La maggior parte degli incidenti gravi si verificano quando i guidatori svoltano a sinistra in un incrocio molto trafficato. Quando questi autisti stanno anche parlando su un telefono cellulare in vivavoce, "questa potrebbe essere la cosa più pericolosa che possono mai fare sulla strada", afferma Tom Schweizer, un ricercatore dell'Ospedale San Michele.
Queste condizioni potrebbero essere particolarmente aggravate dalla presenza di deterioramento cognitivo, anche lieve, come riportano le cronache di certi incidenti importanti avvenuti nel corso di una svolta a sinistra.
I ricercatori guidati dal dottor Schweizer hanno testato guidatori giovani sani con un nuovo simulatore di guida dotata di pedale del freno, volante e acceleratore, all'interno di una potente apparecchiatura di risonanza magnetica funzionale. Tutti gli studi precedenti sulla guida distratta hanno usato solo un joy-stick, una trackball, oppure anche pazienti che guardavano passivamente gli scenari su uno schermo.
Immergere un simulatore di guida con un volante e pedali perfettamente funzionanti in una risonanza magnetica al Sunnybrook Health Sciences Centre ha permesso ai ricercatori di mappare in tempo reale quali parti del cervello sono attivate o disattivate quando il simulatore li porta attraverso manovre sempre più difficili.
I ricercatori sono stati in grado di mostrare per la prima volta che fare un svolta a sinistra richiede una quantità enorme di attivazione del cervello e coinvolge molte più aree del cervello che guidare su una strada diritta o fare altre manovre. Quando i guidatori sono anche impegnati in una conversazione, la parte del cervello che controlla la visione riduce significativamente l'attività poichè è già attivata la parte che controlla la conversazione e l'attenzione.
La ricerca è pubblicata on-line dal 28 febbraio sulla rivista ad accesso libero Frontiersin Human Neuroscience. "In termini visivi, una svolta a sinistra è abbastanza impegnativa", afferma il Dott. Schweizer. "Bisogna controlalre il traffico in arrivo, i pedoni e le luci, e coordinare il tutto. Aggiungi il parlare su un telefono cellulare, e l'area visiva si restringe in modo significativo, pur essendo evidentemente la chiave per eseguire la manovra".
Nella simulazione, i guidatori hanno girato sei volte a sinistra, con il traffico in arrivo, richiedendo loro di decidere quando girare in tutta sicurezza. Sono poi stati distratti, facendoli rispondere a una serie di domande audio vero-falso, come "il triangolo ha quattro lati?". La risonanza magnetica ha dimostrato che il sangue si spostava dalla corteccia visiva, che controlla la vista, alla corteccia prefrontale, che controlla il processo decisionale.
"L'attività cerebrale si sposta drasticamente dalle aree posteriori, visive e spaziali [del cervello] alla corteccia prefrontale", scrive il dottor Schweizer, neuroscienziato e direttore del Programma di Ricerca di Neuroscienze al Li Ka Shing Knowledge Institute dell'ospedale. "Questo studio fornisce in tempo reale la prova di neurovisualizzzione che supporta precedenti osservazioni comportamentali secondo le quali il multitasking [più compiti svolti contemporaneamente] durante la guida può compromettere la visione e la vigilanza. 'Viva voce' non significa 'cervello libero' ".
Il dottor Schweizer dice che il suo studio dovrebbe essere replicato in grandi gruppi e con vari gruppi di età e con persone con disabilità del cervello, come l'Alzheimer.
of this article is here.
Fonte: St.Michael's Hospital, via EurekAlert!, a service of AAAS.
Riferimento: Tom A. Schweizer, Karen Kan, Yuwen Hung, Fred Tam, Gary Naglie, and Simon J. Graham. Brain activity during driving with distraction: an immersive fMRI study. Frontiers in Human Neuroscience, 28 February 2013 DOI: 10.3389/fnhum.2013.00053.
Pubblicato in ScienceDaily il 28 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |