Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stimolazione cerebrale a rumore casuale: aiuto per la matematica e, forse, per le neurodegenerazioni

In futuro, chi vorrà migliorare la propria abilità di manipolare i numeri in testa, potrebbe semplicemente inserire una spina di un apparecchio come quello nella foto.

Questo dicono dei ricercatori che il 16 Maggio hanno riferito in Current Biology, rivista della Cell Press, i loro studi su una innocua forma di stimolazione cerebrale applicata ad una zona del cervello ritenuta importante per le prestazioni matematiche.


"Con solo cinque giorni di allenamento cognitivo e di stimolazione cerebrale non invasiva e indolore, abbiamo apportato miglioramenti duraturi nelle funzioni cognitive e del cervello"
, spiega Roi Cohen Kadosh, dell'Università di Oxford.


Da non credere, i miglioramenti sono rimasti per sei mesi dopo l'allenamento. Nessuno sa esattamente come funziona questo metodo di stimolazione relativamente nuovo, chiamato stimolazione transcranica a rumore casuale (TRNS). Ma i ricercatori dicono che l'evidenza suggerisce che esso permette al cervello di lavorare in modo più efficiente, inducendo i neuroni ad attivarsi in modo più sincrono [= contemporaneamente].


Cohen Kadosh ed i suoi colleghi avevano dimostrato in precedenza che un'altra forma di stimolazione cerebrale poteva migliorare l'apprendimento e l'elaborazione di nuovi numeri. Ma, egli dice, la TRNS è ancora meno percettibile a chi la riceve e ha anche il potenziale di aiutare ancora più persone perché, è stato dimostrato, migliora non solo l'apprendimento di nuovi numeri, ma anche il calcolo mentale (la possibilità di aggiungere, sottrarre o moltiplicare una stringa di numeri nella testa, per esempio).


L'aritmetica mentale è un compito più complesso e impegnativo, con il quale lotta oltre il 20 per cento delle persone.


In definitiva, dice Cohen Kadosh, con una migliore integrazione tra neuroscienze e formazione, questa linea di studio potrebbe davvero aiutare gli esseri umani a raggiungere il proprio potenziale cognitivo in matematica e non solo. Potrebbe anche essere di particolare aiuto a coloro che soffrono di malattie neurodegenerative, ictus, o difficoltà di apprendimento.


"La matematica è una facoltà cognitiva molto complessa che si basa su una miriade di diverse abilità", afferma Cohen Kadosh. "Se miglioriamo la matematica, quindi, c'è una buona probabilità di migliorare le funzioni cognitive più semplici".

 

 

 

 

 

 


Fonte: Cell Press, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: Albert Snowball, Ilias Tachtsidis, Tudor Popescu, Jacqueline Thompson, Margarete Delazer, Laura Zamarian, Tingting Zhu, Roi Cohen Kadosh. Long-Term Enhancement of Brain Function and Cognition Using Cognitive Training and Brain Stimulation. Current Biology, 2013; DOI: 10.1016/j.cub.2013.04.045.

Pubblicato in Science Daily il 16 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.