Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aumenta speranza di vita nel mondo con il calo delle morti da gravi malattie

Le persone vivono più a lungo in tutto il mondo, grazie anche alla minore incidenza di decessi per malattie cardiovascolari nei paesi ad alto reddito e a minori morti infantili nei paesi a basso reddito, ma rimangono disparità tra le regioni.

Le persone vivono più a lungo in tutto il mondo rispetto a due decenni fa, sono caduti i tassi di mortalità per le malattie infettive e quelle cardiovascolari, secondo una pubblicazione inedita dei dati specifici per ognuno dei 188 paesi sulle cause di morte.


Queste cause variano notevolmente da paese a paese, ma, a livello globale, i disturbi da uso di droghe e le malattie renali croniche contribuiscono ad alcuni dei maggiori aumenti percentuali dei decessi prematuri dal 1990. Sono aumentati anche i tassi di morte per alcuni tipi di cancro, tra cui il cancro al pancreas e quello del rene.


Allo stesso tempo, i paesi hanno fatto grandi passi avanti nella riduzione della mortalità per malattie come il morbillo e la diarrea (rispettivamente dell'83% e del 51%), dal 1990 al 2013.


A livello globale, tre condizioni (cardiopatia ischemica, ictus, e malattia polmonare ostruttiva cronica), hanno richiesto la parte maggiore di vite nel 2013, pari a quasi il 32% di tutti i decessi.


Lo studio pubblicato su The Lancet il 18 dicembre è stato condotto da un consorzio internazionale di oltre 700 ricercatori guidati dall'Istituto di Metrica e di Valutazione della salute (IHME) dell'Università di Washington.


[...] L'età media di morte è aumentata dai 46,7 anni del '90 ai 59,3 del 2013, a seguito del calo della fertilità e di un cambiamento demografico della popolazione mondiale che è invecchiata. Il numero di morti di entrambi i sessi, per tutte le età combinate, è aumentato da 47,5 a 54,9 milioni, in parte a causa della crescita della popolazione mondiale.


Il numero di persone che muoiono per determinate condizioni, come le malattie cardiache, è aumentato poichè è aumentata la popolazione, ma diminuisce nei tassi di mortalità specifici per età, perchè queste condizioni sono un segno del progresso. I tassi di mortalità per la maggior parte dei tumori, tra cui il cancro al seno, al collo dell'utero e al colon, sono diminuiti, ma il contrario è vero per il cancro al pancreas, al rene e il linfoma non-Hodgkin.


"Oggi abbiamo meno probabilità di morire per certe condizioni rispetto ai nostri genitori, ma ci sono più persone di età più avanzata in tutto il mondo", ha detto il dottor Christopher Murray, direttore dell'IHME. "Si tratta di una tendenza incoraggiante, poiché si vive più a lungo. Dobbiamo però assicurarci di fare oggi le scelte giuste di politica sanitaria per prepararci alle sfide sanitarie e ai costi associati che stanno arrivando".


L'aspettativa di vita globale per entrambi i sessi è aumentata dai 65,3 anni del 1990 ai 71,5 anni nel 2013, e le donne hanno fatto guadagni leggermente maggiori degli uomini. L'aspettativa di vita femminile alla nascita è aumentata di 6,6 anni e l'aspettativa di vita maschile di 5,8 anni. Se continuano le tendenze viste nel corso degli ultimi 23 anni, nel 2030 l'aspettativa di vita femminile globale sarà di 85,3 anni e quella maschile di 78,1 anni.


Rimangono disparità tra i gruppi di età e tra i paesi. In tutti i gruppi di età, tranne gli over-80, la mortalità è diminuita di più per le donne rispetto agli uomini. Gli uomini da 30 a 39 anni e quelli oltre gli 80 hanno mostrato i cali minori della mortalità. Il divario di genere nei tassi di mortalità per gli adulti da 20 a 44 anni si sta allargando, e l'HIV/AIDS, la violenza interpersonale, gli incidenti stradali, e la mortalità materna sono alcune delle principali condizioni responsabili. Per i bambini sotto i 5 anni, le malattie diarroiche, le infezioni del tratto respiratorio inferiore, i disturbi neonatali e la malaria sono ancora tra le principali cause di morte.


Date le dimensioni della popolazione indiana in particolare, e le proiezioni che presto potrebbe diventare il paese più popoloso del mondo, le tendenze sulla mortalità lì hanno implicazioni globali. Nel 2013, l'India ha rappresentato il 19% (10,2 milioni) dei morti nel mondo. Il paese ha fatto passi da gigante nella riduzione sia della mortalità infantile che degli adulti dal 1990. I tassi medi annuali di riduzione della mortalità sono stati del 3,7% l'anno per i bambini e dell'1,3% all'anno per gli adulti. Tra il 1990 e il 2013, la speranza di vita alla nascita è aumentata dai 57,3 anni ai 64,2 per i maschi e dai 58,2 anni ai 68,5 per le femmine.


