differenze o cambiamenti di ambiente del nido, di attività, di agenti patogeni, di interazioni sociali e di ambiente di impollinazione.


La dott.ssa Li Li, prima autrice dello studio e ricercatrice post-dottorato all'Università di Jiangnan, ha dichiarato:

"I nostri risultati suggeriscono non solo che la variazione naturale della quantità di un batterio intestinale specifico influenza la memoria, ma mostra anche un collegamento causale: che aggiungendo le stesse specie batteriche alla dieta di un'ape si possono migliorare i suoi ricordi.

"Ulteriori ricerche dovranno determinare se e quali specie di batteri possono avere lo stesso effetto negli umani. Ma il nostro lavoro ha fatto luce su questa possibilità".


Il prof. Lars Chittka della Queen Mary University di Londra, coautore dello studio, ha dichiarato:

"Questa è una scoperta affascinante che potrebbe valere sia per gli umani che per le api. I nostri risultati aumentano le evidenze crescenti dell'importanza delle interazioni intestino-cervello negli animali e approfondiscono la causa delle differenze cognitive nelle popolazioni di calabroni naturali".


Il prof. Wei Zhao, autore senior, del laboratorio di enzimologia all'Università di Jiangnan, ha dichiarato:

"È incredibile scoprire specie specifiche di batteri che migliorano la memoria. I risultati convalidano ulteriormente la nostra convinzione che possiamo migliorare la nostra capacità cognitiva attraverso la regolazione del microbioma intestinale".

 

 

 


Fonte: Queen Mary University of London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Li Li, Cwyn Solvi, Feng Zhang, Zhaoyang Qi, Lars Chittka & Wei Zhao. Gut microbiome drives individual memory variation in bumblebees. Nature Communications, 25 Nov 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.