Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un ictus 'più che raddoppia' il rischio di demenza

Un ictus 'più che raddoppia' il rischio di demenzaLa memoria a breve termine di Susan Robertson è danneggiata da quando ha avuto un ictus nel 2011. E ha di fronte anche un aumento del rischio di demenza. Un rapporto della 'Heart and Stroke Foundation' sottolinea l'importanza di prevenire l'ictus per ridurre il rischio di demenza. (Foto: Facebook / Heart and Stroke Foundation)
Quando Susan Robertson ha sentito le dita e il braccio sinistro strani mentre stava facendo shopping di Natale, quelli erano i segni di un ictus che ha avuto all'età di 36 anni.


La superstite dell'ictus è ora preoccupata del suo aumento del rischio di demenza.


Il legame tra ictus e demenza è più forte di quanto molti di noi si rendano conto, secondo la Heart and Stroke Foundation.


La relazione annuale del gruppo, pubblicata oggi, è intitolata "Attenzione al collegamento: prevenire ictus e demenza". L'ictus avviene quando il sangue smette di fluire in una parte del cervello.


La Robertson, che ora ha 41 anni e vive a Windsor nell'Ontario, ha detto che dopo l'ictus del 2011 sente che sono state compromesse memoria a breve termine, ricerca delle parole e capacità di organizzare. E' estremamente grata di aver recuperato la capacità di parlare e di camminare dopo che i medici avevano scoperto che i coaguli avevano danneggiato il lobo parietale sinistro del cervello.


"Sapevo quello che stava succedendo, ma non riuscivo a dirlo", ricorda l'infermiera professionale.

 

Il rischio di demenza

Un ictus più che raddoppia il rischio di demenza, ha detto il dottor Rick Swartz, un portavoce della fondazione e neurologo di ictus di Toronto: "Aumentare la consapevolezza sul collegamento non è spaventare la gente, ma mostrare che controllare la pressione del sangue, non fumare o smettere se lo si fa, aderire a una dieta equilibrata ed essere fisicamente attivi, riduce il rischio e potrebbe fare la differenza a livello di società".


Anche se l'invecchiamento è un fattore di rischio comune dell'ictus e della demenza, le evidenze dimostrano che quelli più giovani sono sempre più colpiti. "L'icuts nei giovani adulti da 18 a 44 anni è più comune della sclerosi multipla nella stessa popolazione", ha detto Swartz.


Eppure, un sondaggio commissionato dalla fondazione suggerisce che meno della metà dei canadesi sanno cosa sia un ictus, e meno di un terzo capisce che cosa è la demenza. La fondazione invita la gente a ricordarsi di agire in fretta quando emergono i segni di un ictus:

  • Il viso è cadente?
  • Puoi alzare entrambe le braccia?
  • Il parlare è impastato o confuso?
  • Chiama subito il 118.


Sia gli ictus evidenti che quelli silenti (che si verificano quando un piccolo vaso sanguigno si blocca in modo permanente senza danni fisici visibili all'esterno) possono portare alla demenza. Swartz ha detto che i cambiamenti apportati dagli ictus silenti possono essere visti solo su una scansione del cervello dopo che sono avvenuti, e spesso comportano l'indebolimento della sostanza bianca che collega le diverse parti del cervello.

 

La prevenzione paga

La demenza di solito colpisce la memoria e, per definizione, è un declino nella capacità mentale abbastanza grave da interferire con la vita quotidiana.


La pressione alta è il fattore di rischio più importante dell'ictus che tutti noi possiamo cambiare, e c'è anche un legame tra l'alta pressione sanguigna nella mezza età e il declino cognitivo, secondo il rapporto.


"La prevenzione è spesso un duro lavoro", ha detto Swartz. "Ma può avere un impatto enorme se noi capiamo come farlo bene e in modo globale".

 

 

 


Fonte: Amina Zafar in CBCNews (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)