"E' molto incoraggiante che adulti e bambini in India vivano più a lungo e in condizioni migliori di salute", ha detto il dottor Jeemon Panniyammakal della Public Health Foundation of India e co-autore dello studio. "Ma la crescente influenza dell'India sulla salute globale significa che dobbiamo fare di più per affrontare le malattie che uccidono le persone prematuramente".


In altre parti del mondo, i guadagni sull'aspettativa di vita nell'Africa sub-sahariana sono stati principalmente guidati dalla riduzione delle morti per diarrea, da infezione del tratto respiratorio inferiore, e da disturbi neonatali. La riduzione delle malattie cardiovascolari, di alcuni tipi di cancro, delle lesioni dal trasporto e dalle condizioni respiratorie croniche hanno determinato i guadagni di longevità nelle regioni ad alto reddito.


Varie cause hanno contribuito alla diminuzione della speranza di vita a livello globale. Il diabete, gli altri disturbi endocrini, e le malattie renali croniche hanno diminuito la speranza di vita in molte regioni, tra cui quelle centrali dell'America Latina; i disturbi mentali hanno avuto un impatto negativo in più regioni, in particolare il Nord America; lesioni intenzionali hanno ridotto l'aspettativa di vita in Asia meridionale, nei paesi ad alto reddito della regione Asia-Pacifico, e nell'Africa sub-sahariana del sud. In Europa orientale e in Asia centrale, la cirrosi ha avuto il suo tributo sulla speranza di vita. L'HIV/AIDS è una delle principali cause di morte nell'Africa sub-sahariana del Sud e in misura minore nell'Africa sub-sahariana occidentale e orientale.


"Quasi un decennio dopo che l'HIV/AIDS ha raggiunto il picco a livello globale, questa rimane la principale causa di morte prematura in più di una dozzina di paesi dell'Africa sub-sahariana", ha detto il dottor Andre Kengne, del Medical Research Council sudafricano, e co-autore dello studio. "Poichè muoiono sempre meno giovani per malattie infantili, dobbiamo fare di più per assicurare che l'HIV/AIDS non diventi una minaccia per le persone di tutte le età".


Se si guarda alle altre cause di morte, il progresso si vede nei tassi di mortalità più bassi, nonostante un numero crescente di morti. Alcuni dei più grandi aumenti della mortalità prematura dal 1990 sono quelli per diabete, HIV/AIDS, cardiopatia ipertensiva, malattia renale cronica e Alzheimer.


Ma per molti disturbi, tra cui il cancro allo stomaco, il linfoma di Hodgkin, la malattia cardiaca reumatica, l'ulcera peptica, l'appendicite e la schizofrenia, i tassi di mortalità sono diminuiti di oltre un terzo dal 1990. I tassi di mortalità per alcuni tipi di cancro sono diminuiti (polmone del 9%, seno del 18%, e leucemia del 20%).


Sono diminuiti di oltre un quinto anche i tassi globali di mortalità standardizzati per età, per cardiopatia ischemica e ictus. Nel complesso, il tasso di mortalità globale è aumentato in modo significativo per pochissime malattie tra il 1990 e il 2013.

 

Principali cause di morte a livello mondiale, e relativo numero di morti:

1990 2013
  1. Cardiopatia ischemica (5.737.500)
  2. Ictus (4.584.800)
  3. Polmonite (3.420.700)
  4. Malattie diarroiche (2.578.700)
  5. Broncopneumopatia cronica ostruttiva (2.421.300)
  6. Tubercolosi (1.786.100)
  7. Complicazioni neonatali nascita pretermine (1.570.500)
  8. Lesioni stradali (1.058.400)
  9. Cancro al polmone (1.050.000)
  10. Malaria (888.100)
  1. Cardiopatia ischemica (8.139.900)
  2. Ictus (6.446.900)
  3. Broncopneumopatia cronica ostruttiva (2.931.200)
  4. Polmonite (2.652.600)
  5. Alzheimer (1.655.100)
  6. Cancro al polmone (1.639.600)
  7. Lesioni stradali (1.395.800)
  8. HIV / AIDS (1.341.000)
  9. Diabete (1.299.400)
  10. Tubercolosi (1.290.300)

 

 


Lo studio è scaricabile da: http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(14)61682-2/abstract

 

 

 

 

 


FonteInstitute for Health Metrics and Evaluation(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  GBD 2013 Mortality and Causes of Death Collaborators. Global, regional, and national age–sex specific all-cause and cause-specific mortality for 240 causes of death, 1990–2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013. The Lancet, Dec 18, 2014 DOI: 10.1016/S0140-6736(14)61682-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.