Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Riconoscere la 'perdita ambivalente' e dare spazio alla compassione

L'altro giorno ho portato mio figlio Noè alla Motorizzazione (DMV, Department of Motor Vehicles) a farsi la foto per una nuova carta d'identità. Non era il momento ideale, ma avevamo un giorno libero ed era qualcosa che doveva essere fatto.


Quando siamo arrivati, il DMV era già affollato di persone che erano chiaramente in attesa da un po' di tempo. Stavo cercando di combattere i miei sentimenti di impazienza e mi sono tenuta occupata osservando le persone intorno a me.


Ho notato un giovane che si avvicinava al bancone per farsi fotografare. Era alto e magro, e sembrava avere l'età di Noè. E senza conoscerlo, ho iniziato a inventare una storia su di lui, immaginando che fosse in pausa dalla scuola, o forse aveva appena avuto il suo primo lavoro. Nella mia immaginazione, questo giovane era indipendente e competente, il tipo di persona che è organizzata su cose come rinnovare per tempo la sua patente di guida.


Certo, non avevo idea di chi fosse quest'uomo. Forse aveva davvero abbandonato la scuola, e i suoi genitori stavano minacciando di cacciarlo di casa a meno che non avesse rinnovato la patente. Per quel che ne so, avrebbe potuto essere un boss della droga che stava per essere arrestato dalla polizia.


Allora, perché ho creato questa immagine idilliaca? E' evidente che la mia storia non ha niente in comune con questo giovane. In realtà, la mia immaginazione aveva tutto a che fare con mio figlio, o, più precisamente, i sentimenti che sorgono in me come genitore di Noè.


Noè non ha la patente o piani per andare all'università. Ha sia l'autismo che una disabilità intellettiva. Sta continuando a crescere, e impara lentamente le abilità che lo aiuteranno ad essere più indipendente nel futuro. Eppure, per tutta la vita avrà probabilmente bisogno di un qualche tipo di supporto.


La verità è che, indipendentemente da quanto tempo ho vissuto con la diagnosi di mio figlio, un tipo molto singolare di tristezza e senso di colpa può penetrare e sorprendermi. È molto simile al dolore, anche se mio figlio è del tutto vivo e prospero, fortunatamente.


Questa particolare miscela di perdita, senso di colpa e brama è definita 'perdita ambivalente', un termine coniato dall'educatrice e ricercatrice Pauline Boss. La Boss ha usato per la prima volta questo termine in uno studio che ha fatto sull'esperienza delle famiglie di MIA (Missing In Action), soldati che avevano combattuto in Vietnam e che erano dispersi in azione. La 'perdita ambivalente' è un termine che descrive lo stato doloroso di non sapere se il tuo caro è vivo o morto.


Perdita ambivalente è anche un modo appropriato per descrivere un senso di perdita quando una persona amata ha la demenza o un ictus. In questi casi, la persona amata è ancora fisicamente con te, ma non è la stessa persona di prima.


Nel 2007, la ricercatrice Marion O'Brien ha studiato il fenomeno della 'perdita ambivalente' nei genitori di bambini con autismo. Il suo lavoro è stato utile per comprendere il tipo molto singolare di tristezza che possono provare i genitori dei bambini nello spettro autistico.


Per me, la perdita ambivalente sorge quando affronto la separazione tra ciò che pensavo che sarebbe stata la vita di Noè e il modo in cui è in realtà. Come altri genitori, non ero consapevole di avere aspettative su chi sarebbe stato mio figlio. Ma sono sicura che i miei sogni su Noè sono iniziati non appena ho scoperto di essere incinta di un ragazzo.


E da quando Noè ha avuto la diagnosi di autismo, quelle vecchie aspettative e sogni ritornano senza preavviso. Posso vedere alcuni ragazzi nell'età dello sviluppo nel parco giochi e provare un senso di perdita. Oppure mi ritrovo a guardare un giovane a caso che si fa fotografare al DMV.


La perdita ambivalente corrisponde a un senso acuto di tristezza unito a un sentimento familiare di colpa. In questi momenti, mi trovo a pensare che c'era qualcosa che avrei potuto fare in altro modo, così che le cose avrebbero potuto essere diverse.


Ma capire che i miei sentimenti derivano da una perdita ambivalente mi aiuta in due modi importanti.


Primo, so che non sono sola, che anche altre persone provano questi sentimenti. E mi rendo conto che è giusto avere questi sentimenti e che continueranno ad andare e venire. Non hanno alcun rapporto con ciò che provo per mio figlio. Ma riconoscere le emozioni è diventato uno stimolo ad essere un po' più tollerante con me stessa, e sostituire il senso di colpa con più compassione.


La seconda cosa che ho imparato nel corso del tempo è che, quando elaboro e accetto i miei sentimenti, ho più spazio per apprezzare Noè così com'è. E mio figlio è stato esemplare quel giorno al DMV. Mentre stavo combattendo sentimenti di frustrazione per la lunga attesa, Noè era seduto con una pazienza zen, aspettando il suo turno. Aveva anche un bel sorriso sul suo viso. Quando finalmente si è avvicinato al bancone, la sua espressione sembrò ammorbidire persino l'operatore assillato del DMV, che gli ha risposto con un sorriso.


Quando sono aperta a questo, anche il DMV diventa un luogo in cui posso praticare l'auto-compassione. E poi posso vedere più pienamente mio figlio, questo essere meraviglioso il cui sorriso gentile fa la differenza in questo mondo, un operatore del DMV alla volta.

 

 

 


Fonte: Sonia Voynow LCSW, psicoterapeuta con oltre 20 anni di esperienza.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.