Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Indugiare su eventi stressanti può aumentare l'infiammazione nel corpo [studio]

Un nuovo studio della Ohio University ha scoperto che soffermarsi su eventi negativi può aumentare i livelli di infiammazione nel corpo.

I ricercatori hanno scoperto che, quando ai partecipanti allo studio è stato chiesto di rimuginare su un fatto stressante, sono cresciuti i loro livelli di proteina C-reattiva, un marcatore di infiammazione dei tessuti. Lo studio è il primo a misurare direttamente questo effetto nel corpo.


"Gran parte del lavoro precedente ha esaminato questa materia con studi non-sperimentali. I ricercatori hanno chiesto alle persone di segnalare la loro tendenza a rimuginare, e poi hanno cercato di capire se è collegata a problemi fisiologici. E' correlato nella maggior parte dei casi", scrive Peggy Zoccola (foto), assistente professore di psicologia alla Ohio University, autrice principale del nuovo studio, che presenterà Venerdì al meeting annuale dell'American Society of Psychosomatic a Miami in Florida.


Il team di ricerca ha reclutato 34 donne sane giovani per partecipare al progetto. A ogni donna è stato chiesto di pronunciare un discorso sulla sua candidatura per un posto di lavoro a due intervistatori in camici bianchi di laboratorio, che ascoltavano senza espressione facciale, scrive Peggy.


A metà del gruppo è stato chiesto di pensare alla loro prestazione mentre parlavano in pubblico, mentre all'altra metà è stato chiesto di pensare ad immagini ed attività neutre, come barche a vela o giri nei negozi di alimentari. I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue che mostrano che i livelli di proteina C-reattiva erano significativamente più alti nei soggetti che sono stati invitati a soffermarsi sul discorso, riferisce Peggy. Per questi partecipanti, il livello del marcatore infiammatorio ha continuato ad aumentare per almeno un'ora dopo l'intervento. Durante lo stesso periodo, l'indicatore è tornato al livello di partenza nei soggetti a cui era stato chiesto di concentrarsi su altri pensieri.


La proteina C-reattiva è prodotta principalmente dal fegato nell'ambito della risposta infiammatoria iniziale del sistema immunitario. Aumenta in risposta a traumi, lesioni o infezioni nel corpo, spiega Peggy, ed è usata ampiamente come marcatore clinico per determinare se un paziente ha un'infezione, ma anche se può avere un rischio di malattia più tardi nella vita.


"Sempre più spesso, l'infiammazione cronica è associata a vari disturbi e condizioni", dice Peggy. "Il sistema immunitario ha un ruolo importante in vari disturbi cardiovascolari, quali le malattie cardiache, così come il cancro, la demenza e le malattie autoimmuni".


Peggy sta lavorando con Fabian Benencia all' Heritage College of Osteopathic Medicine della Ohio University e con Lauren Mente, infermiere e studente laureato alla School of Nursing, per studiare l'effetto del rimuginare su altri marcatori infiammatori. Inoltre, spera di studiare la questione in altre popolazioni, come ad esempio sugli anziani, che potrebbero essere vulnerabili a problemi di continuo ripensare e di salute.


Co-autori sono Wilson Figueroa, Erin Rabideau e Alex Woody, tutti studenti laureati del Dipartimento di Psicologia dell'Università dell'Ohio. Lo studio è stato finanziato dal Comitato di Ricerca della Ohio University.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Ohio University.

Pubblicato in Science Daily il 13 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.