Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco sperimentale per Alzheimer ripristina funzioni cerebrali E memoria ... dei topi

Un team internazionale di ricercatori ha dimostrato che un nuovo farmaco a piccola molecola può ripristinare la funzione e la memoria del cervello in un topo modello del morbo di Alzheimer (MA).


Il farmaco agisce bloccando il flusso di ioni tossici nel cervello che è noto per innescare la morte delle cellule nervose.


Gli scienziati prevedono che questo farmaco potrebbe essere usato per trattare l'MA e altre malattie neurodegenerative come il Parkinson e la SLA.


"Questa è la prima molecola di farmaco in grado di regolare la perdita di memoria, bloccando direttamente la fuoriuscita di ioni attraverso la membrana delle cellule nervose", ha detto Ratnesh Lal, professore di bioingegneria dell'Università della California di San Diego e coautore senior dello studio.


Vari studi hanno collegato l'MA all'accumulo di due particolari proteine ​​nel cervello chiamate amiloide-beta e tau. Una teoria è che questi grumi di proteine ​​creano dei pori nella membrana delle cellule nervose che consentono agli ioni di entrare e uscire in modo incontrollabile. Ciò altera i livelli di ioni all'interno delle cellule e, a sua volta, innesca la disfunzione neuronale e la morte cellulare.


Il nuovo farmaco, una piccola molecola chiamata anle138b, impedisce a questi pori lo spostamento degli ioni dentro e fuori le cellule nervose. L'anle138b si attacca ai grumi di proteine amiloide-beta e tau e disattiva i pori creati da questi agglomerati.


I ricercatori hanno somministrato l'anle138b a topi predisposti geneticamente a sviluppare una condizione simile all'Alzheimer. I topi presentavano sintomi come funzione cerebrale anomala, memoria alterata e livelli elevati di proteine ​​amiloide-beta o tau nel cervello. Il trattamento con anle138b ha normalizzato l'attività cerebrale e migliorato la capacità di apprendimento dei topi.


Lo studio è stato condotto al Centro Tedesco Malattie Neurodegenerative, al Centro Medico Universitario di Göttingen, alla Braunschweig University of Technology, al Max Planck Institute for Biophysical Chemistry, al Centro Microscopia Nanoscopica e Fisiologia Molecolare Cerebrale di Gottinga in Germania, e all'Università della California di San Diego. I ricercatori hanno pubblicato i risultati ieri 5 dicembre su EMBO Molecular Medicine.


Christian Griesinger, professore al Max Planck Institute for Biophysical Chemistry e coautore senior dello studio, ha osservato: "Il farmaco è in grado di raggiungere il cervello quando è assunto per via orale, quindi è facile da somministrare e attualmente stiamo eseguendo studi di tossicologia per poter eventualmente applicare l'anle138b all'uomo".


Il team avverte che, dal momento che il farmaco finora è stato testato solo nei topi, non è chiaro se andrà bene anche negli esseri umani. "Vorrei sottolineare che nessuno degli attuali modelli animali riproduce in pieno i sintomi osservati nei pazienti con MA. Quindi, è necessario prestare attenzione nell'interpretazione di tali dati. Tuttavia, il nostro studio offre prove che l'anle138b ha un potenziale neuroprotettivo", ha detto André Fischer, ricercatore senior del German Center for Neurodegenerative Diseases e dell'University Medical Center Göttingen, altro coautore senior dello studio.


Mentre i collaboratori in Germania perseguono gli studi clinici su pazienti umani con malattie neurodegenerative, Lal e il suo gruppo di ricerca della UC di San Diego sono particolarmente interessati a testare l'anle138b su varie altre malattie collegate al flusso di ioni tossici causato da proteine amiloidi, compreso diabete, tubercolosi e alcuni tipi di cancro.


Il gruppo di Lal ha condotto ricerche approfondite sui canali ionici amiloidi e il loro ruolo in queste malattie. "Fermare la perdita di ioni dei canali amiloidi con l'anle138b potrebbe essere una terapia efficace per varie malattie", ha detto Lal.

 

 

 


Fonte: University of California - San Diego via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ana Martinez Hernandez, Hendrik Alan L Gillman, Joon Lee, Sergey Ryazanov, Hope Y Agbemenyah, Eva Benito, Gaurav Jain, Lalit Kaurani, Gayane Grigorian, Andrei Leonov, Nasrollah Rezaei‐Ghaleh, Petra Wilken, Fernando Teran Arce, Jens Wagner, Martin Fuhrman, Mario Caruana, Angelique Camilleri, Neville Vassallo, Markus Zweckstetter, Roland Benz, Armin Giese, Anja Schneider, Martin Korte, Ratnesh Lal, Christian Griesinger, Gregor Eichele, Andre Fischer. The diphenylpyrazole compound anle138b blocks Aβ channels and rescues disease phenotypes in a mouse model for amyloid pathology. EMBO Molecular Medicine (2017), Published online 05.12.2017 DOI 10.15252/emmm.201707825

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.